Nel Palazzo si risente odore d’Ulivo. In un convegno a Montecitorio tante facce della stagione prodiana

Che dice, “si sente odore di Ulivo?” Forse per qualcuno del Pd è un fantasma, temendolo lo tiene alla larga ma nei palazzi della politica in questi giorni si sente, eccome. E ad alimentarlo è forse il rinnovato attivismo di Romano Prodi che nel giro di una settimana ha rilasciato diverse interviste, facendo sentire più volte come la pensa. A tutto campo: sull’Europa, su Trump e quel rammarico sullo stallo della politica italiana che non lo lascia per nulla sereno. Così la domanda maliziosa sull’aria ulivista che aleggia, arriva fino al parterre messo su da Walter Verini e Sandra Zampa. Con la padrona di casa Laura Boldrini viene presentato il racconto del viaggio ad Auschwitz di una scuola di Gaggio Montano in provincia di Bologna. Ragazzi accompagnati da Francesco Guccini che sessant’anni fa compose la canzone simbolo della tragedia dei campi di sterminio.

Verini e Zampa però non sono due parlamentari qualsiasi. Sono i due collaboratori più stretti di Walter Veltroni e Romano Prodi, ospiti eccellenti insieme a Guccini della ‘prima’ del docu-film.

Certo, la serata sollecitava tutt’altre riflessioni. Ma gli incontri che abbiamo fatto non potevano non farci notare parecchi altri indizi dell’aria di Ulivo che si respirava. E così tra i banchi dell’auletta di Montecitorio, oltre a Veltroni, abbiamo incrociato Arturo Parisi, Giovanna Melandri e Cesare Damiano, già ministri dei due governi del professore. “Si sente quell’odore di ulivo penetrante, quello dei frutti appena colti”, ci racconta un collaboratore che arriva quasi alle minacce per proteggere il suo anonimato. Sorridono i giornalisti Giovanni Minoli e Furio Colombo. Hanno fiutato anche loro guardando la carrellata di personaggi che “per puro caso” si sono ritrovati. Manca Pierluigi Bersani emiliano e nostalgico di quella stagione che “ci sarebbe voluto essere” ma l’appuntamento gli è sfuggito.

Serata toccante, la proiezione non lascia molto spazio alla politica e ai suoi scenari. “Sono una mummia”, ci risponde il professore che chiude la bocca sfoggiando quel sorriso sornione ed enigmatico che in tanti conoscono. Sul perché di tanto attivismo chiediamo aiuto a Sandra Zampa, punto di riferimento a Montecitorio per interpretare il pensiero prodiano. “Vuole dire a tutti datevi una mossa, l’Ulivo che non è irripetibile non significa altro che questo”, un centrosinistra riunito non è impossibile. Il progetto di Pisapia? Possibile che “lo veda bene”, come chiunque dia il suo apporto a rimettere insieme i pezzi. Il Professore prende la via dell’uscita con la moglie Flavia e Arturo Parisi. Allora riproviamo a stuzzicare sulla voglia di Ulivo che si sta facendo risentire. “Macché, ci vediamo in continuazione”, replica il compagno di ventura allargando le braccia, e “non è ancora primavera”. Già, non ancora.

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