Crisi Due Emme di Piombino: la Regione convocherà a breve tutte le parti

FIRENZE – La Regione Toscana convocherà tutte le parti coinvolte nella crisi della Due Emme di Piombino, la storica azienda interessata anche al settore gas&oil che ha presentato al Tribunale di Livorno un piano concordatario. Lo ha assicurato il consigliere per il lavoro del presidente della Regione che stamani, nella sede del Comune, ha partecipato insieme al sindaco della città ad un incontro con i rappresentanti di Fiom, Fim e Uilm.

I sindacati hanno ricordato l’importante storia produttiva della Due Emme, come testimoniato dalle rilevanti commesse che ne hanno scandito l’attività, chiedendo alle istituzioni l’impegno a lavorare per rilanciarne le prospettive industriali.

Una richiesta che sia la Regione che il Comune hanno subito accolto e che, entro il mese prossimo, si concretizzerà nell’apertura di un tavolo al quale saranno invitati le istituzioni, l’azienda, il commissario nominato dal Tribunale e i sindacati.

Due gli obiettivi che il consigliere del presidente della Regione ha indicato per il primo incontro: individuare gli elementi che consentano di garantire la continuità produttiva a partire dal piano concordatario e fare il punto sulla situazione degli ammortizzatori sociali, in scadenza a fine giugno, e che riguardano i 47 lavoratori dell’azienda.

Sempre nella mattinata di oggi il consigliere e il sindaco hanno incontrato il commissario del Tribunale che ha fornito informazioni sullo stato dei lavori del piano concordatario.
 

Archivio notizie

Dopo l’incidente del Boeing 737 MAX che ha causato 157 vittime non tutte le compagnie proprietarie di questo tipo di velivolo hanno deciso di sospenderlo dalle operazioni.

Addirittura anche spazi aerei sono stati chiusi al sorvolo di questo tipo di aereo e comunque, dove continua a volare, sono i passeggeri stessi ad essere scettici sul suo impiego.

Oggi, nel sito www.air-accidents.com è stata pubblicata una newsletter dal titolo "LA VERITA’ SUL 737 MAX" che pubblichiamo qui a seguire:

 

Due incidenti su 350 velivoli dello stesso modello in circolazione sono troppi, inutile nasconderlo.
Per rimanere a casa Boeing, del modello 787 sono in circolazione dal 2011 789 aerei e ad oggi si registrano zero incidenti mortali.
E’ evidente che il 737MAX ha qualcosa che va rivisto e corretto.
Tuttavia possiamo dire che i due incidenti non debbono aver troppo colto di sorpresa gli addetti ai lavori d’oltreoceano.
A febbraio di quest’anno, quindi con un "solo" incidente alle spalle, quello di Lion Air del 29 ottobre, sul prestigioso quotidiano International New York Times (1) si poteva leggere quanto segue:

 

“By limiting the differences between the models, Boeing would save airlines time and money by not putting their 737 pilots in simulators for hours to train on the new aircraft, making a switch to the Max more appealing” [Minimizzando le differenze tra i modelli, Boeing salverebbe tempo e denaro alle compagnie aeree evitando di non mettere per ore i loro piloti di 737 ai simulatori per addestrarsi sul nuovo velivolo, rendendo il passaggio a Max più accattivante]

 

In questa frase è contenuta la spiegazione dei due incidenti che hanno funestato la breve entrata in servizio del 737MAX: non si tratta di un nuovo modello che fa solo risparmiare il carburante rispetto ai modelli precedenti, non si tratta di un nuovo aereo a più autonomia e che porta più carico pagante dei precedenti….è un modello che, se scelto dalle compagnie aeree, può essere subito messo in linea senza bisogno di spendere denaro per istruire i piloti.

E’ un extra appeal che nella serrata competizione fra i due giganti Airbus e Boeing non va sottovalutato.
Ma… l’aereo presenta differenze strutturali che possono più facilmente portare il velivolo allo stallo di quanto non facciano i modelli precedenti.
In particolare i più potenti motori e il loro nuovo collocamento avrebbero destabilizzato il velivolo alle basse velocità, nelle manovre di strette virate e quelle che in gergo vengono definite di high-bank.
Come ottenere la certificazione bypassando l’ostacolo dell’addestramento obbligatorio?
La soluzione escogitata alla Boeing è stata quella di dotare il programma dei computer di bordo di un software aggiuntivo di protezione in grado di controbilanciare le forze derivanti dai nuovi motori: nasce così l’ M.C.A.S. di cui
tanto si parla in queste ore.
Questa politica di “minimizzare” la nuova potenza dei motori e soprattutto gli effetti che essi potevano provocare in particolari manovre spiegherebbe il perché del tempestivo aggiornamento a posteriori del manuale operativo, fatto questo che quando reso noto ha provocato le vibrate proteste da parte delle associazioni dei piloti le quali hanno dichiarato che da subito dovevano venir informate in merito alle innovazioni introdotte.

 

Conclusione: Il nuovo modello per quanto maggiorato doveva venir presentato come una semplice evoluzione della serie 737, una evoluzione naturale da non richiedere alcun addestramento.
Ma evidentemente dobbiamo supporre che i piloti di Southwest che hanno in linea 34 B737 MAX ed hanno effettuato oltre trentamila decolli con questo aereo senza alcun problema, avevano una conoscenza e una
formazione circa le innovazioni di cui esso era dotato, che altri piloti in altri continenti non hanno avuto. (2)

 

La volete ancora più semplice?
Ebbene se il vostro pilota sa che è al comando di un nuovo velivolo che vanta innovativi aggiornamenti potete stare tranquilli.
Se viceversa crede che sta portando un “semplice” 737 correrete dei seri rischi.

 

Antonio Bordoni

(1) “Jet’s software was updated. Pilots weren’t” del 5 febbraio 2019
(2) Ad oggi nessun vettore USA ha messo a terra la sua flotta di 737MAX
Safety Newsletter 10/2019 del 13 Marzo 2019

 

. . . . . . . . . . . . . . . . . .

 

Come scritto nel sottotitolo di questo pezzo normalmente i passeggeri non sanno su che tipo di aereo viaggeranno ma ora, dopo tutto questo parlare e le precauzioni prese da compagnie aeree e governi, appare chiaro che in molti, dove il Boeing 737 MAX continua a volare, rifiuteranno di salirci.

La Boeing è una colossale compagnia aeronautica che di sicuro, essendo dotata di risorse e competenze, porrà rimedio in tempi brevi alle cause che hanno determinato le due recenti sciagure aeree.

 

Al momento  Stati Uniti e Canada stanno continuando a tenere in volo il 737 MAX ma la lista delle compagnie che lo stanno tenendo a terra, in attesa di istruzioni tranquillizzanti o modifiche al software di navigazione, si allarga sempre di più.

Tante le prese di posizione e cominciano a fioccare le richieste di risarcimento milionarie; a seguire riportiamo, a titolo di esempio, uno dei tanti commenti espressi dai vertici delle compagnie:

 

“In merito alla sospensione temporanea delle operazioni dei Boeing 737 MAX da parte di diverse autorità aeronautiche, abbiamo deciso di non operare voli utilizzando questo tipo di aeromobile, fino a nuovo avviso delle autorità aeronautiche competenti. Vorremmo chiedere scusa ai nostri clienti per gli eventuali inconvenienti causati ma la sicurezza rimarrà sempre la nostra massima priorità” – ha affermato Tomas Hesthammer, Chief Operating Officer di Norwegian.

Master Viaggi News – News Mondo (Ultime 10 News Inserite)

Equitalia, tutte le novità: cambia nome, lo statuto avrà l’ok della presidenza del Consiglio. Cosa prevede il decreto fiscale

Le multe si pagano, ma senza interessi. La voluntary disclosure non fa sconti al “nero” nascosto sotto il materasso e Equitalia cambia nome e forse sostanza, passando sotto la diretta supervisione del Presidente del Consiglio. Con il decreto fiscale arrivato oggi al Quirinale, in largo anticipo rispetto alla tabella di marcia che prevedeva l’approdo simultaneo alle Camere martedì prossimo insieme alla legge di bilancio, i provvedimenti solo enunciati dalle slide del governo nei giorni scorsi prendono finalmente forma.

Equitalia dunque sarà sciolta come previsto a partire dal primo luglio del 2017. L’Inps cederà il 49% delle quote all’Agenzia delle Entrate, che ne diventerà così l’unica proprietaria. Personale e strutture confluiranno in un ente pubblico economico denominato “Agenzia delle Entrate-Riscossione” ma non si tratterà semplicemente di un cambio di denominazione, come potrebbe sembrare. Il decreto prevede infatti che lo statuto del nuovo ente, che sarà presieduto dal direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, venga approvato con un decreto del presidente del Consiglio, su proposta del ministero dell’Economia. La procedura di definizione dello statuto del futuro ente economico può essere considerata la prima applicazione della riforma Madia, che prevede in molti casi un trasferimento nella Pa di funzioni e poteri a Palazzo Chigi. La creazione del nuovo ente, che per la sua natura giuridica permetterà di accogliere gli ottomila dipendenti di Equitalia senza penalizzazioni di stipendio, costituisce probabilmente il primo nucleo della struttura dotata di maggiore autonomia funzionale dentro il quale dovrebbero confluire in futuro anche le altre agenzie fiscali.

Multe, come funzionerà Le sanzioni per violazione al codice della strada potranno essere rottamate, insieme alle altre cartelle esattoriali, ma limitatamente agli interessi e alle maggiorazioni previste per i ritardati pagamenti e non per le sanzioni. Le multe sono loro stesse delle sanzioni amministrative. Nella sanatoria fiscale rientrano anche le cartelle emesse per l’evasione dell’Iva.

Il ministro Padoan è riuscito evidentemente a convincere Bruxelles che il provvedimento non confligge con l’ordinamento tributario di cui l’imposta sul valore aggiunto fa parte. Il condono varato nel 2004 dal governo Berlusconi era stato sanzionato dalla Corte di giustizia Ue. L’altra misura legata alla nuova voluntary disclosure, soprannominata subito la “salva-Corona” per la concomitanza con il provvedimento giudiziario preso nei confronti dell’attore per il ritrovamento di un piccolo tesoro in contanti a casa sua, è stata ritirata sull’onda delle polemiche. Prevedeva di regolarizzare l’emersione del nero “domestico” detenuto in cassette di sicurezza, casseforti e anche sotto il materasso dietro il pagamento di un’aliquota fissa al 35%. Il decreto prevede la riapertura dei termini fino al 31 luglio 2017 della precedente adesione volontaria. Ma il cash e i beni ignoti al fisco che verranno dichiarati sconteranno la tassazione ordinaria progressiva e faranno reddito con tutto il resto, senza sconti.

Con il decreto vengono poi notevolmente potenziate le risorse per la creazione e la gestione dei centri di accoglienza per gli immigrati irregolari. Saranno assegnati 600 milioni in più che si aggiungeranno ad altri 100 milioni messi a disposizione dei comuni che accolgono i residenti asilo. Lo Stato riconoscerà loro fino a un massimo di 500 euro a richiedente.

Notizie Italy sull’Huffingtonpost