Salvatore Romeo: “Io e Virginia Raggi sapevamo delle cimici in Campidoglio, siamo andati sul tetto 15 volte”

“Io e Virginia Raggi sapevamo delle cimici in Comune dal secondo giorno di governo della città. Sul tetto ci saremo andati quindici volte, quel giorno mangiavamo un panino, come sempre, poi è uscita fuori quella foto ed ecco che è scoppiato un caso”. Lo afferma Salvatore Romeo, ex capo della segreteria politica in Campidoglio, in un’intervista al Messaggero in cui chiede che il contenuto della chat con Raggi, Marra e Frongia non venga reso noto.

“Se ci sono gli omissis nelle carte dell’inchiesta, tali devono rimanere, perché non hanno rilevanza penale”, dichiara Romeo. “Faccio un esempio: se io le scrivo in una chat che sono innamorato di lei, e poi viene pubblicato, la gente penserà che io e lei siamo amanti anche se non è vero. E se avrò detto, faccio un altro esempio, che mi piaceva una segretaria, non penso che sia interessante la pubblicazione di questo dialogo”.

Romeo, che si definisce “un grillino in vacanza” in attesa di tornare al suo vecchio lavoro lunedì, dice di aver “pagato” per difendere la sindaca. “Il mio passo indietro lo considero un atto di responsabilità necessario per consentire alla giunta di andare avanti serenamente. E soprattutto per difendere Virginia dagli attacchi interni”. Quanto a Raffaele Marra, “ho pagato il nostro rapporto privilegiato. Io non sono un gargarozzone, un ingordo di potere, non faccio parte di questo mondo. Non voglio mettere in difficoltà il mio sindaco. In questa città bisogna lavorare, se ci sono degli ostacoli è un problema”.

“La mia conoscenza con Raffaele – racconta Romeo – è iniziata nel 2013 quando lui era il mio capo di dipartimento. Sicuramente ci sarà stato un errore di valutazione evidente da parte mia. Ma i fatti che gli vengono addebitati sono precedenti al suo rapporto con il M5S che nessuno di noi conosceva”.
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In Italia 176.554 migranti accolti nel 2016, otto volte i numeri del 2013. Missione di Marco Minniti a Malta e Nord Africa

Sono 176.554 i migranti accolti nel nostro Paese al 31 dicembre 2016, un numero 8 volte superiore rispetto a solo tre anni fa, cioè al 2013. Erano 103.792 nel 2015, 66.066 nel 2014, appena 22.118 nel 2013. È la “fotografia” di una realtà drammatica che non “fissa” solo i flussi degli sbarchi, ma è il “fermo immagine” di quanti poi rimangono stanzialmente nel nostro Paese.

A rendere noti i dati è stato il Ministero dell’Interno, secondo cui 137.218 migranti sono presenti nelle strutture temporanee, 14.694 nei Centri di prima accoglienza, 820 negli hotspot. Solo 23.822 occupano i cosiddetti posti Sprar, il Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati. Cioè persone cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato, in fuga da guerre e da conflitti. La regione che ne ospita il maggior numero si conferma ancora la Lombardia, con il 13%, davanti a Piemonte (8%), Veneto (8%), Lazio (8%), Campania (8%), Sicilia (8), Emilia Romagna (7%), Toscana (7%) e Puglia (7%).

Questi dati sono anche maggiormente impressionanti se paragonati ai dati dell’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) secondo la quale nel 2016 gli arrivi dal mare in Europa sono stati 361.678 (181.405 in Italia più 173.447 in Grecia), contro oltre 1.015.078 del 2015. E anche oggi solo a Catania sono arrivati 131 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia sulla nave Gregoretti della Guardia Costiera. Ad Augusta sono arrivati invece 386 migranti a bordo della nave Aquarius di SOS Mediterranee.

Che cosa significa? Che gli arrivi in Italia nel 2016 sono stati tre volte meno, ma le persone accolte sul nostro territorio sono state quasi il doppio. Non è un caso che i numeri del Viminale siano stati resi noti in concomitanza con il primo viaggio all’estero di un ministro del nuovo governo Gentiloni, il ministro dell’Interno Marco Minniti, che è stato in Tunisia martedì e oggi a Malta – dal 1 gennaio presidente di turno Ue.

Missione appunto dedicata all’emergenza migranti e all’emergenza terrorismo (già sono stati presi contatti anche per un viaggio di Minniti in Libia). “Oggi, la migrazione non riguarda solo alcuni Paesi del Mediterraneo. È diventata un motivo di preoccupazione per tutta l’Europa e tutti i Paesi debbono unirsi per cercare di trovare una soluzione comune” hanno affermato Minniti e l’omologo maltese, Carmelo Abela, a La Valletta. Abela ha detto di essere consapevole che il futuro dell’Unione dipenderà essenzialmente dalle decisioni che gli Stati membri prenderanno in questo frangente per far fronte al fenomeno migratorio.

Intanto in Italia è tornata al calor bianco la polemica sulla riapertura di un Cie in ogni regione. Beppe Grillo boccia la proposta Minniti. “Aprire un Cie per regione rallenterebbe solo le espulsioni degli immigrati irregolari e non farebbe altro che alimentare sprechi, illegalità e mafie con pesanti multe (pagate dai cittadini italiani) per la violazione di sentenze della Corte di Giustizia Europa e della Corte Costituzionale in materia di diritti umani. È necessario identificare chi arriva in Italia, scovare i falsi profughi, espellere rapidamente gli immigrati irregolari nel giro di qualche giorno, senza parcheggiarli in inutili Cie spesso gestiti dalle mafie, accogliere chi ha diritto d’asilo ed integrare seriamente gli immigrati regolari. Sono cose che il M5S afferma con buonsenso da anni”. Questa la ricetta del Movimento 5 Stelle. Anzi per Di Maio su Twitter “i Cie ingrassano le cooperative amiche del governo”.

La proposta di un Cie in ogni Regione d’Italia “la giudichiamo negativamente. Ci chiediamo che significato ha aumentare il numero di questi centri” ha dichiarato il responsabile immigrazione della Caritas Italiana, Oliviero Forti, in un’intervista al Tg2000 sulla tv dei vescovi . “Abbiamo lottato e lavorato insieme alle istituzioni – ha aggiunto Forti – affinché si riducesse il numero dei Cie. Abbiamo verificato che sono costosi, inefficaci e non riescono a raggiungere l’obiettivo per cui sono nati cioè identificare le persone e nei casi previsti dalla legge rimpatriarle forzatamente nei loro Paesi. La vicenda di Cona – ha proseguito Forti – racconta che l’accoglienza nei grandi centri non funziona perché si mette a repentaglio la vita delle persone come è accaduto alla donna ivoriana che, a quanto pare, non è stata soccorsa nei tempi e nei modi dovuti. Ma soprattutto crea delle condizioni di invivibilità. Chiediamo, dunque, che l’accoglienza sia diffusa con piccoli numeri sul tutto il territorio nazionale» ma «la maggior parte dei Comuni oggi non vuole migranti sul proprio territorio”.

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Le 5 volte in cui Lapo Elkann ha superato il limite (VIDEO)

Lapo Elkann tra bizzarrie ed eccessi. Il rampollo di Casa Agnelli è noto in tutto il mondo per il suo stile e per i suoi comportamenti eccentrici. Ecco alcuni episodi in cui Lapo si è fatto notare.

Nel 2005 Lapo passa una serata in compagnia di una transgender, nonostante fosse fidanzato con Martina Stella, rischiando di morire per overdose in un quartiere a luci rosse di Torino. Lo ha salvato la prostituta chiamando un’ambulanza. Dopo l’episodio Lapo è andato a disintossicarsi in Arizona.

Nel 2011 Lapo parcheggia la sua Jeep Grand Cherokee di colore mimetico sulle rotaie del tram a Milano, bloccando per mezz’ora il traffico di Corso San Gottardo. Tornato a riprendere l’auto Lapo ha ricevuto due multe e gli insulti dei passanti.

Nel 2014 un altro scandalo: il quotidiano “il Giorno” rivela che un cameriere è stato arrestato per estorsione ai danni di Lapo. Il giovane rampollo è stato ricattato per un filmato. Ma il legale ha dichiarato quelle attribuite al video «circostanze manifestamente false e non vere, quale il fantasioso accostamento a “stati di droga e autoerotismo”».

Lapo a Los Angeles: mentre assiste a una partita Nba di basket, seduto in prima fila, interferisce nel gioco toccando la palla e impedendo che la prenda Josè Calderon, un giocatore dei Raptors di Toronto, favorendo così i Lakers, la sua squadra del cuore.

Nel maggio 2016 Lapo sorprende Uma Thurman con un bacio appassionato in una serata a Cannes. L’attrice si era avvicinata a Lapo per congratularsi di 190mila dollari all’Amfar Gala, organizzato a Cannes al fine di raccogliere fondi per la lotta all’Aids. Uma ha fatto sapere attraverso il suo ufficio stampa di non aver gradito il bacio rubato.

Il 29 novembre 2016 Lapo Elkann è stato arrestato con l’accusa di falsa denuncia e poi rilasciato dalla polizia di New York per aver simulato un sequestro, allo scopo di ottenere dalla famiglia 10mila dollari dopo aver speso il denaro insieme a una escort con cui avrebbe passato due giorni di festa a Manhattan consumando alcol e droga: lo scrivono tre testate Usa, citando fonti di polizia.
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Flop Inter, addio Champions. Col Toro vede 2 volte rosso – La Gazzetta dello Sport


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Flop Inter, addio Champions. Col Toro vede 2 volte rosso
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Inter k.o., in 9 e con la Roma che scappa a più 8. Peggior serata non ci poteva stare. Il Torino vince 2-1 al Meazza con i gol di Molinaro e Belotti (rigore) dopo esser andato sotto per un altro penalty battuto da Icardi. Inter che finisce in 9 per le
Icardi – Maxi Lopez, reazione poco elegante del granata al salutoFantagazzetta
Il Torino sbanca San Siro, l'Inter crolla e chiude in 9 giocatoriStadio24.com
Fantacalcio, voti Gazzetta Inter Torino: garanzia IcardiSuperNews
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Barça a valanga: è primo. Messi 500 volte blaugrana – La Gazzetta dello Sport


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Barça a valanga: è primo. Messi 500 volte blaugrana
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Blaugrana favoriti da un rigore inesistente, ma è tutto facile con gli andalusi: 4-0, a bersaglio anche Suarez con una doppietta. La squadra di Luis Enrique è in vetta con l'Atletico, che ha giocato una gara in più.. ARTICOLO PRECEDENTE. ARTICOLO …
Il Barcellona chiude il 2015 in bellezza: 4-0 al BetisVAVEL.com
Liga: Barcellona in scioltezza, Atletico in extremis, Immobile si sbloccaTuttoCalcioEstero
Messi festeggia con il gol la partita numero 500 con il BarcellonaLa Stampa
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