Un sondaggio condotto da Brith Airways svela che il 63% delle donne italiane non viaggia in compagnia.

I dati salienti ci indicano che le "passeggere" iniziano giovanissime a viaggiare e proseguono inebriandosi di libertà e indipendenza.

Una grande compagnia di livello mondiale come British Airways ha avuto gioco facile nel realizzare questo interessante studio, potendo contare su una platea sterminata di utilizzatir e utilizzatrici dei suoi voli.

 

I risultati dell’indagine Global Solo Travel Study, che ha coinvolto quasi 9.000 uomini e donne di età compresa tra 18 e 64 anni (in Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, India, Germania, Italia, Brasile e Cina) ha permesso di rilevare che in Italia oltre il 63% delle donne ha fatto una vacanza da sola nella vita, mentre il 73% delle donne sta pianificando un viaggio da sola nei prossimi anni.

 

"La maggior parte delle intervistate sceglie di viaggiare sola per una settimana (quasi il 42%), mentre poco più del 5% viaggia a lungo, da 1 a 6 mesi, con nient’altro che uno zaino e una mente aperta. 7,5% (equamente divisi tra uomini e donne) sono i viaggiatori italiani che si sono concessi un viaggio da soli più di 10 volte nella vita. Il 50% del campione dichiara di essere disposto a percorrere lunghe distanze, con il 13% che ha volato oltre 11 ore nella sua ultima esperienza internazionale.

Le donne (64% circa) prediligono voli che non superano le 5 ore. Nello spirito del volo eccitante ma a corto raggio, l’83% dei viaggiatori solitari italiani sceglie di visitare le meraviglie del nostro continente, mentre oltre il 15% ha viaggiato da solo negli Stati Uniti e Canada, il 9% ha visitato Africa e Sud Africa, e oltre il 9% il Centro e Sud America. Coloro che cercano di allontanarsi dalla folla per una vacanza originale da soli possono volare sulle rotte di British Airways per Sud Est Asiatico e Asia Meridionale, meno dell’8% degli intervistati dichiara di esserci stato."

 

Claire Bentley, Managing Director di British Airways Holidays ha dichiarato: "In British Airways i nostri incredibili 16.000 membri dell’equipaggio operano più di 800 voli al giorno per oltre 200 destinazioni. Sono esperti di viaggi, spesso individuano nuove tendenze e, soprattutto, capiscono le esigenze dei nostri clienti. Il motivo per cui British Airways continua ad essere preferita, sulla base dei risultati della nostra ricerca e delle informazioni acquisite informalmente dal nostro equipaggio, è stato l’aumento di così tante donne avventurose che hanno scelto di sperimentare destinazioni a lungo e corto raggio da sole".

Il British Travel Solo Study ha, inoltre, svelato i motivi per i quali i passeggeri hanno scelto di viaggiare da soli. Oltre il 52% degli intervistati sceglie di viaggiare da solo per la libertà e l’indipendenza nell’organizzazione del viaggio. 

Zanna Van Dijk, blogger e organizzatrice di viaggi in solitaria per donne single, commenta: "È indubbio che i viaggi moderni siano cambiati. Quello che le donne cercano è esplorare, scoprire e svelare. Non siamo più legati ai tradizionali concetti di vacanza in famiglia o alla stigmatizzazione di viaggiare da soli. Organizzo itinerari per viaggiatori singoli che cercano di motivare se stessi e vogliono incontrare persone che la pensano come loro cosa che non vorrebbero farebbero diversamente. Non amo nient’altro che andare in Kenya, Tailandia e Bali, dove viaggiare è facile, e c’è ancora molto da esplorare."

 

Altri risultati interessanti:

 

"7 italiani su 1000 avevano più di 50 anni quando hanno effettuato il loro primo viaggio solitario
Oltre il 43% degli intervistati italiani indica tra le attrattive del viaggiare da soli il fatto di incontrare nuove persone e fare esperienze uniche
Il fattore principale che incoraggia gli italiani a viaggiare da soli è la sicurezza percepita (oltre il 56%), mentre al secondo posto si attesta il numero elevato di altri viaggiatori (oltre 15%)
Il 75% delle donne a livello globale sta pianificando un viaggio da sola nei prossimi anni
UK è il paese con il maggior numero di viaggiatori solitari over 50 alla prima esperienza
US è il paese con il minor numero di viaggiatrici solitarie: il 17% comparato con il 46% di uomini
In Cina, più donne che uomini hanno viaggiato da solei per più di 10 volte"

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Sondaggio Scenari Politici, per avere la maggioranza l’unica opzione possibile sono le “larghissime intese” tra Renzi, Alfano e Berlusconi

“La sera delle elezioni sapremo chi governerà per i successivi cinque anni”. Era riassunto in questa frase dell’ex premier Matteo Renzi l’impianto dell’Italicum, la legge elettorale bocciata per buona parte dalla Corte Costituzionale. Ma quell’impianto è saltato: la Consulta ha cassato il ballottaggio. E la soglia del 40% per far scattare il premio di maggioranza resta, allo stato attuale, un miraggio per tutte le forze politiche in campo. In queste condizioni, se si andasse al voto, per avere una maggioranza sia alla Camera che al Senato le larghe intese non basterebbero. Ci vorrebbero le “larghissime intese”, e anche in questo caso la governabilità non sarebbe certo assicurata. L’ipotesi non è da scartare: dopo una riunione con Renzi al Nazareno, il presidente del Pd Matteo Orfini, in un’intervista all’Huffington Post, ha fissato il termine ultimo per trovare un’intesa tra i gruppi parlamentari sulla legge elettorale: dieci giorni, al massimo. Senza accordo, non ha lasciato spazio a dubbi: si va a elezioni con le leggi che ci sono.

In tal caso, “l’inciucio” sarebbe una strada forzata, secondo un sondaggio e relative simulazioni di Scenari Politici per HuffPost. Andiamo con ordine.

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Per quanto riguarda la Camera dei Deputati, si andrebbe al voto con un sistema proporzionale con premio che scatta se raggiunta la soglia del 40% (ribattezzato dal M5S come Legalicum). Laddove, come facilmente pronosticabile, non venisse raggiunta, la ripartizione dei seggi verrebbe fatta su base proporzionale. Fissata la soglia di maggioranza a 316 seggi, ci sarebbe un solo modo per poter assicurare la fiducia a un governo: le larghissime intese. Ovvero l’arco parlamentare composto da Partito Democratico, Forza Italia, Alleanza Popolare e Südtiroler Volkspartei. In particolare: 201 deputati per il Pd, 91 per FI, 20 per Ap e 5 per Svp. In questo modo, 317 seggi potrebbero assicurare, almeno sulla carta, la tenuta di un governo. Ma è evidente che un equilibrio così precario produrrebbe un esecutivo pronto a cadere alla prima folata di vento.

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Se invece i dem si alleassero con la sinistra (un ritorno all’Unione, in sintesi) si fermerebbero a 232 seggi a Montecitorio. Il Centrodestra unito che vede insieme Silvio Berlusconi, Angelino Alfano, Matteo Salvini e Giorgia Meloni (un ritorno al Popolo della Libertà, per intendersi) non supererebbe la soglia di 224 eletti. Ci sarebbe solo una via d’uscita per governare, una sorta di conventio ad excludendum da Prima Repubblica che tenga fuori i partiti ‘antisistema’ come M5S, Lega Nord e FdI: larghissime intese tra Renzi, Berlusconi e Alfano. E forse neanche basterebbero.

Situazione grossomodo analoga per il Senato redivivo. Per eleggere i membri di Palazzo Madama si andrebbe al voto, anche in questo caso, con un sistema proporzionale su base regionale, frutto dell’ex legge Calderoli (il cosiddetto Porcellum) depurata dal premio di maggioranza bocciato nel dicembre 2013 dalla Corte Costituzionale (che ha preso il nome di Consultellum).

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Accantonando per un attimo le differenze tra le leggi elettorali che regolano l’elezione per le due Camere (differenza sulle soglie di sbarramento, coalizioni ammesse al Senato ma non alla Camera), anche in questo caso, stando alle simulazioni di Scenari Politici, l’unica compagine in grado di votare la fiducia a un governo sarebbe composta da Pd (112), Forza Italia (44), Alleanza Popolare (5), Svp (3), per un totale di 164 seggi con soglia di maggioranza fissata a 158 scranni. A Palazzo Madama, quindi, le larghissime intese produrrebbero un margine di sicurezza più ampio rispetto alla Camera.

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Altre soluzioni? Niente da fare: anche un’ipotetica alleanza post-elettorale tra tutte le forze antisistema, con Movimento 5 Stelle (96), Lega Nord (36), Fratelli d’Italia (9) e altri di centrodestra raggiungerebbe la soglia di 146 seggi al Senato. Troppo pochi. E se il Pd ha intenzione di tener fede alle condizioni che ha posto, non resta molto tempo alle forze parlamentari per trovare un accordo. In caso contrario, le larghe intese sono a portata di mano. Larghissime, pardon.

Ripartizione su base regionale dei seggi al Senato con il Consultellum
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Intenzioni di voto al 28 gennaio
intenzioni

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