Strage Viareggio, Rossi: “Sentenza pone tutti di fronte a proprie responsabilità”

FIRENZE – Una sentenza che restituisce alle famiglie prima di tutto il senso di una giustizia che individua responsabilità che, in tutta questa dolorosa vicenda e al di là del merito di ogni singola persona, sono evidenti e all’origine di quanto accaduto. Così il presidente della Regione Enrico Rossi, commentando la sentenza della corte di appello di Firenze sulla strage alla stazione di Viareggio del 29 giugno 2009.

“Nessuno – ha detto ancora Rossi – potrà mai restituire le persone morte alle famiglie e ai loro cari. E niente potrà mai rimediare alle ferite riportate nel corpo e nell’anima da tante persone a causa di quella tragedia. Ma la giustizia ha funzionato, è arrivata una sentenza in appello che pone tutti di fronte alle proprie responsabilità, anche oltre coloro che sono stati direttamente condannati”.

“Dopo quella vicenda – ha aggiunto Rossi – io stesso mi sono occupato di come poteva essere alzato il livello di sicurezza dei trasporti su ferro a tutela prima di tutto delle popolazioni civili. Ed è stato stabilito un limite di velocità. Troppo tardi però, e troppo poco. Anche perché l’Ue non ha ancora individuato le modalità per consentire un controllo più efficace della sicurezza del materiale rotabile che viaggia sulle ferrovie. In questo giorno di amarezza, e allo stesso tempo di compimento di una tappa verso l’accertamento della verità, quello che resta da fare affinchè certi episodi non si ripetano deve costituire l’impegno di tutte le persone che hanno responsabilità in questo settore. E ovviamente in primo luogo della politica e delle istituzioni che hanno compiti di regolazione”.

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Vamas, Rossi: “I distretti vincono grazie alla qualità. Presto un marchio per valorizzare la ‘toscanità'”

SAN MINIATO (Pi) – Inaugurato oggi a Ponte a Egola, comune di San Miniato, nel distretto produttivo del cuoio, il nuovo stabilimento dell’azienda Vamas, suolificio nato nel 1973 ed oggi capofila di un Patto di filiera che coinvolge 24 piccole e medie imprese toscane, per un totale di circa 250 addetti. Si tratta di un capannone di oltre 2000 metri quadri, in precedenza sede del Cuoificio Toscano, ristrutturato con un investimento da circa 2 milioni di euro per ospitare di nuovo attività produttive.

Al taglio del nastro ha partecipato, insieme all’ad di Vamas Ivano Vagnoli  ed al neo sindaco di San Miniato Simone Giglioli, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

“La storia di Vamas – ha detto Rossi –  dimostra che la responsabilità verso i lavoratori e verso il territorio, alla fine paga. Anche in Toscana c’è stato chi, in passato, ha rinunciato a produrre ed ha scelto la delocalizzazione o la rendita immobiliare. Durante la crisi c’era chi diceva che l’epoca dei distretti era finita, ma i fatti impattano che solo la tecnologia ed il saper fare, frutti della tradizione di questo territorio e del suo stretto rapporto con la ricerca e le Università, ci hanno permesso di reagire alla crisi ed uscire da questi 10 anni critici con il miglior export tra tutte le Regioni italiane, ad eccezione del Trentino Alto Adige, ed un Pil mediamente più alto anche rispetto alle realtà del nord-est che di solito vengono prese come esempio”.

“Qui ci sono le basi di tutta la filiera della moda, che rappresenta l’eccellenza Toscana”, ha aggiunto il presidente. “Qui i grandi marchi internazionali trovano materia prima di altissima qualità e attenzione all’innovazione delle lavorazioni e dei materiali, sempre più eco-compatibili, in linea con quella che credo sarà inevitabilmente l’evoluzione del settore moda. Se gli imprenditori toscani decideranno i puntare sull’economia circolare, noi saremo al loro fianco”.

Per valorizzare ancora di più le produzioni toscane, la Regione varerá un marchio di  localizzazione che identificherà ogni prodotto agricolo o manifatturiero nato in Toscana. “Sarà un modo – ha spiegato Rossi – per esplicitare il legame inscindibile, unico e non replicabile, tra imprese, prodotti e territorio, spesso alla base della qualità e del gradimento riconosciuti a livello internazionale per quanto viene ideato e realizzato in Toscana. Il 13 maggio scorso la Giunta regionale ha avviato l’iter per il marchio, nella prossima seduta lo vareremo”.

Il presidente si è infine complimentato per il recupero urbanistico di un capannone dismesso, per nuove assunzioni effettuate nel 2019 e per l’avvicinamento, nell’ottica di una produzione ‘a km zero’ di lavorazioni prima effettuate a 20 km da Vamas. Il nuovo stabilimento va ad aggiungersi agli altri 4 già facenti capo all’azienda (di cui due, ex Tuttocuoio ed ex Marros, recuperati da precedenti dismissioni). Al suo interno sono state trasferite le attività del Suolificio Emira, partner del patto di filiera con 32 dipendenti, che produce suole per Vamas manufatti destinati a prestigiosi marchi della moda internazionale.

Questo intervento si inserisce nel quadro degli accordi contenuti in un protocollo d’intesa stretto tra Vamas e la Regione Toscana nel 2018, con l’obiettivo di ridurre i cicli di movimentazione della produzione mirando all’obiettivo del ‘chilometro zero’. L’accordo tra Regione e Vamas ha inoltre come finalità una migliore formazione del personale, l’innovazione tecnologica, la sperimentazione di nuove metodologie produttive, l’attrazione in Toscana di potenziali partner e la ricerca di nuove opportunità di lavoro.

 

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Sanità, Rossi: “Salute bene di tutti. Tema da mettere al centro del dibattito nazionale”

FIRENZE – Ridurre le differenze regionali rispetto alla qualità di accesso al servizio sanitario, frenare la tendenza alla privatizzazione dei servizi, investire sulle specializzazioni. Ma anche mantenere il rapporto diretto paziente-operatori difronte ad una diffusione sempre maggiore dell’intelligenza artificiale in sanità e arrivare a creare un fondo nazionale per la non autosufficienza alimentato proporzionalmente al proprio reddito. Questi alcuni dei temi toccati dal presidente della Regione Enrico Rossi, intervenuto oggi pomeriggio all’Hotel Mediterraneo a Firenze all’XI Conferenza sulle politiche della professione infermieristica organizzato dalla Fnopi, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche.

“Il tema di un’Italia a differenti velocità – ha esordito Rossi – a me preoccupa molto. Tra l’altro con alcune contraddizioni, perché da una parte ognuno fugge per conto proprio e dall’altra si assiste a richiami centralistici. Ritrovare il giusto punto di equilibrio nella frammentazione del sistema è un compito serio perché i cittadini italiani devono avere la possibilità di accedere a una qualità del servizio tendenzialmente uguale. Un tema che la politica dovrà affrontare e rimettere al centro del dibattito”.

“Si assiste in tante regioni ad uno spostamento di pezzi di sanità verso i privati. Trovo drammatica – ha detto ancora Rossi – la carenza sul versante delle specializzazioni. Come è possibile che per tanti anni non sia stata fatta una programmazione adeguata in proposito? Aver voluto risparmiare 25 mila euro l’anno per formare uno specialista, tanto costa in media, rischia di avere un impatto drammatico sul servizio sanitario”. “E’ deprimente che non ci sia la volontà di rilanciare il servizio sanitario nazionale. Ci sono gli investimenti, benissimo, mancavano da anni. Ma questo da solo non basta. La Toscana prova a metterci del suo ed ha approvato qualche giorno fa il concorso più grande a livello nazionale per assumere infermieri, che consentirà lo scorrimento di circa 1000-1500 nominativi l’anno”. “Si preannuncia una finanziaria 2020 non semplice. E’ arrivato il momento che il mondo della sanità si faccia sentire a tutela del ssn, una delle grandi cose riuscite in Italia”.

La sanità adotterà sempre più metodiche legate all’intelligenza artificiale. “Questo – ha detto ancora Rossi – sarà uno dei grandi temi del futuro per il settore. L’intelligenza artificiale non dovrà sostituire ma aiutare nelle decisioni. Occorre dare la sicurezza al paziente che la decisione che lo riguarda non venga presa esclusivamente attraverso un algoritmo. Come può la professione infermieristica tentare di coprire il rapporto umano, decisivo nel percorso di cura?”.

Rossi infine ha concluso dicendo che “nonostante tutto, pur con tutti i suoi acciacchi, il ssn ancora riesce a farcela. E’ aumentata la spesa privata, ma il servizio resta un elemento di relativa sicurezza per i cittadini. Il punto di caduta più alto è rappresentato dal dato relativo alla non autosufficienza. In Toscana ne abbiamo provate tante di iniziative, ma tutte al di sotto del livello di una nazione civile. Creare un fondo nazionale che garantisce assistenza a chi un giorno dovesse trovarsi in certe condizioni, alimentato in rapporto al reddito di ciascuno, credo potrebbe essere un’ipotesi da considerare. Il tema della salute come bene di tutti è un tema che va messo di nuovo al centro . Tema sul quale le forze politiche nazionali ed il parlamento dovranno misurarsi. Con pacatezza. Perchè nessuno credo sia in grado di poter dare lezioni agli altri”.
 

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Incendio Monti Pisani, Rossi chiede aggiornamento al Lamma: permane il vento per oggi

FIRENZE – Proseguirà anche oggi a soffiare il vento che da ieri sera sta spirando attorno a una media di 20 km/h con raffiche tra 30-40km/h.

Lo annunciano le previsioni del Lamma al quale il presidente Rossi, da stamani a Calci per serguire le operazioni di spegnimento, ha chiesto un aggiornamento delle condizioni meteo.

Il vento, con direzione prevalente da nordest, risulta molto variabile sul sito dell’incendio poiché questo situato sottovento al flusso e per ragioni morfologiche del rilievo.

Le previsioni per la giornata di oggi annunciano condizioni pressoché invariate il che non faciliterà le operazioni. Tuttavia, dalle ultime informazioni evidenziate dalla modellistica, tra le ore 12 e le 17 sembra possibile un’attenuazione del vento  con valori medi attorno a 15 km/h e raffiche attorno a 30 km/h.

In serata sembra tornare ai valori attuali che rimarranno per tutta la mattinata di domani, mercoledì. Dal pomeriggio di domani graduale attenuazione.

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Enrico Rossi: “Una patrimoniale per finanziare gli investimenti pubblici”

“Tortuosa è la strada dell’asino, dritta quella dell’uomo, scriveva il grande architetto Le Corbusier. Ecco, io ho scelto di seguire la strada dritta, Emiliano quella dell’asino”. Così Enrico Rossi, presidente della Toscana, in un’intervista alla Stampa commenta l’improvviso dietrofront del collega pugliese.

“Domenica sera abbiamo firmato con lui e Roberto Speranza una nota durissima che annunciava la scissione. Poi l’ho sentito lunedì in giornata, mi ha detto che ci saremmo risentiti la sera. Ma quella telefonata non è arrivata. Non ha concordato nulla con noi”, ha raccontato Rossi precisando che “ognuno segua la sua strada, il suo istinto”.

“Domenica – ha continuato – la relazione di Renzi e gli interventi successivi sono stati bastonate contro di noi. In quel momento ho detto che avrei lasciato il partito per costruire una nuova forza politica di sinistra e ora tengo la barra dritta, anche se non è facile. Lo faccio per ragioni profonde, non certo per la data del congresso. Non me la sento di partecipare a un congresso che sarà solo una reincoronazione di Renzi”.

Rossi precisa: “io voglio parlare di lavoro, di proposte per la redistribuzione del reddito. Le condizioni per restare non ci sono, il Pd non è più il mio partito, da Renzi ci divide l’analisi sulla società italiana e le risposte da dare alla crisi in una fase in cui le persone più deboli si rivolgono ai Trump”. Dalla base in Toscana, “c’è stata una reazione negativa, è inutile negarlo. Ma avrò modo di spiegare le mie buone ragioni. Il tempo lavorerà per noi, ci sono milioni di lavoratori e precari che hanno già lasciato il Pd a cui vogliamo dare risposte”.

Obiettivo del presidente toscano è creare “una forza di sinistra nuova, non una replica del passato, con ricette economiche molto diverse da quelle di Renzi: niente bonus ma una patrimoniale per finanziare gli investimenti pubblici e una seria lotta al precariato. Ma ricordo che il nostro avversario è la destra, non il Pd. Coi dem bisognerà provare a ricucire, anche immaginare un’alleanza”.

Per quanto riguarda il leader del nuovo partito “dovremo trovare il modo di allargare la partecipazione, di aprirci: non esistono solo i gazebo”. E conclude: “Io non cerco posti in Parlamento, voglio restare alla guida della mia Regione e le condizioni ci sono. Sui programmi l’accordo col Pd è pieno. Ma qualche contraccolpo non lo escludo: se gli altri vorranno far saltare tutto dovremo prenderne atto”.


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