Leopolda 2016 al via, Matteo Renzi da Bella ciao di piazza del Popolo al ritorno a casa per il referendum

Da ‘Bella ciao’ ai ‘Young the giant’, a ‘Imani’. Dalle tarantelle al rock degli adolescenti. Via le bandiere del Pd, manco a dirlo. In giro vedi solo cartelli giganti ‘E adesso il futuro, Leopolda 7’. Solo una settimana fa Matteo Renzi era in piazza del Popolo a cantare ‘O sole mio’ sul palco, di fronte ad una platea di militanti Dem, alla ricerca della sinistra da convincere per il referendum. Oggi è alla vecchia stazione di Firenze, seduto in prima fila, di fianco alla moglie Agnese, a gustarsi l’intervento dell’amico recuperato Matteo Richetti. Si apre ufficialmente la Leopolda 2016, la terza di governo. ‘#Cambiaverso’ in una sola settimana. Con la piazza di sabato scorso a Roma un unico tratto in comune: ‘Basta un sì’.

“Quando si torna alla Leopolda è come tornare a casa…”. Qui Renzi è sul palco a duettare con Richetti. Sono le 22.23, il premier non resiste alla tentazione del saluto. Che diventa la presentazione della scaletta dei tre giorni. Domani il clou nel pomeriggio, con “Maria Elena sulla riforma. L’obiettivo è disintegrare la riforma: dovete tirar fuori tutti i dubbi… Un fact checking”. Domenica poi “mi tolgo i sassolini dalle scarpe” contro quelli del no, per esempio “Salvini che ha la stessa idea di Monti…”. “Se vi va bene, ok. Sennò noi siamo per la deriva autoritaria e lo facciamo lo stesso”.

Le gag con Richetti giocano sempre sul filo dell’intesa ritrovata dopo oltre un anno di gelo. La Leopolda onore la città natale e “la fiction dei Medici” che la celebra. Non a caso Renzi la cita. “Domani Nardella farà da guida ai primi 100 che si registrano su Facebook”, è un modo per tirar dentro anche il sindaco. Tutto serve per il referendum.

All’ingresso della vecchia stazione di Firenze sono scomparsi i soliti gadget leopoldini. Ci sono solo magliette, tazze, penne e libri dedicati al referendum: ‘Basta un sì’. Ma è l’unico angolo dedicato esplicitamente alla consultazione del 4 dicembre, esattamente tra un mese. In questo la Leopolda è diversa anche dalla Festa del Pd di Catania, costellata di ‘Basta un sì’ in ogni dove. Ma è una Leopolda elettorale, connessa con la diversissima piazza di sabato scorso nella capitale. Lì Renzi cercava la sinista, qui cerca di ritrovare i suoi. Con l’ansia che magari non siano poi tutti.

Per la prima serata la stazione si riempie. Ma dall’organizzazione non nascondono una certa preoccupazione per la giornata di domani. Rispetto all’edizione dell’anno scorso sono tornati i tavoli tematici. Ci saranno anche i ministri del Pd ad animarli, ognuno sui propri temi di competenza, dal ministro Boschi – unico rappresentante di governo che parlerà anche sul palco – alla Pinotti, al ministro Padoan. Ma chi ha organizzato il tutto non nasconde che l’idea dei tavoli – grandi tavoli tondi con una decina di sedie ciascuno – è tornata per ovviare all’eventualità di una scarsa partecipazione. La terza Leopolda di governo fa paura, soprattutto sotto referendum.

Pochissimi i parlamentari presenti. Ci sono i renzianissimi della prima ora, David Ermini, Simona Bonafè, Ernesto Carbone, c’è Simona Malpezzi e pochi altri. Sono impegnati nei propri collegi elettorali nelle iniziative per il sì. C’è però la governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini: “Sono qui per la mia gente…”. Perché questa è una Leopolda che sta a metà strada tra il terremoto nell’Italia centrale e le celebrazioni per i 50 anni dell’alluvione di Firenze, cui oggi ha partecipato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E c’è pure l’ex sindaco de L’Aquila all’epoca del sisma del 2009, Stefania Pezzopane, senatrice Pd, a spiegare che questo non è il governo Berlusconi “interessato solo a inaugurare le case il giorno del compleanno del presidente…”.

Renzi cerca il pubblico largo, oltre il Pd, come al solito alla Leopolda. Ma dentro di sé spera che domani anche Gianni Cuperlo firmi la bozza di modifica dell’Italicum elaborata dalla commissione Dem. I suoi da Roma gli hanno assicurato che andrà così. E sarà uno schiaffo per la minoranza del no, riunita oggi a Bari intorno al governatore pugliese Michele Emiliano.

Quella del 2016 è la Leopolda della scommessa finale. Da Norcia a Lampedusa, dal terremoto ai migranti di cui domani parlerà Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa. “C’è da ricostruire la chiesa di San Benedetto, patrono d’Europa, e anche un’Europa che continua a girarsi dall’altra parte quando si parla di immigrazione”, insiste Renzi.

Nei capannelli si parla del futuro: è l’ultima Leopolda? Chissà. “Il format sotto governo soffre un po’ – afferma un renzianissimo – ma alla fine Renzi non ci rinuncia. Sempre che vinca il referendum tra un mese…”. Se vince il no, è un altro mondo. E qui alla Leopolda si chiedono se i parlamentari assenti starebbero ancora dalla parte del segretario del Pd.
Notizie Italy sull’Huffingtonpost

“Ehi tu porco, levale le mani di dosso”: nello spot di Hillary, Trump diventa Biff di Ritorno al Futuro

Trump come Biff Tannen. L’ultimo spot elettorale di Hillary Clinton fa presa sulla memoria collettiva cinematografica americana: nella clip, pubblicata sull’account twitter della candidata democratica, The Donald diventa il bullo della celebre trilogia di fantascienza.

Il video inizia con una semplice definizione tratta dal vocabolario della parola: “Bullo è una persona arrabbiata e prepotente, che denigra e intimidisce gli altri”. Tra le scene dei film appaiono l’infermiera Rached di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, le cattive ragazze di “Mean Girls” e poi Biff Tanned, l’eterno bullo di “Ritorno al futuro”.

Il violento e arrogante Biff Tannen nel video di Hillary è associato al suo antagonista per la corsa alla Casa Bianca. Nella clip si vede Trump schernire i suoi avversari politici (e non) così come Biff faceva con McFly. Il tycoon è ripreso mentre ripete pedissequamente la parola “stupido”, mentre zittisce le persone e utilizza similitudini come “piccolo bambino” e “maiale”. Il video culmina nell‘imitazione di un giornalista disabile, Serge Kovaleski.

Il filmato si conclude con Hillary che dialoga con una bambina, che le dice di essere presa in giro dai suoi coetanei perché soffre d’asma. Questo il messaggio della candidata alla presidenza: “Esistono tanti bulli a questo mondo. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è di averne uno alla Casa Bianca”.

Dopo il paragone Trump-Biff, si potrebbe pensare, relativamente agli scandali sessuali del candidato repubblicano, la stessa frase che il protagonista di “Ritorno al futuro” ripete a Biff Tannen: “Porco, levale le mani di dosso!”.


Notizie Italy sull’Huffingtonpost

Novità: Niente ritorno al calcio: sfuma l'arrivo di Adriano al Le Havre

Calcio

Niente ritorno al calcio: sfuma l'arrivo di Adriano al Le Havre
Soprattutto, niente ritorno al calcio giocato. Fermo da un anno, Adriano non giocherà con il Le Havre, che pure qualche tempo fa ne aveva praticamente annunciato l'arrivo con una sorta di ufficialità. E che ora deve mestamente tornare sui propri passi.
Read more on Goal.com


Il più grande scandalo sportivo della storia del Calcio.

Video Rating: 4 / 5

Il più grande scandalo sportivo della storia del Calcio.

Calcio

Australian Open: poco tennis e tanto calcio nei giornali di oggi
Brevissima e stringata la rassegna stampa di oggi, principalmente perchè l'imminente partita di calcio che potrebbe regalare alla nazionale australiana il titolo di campione d'Asia la fa da padrona: per una volta, si può dire che la stampa “aussie …
Read more on Ubi Tennis


Calcio a cinque / Il Faventia Faenza batte 7 a 3 il Futsal Monza fuori
La 14ª giornata, 3° di ritorno del campionato nazionale di calcio a 5 di serie B girone B, vede il Faventia raccogliere una importante vittoria in terra lombarda. I ragazzi di Bottacini interpretano bene la gara fino dai primi minuti mettendo in …
Read more on Faenzanotizie.it

Calcio