Come richiedere il Bonus Vacanze 2023: tutto quello che devi sapere

Il Bonus Vacanze 2023 è un’agevolazione prevista dal Governo italiano per incentivare il turismo e la ripresa economica del settore dopo gli effetti della pandemia. In questo articolo, vedremo tutto quello che devi sapere su questa agevolazione.

L’importanza del turismo per l’economia italiana e gli effetti positivi del bonus vacanze nel 2023 sul settore

Il turismo rappresenta uno dei settori chiave dell’economia italiana, generando un fatturato di miliardi di euro ogni anno e dando lavoro a milioni di persone. Tuttavia, a causa della pandemia di COVID-19, il settore turistico ha subito un duro colpo. Per incentivare la ripresa del settore, il governo ha istituito il Bonus Vacanze 2023, una misura di sostegno per le famiglie italiane che intendono trascorrere le proprie vacanze in Italia.

Cos’è il bonus vacanze e come funziona nel 2023?

Il Bonus Vacanze 2023 è un’agevolazione che permette alle famiglie italiane di ottenere un rimborso pari al 50% della spesa sostenuta per le vacanze in Italia, fino ad un massimo di 500 euro. Il rimborso viene erogato tramite una carta prepagata o un voucher da utilizzare per pagare le spese presso le strutture ricettive convenzionate.

Chi ha diritto al bonus vacanze nel 2023 e come si può richiedere?

Tutte le famiglie italiane con ISEE inferiore ai 40.000 euro hanno diritto al Bonus Vacanze 2023. Per richiederlo, è necessario presentare la domanda entro il 31 dicembre 2023 attraverso il sito dell’INPS.

Quali sono le restrizioni per l’utilizzo del bonus vacanze nel 2023?

Il Bonus Vacanze 2023 può essere utilizzato solo per le vacanze in Italia, presso le strutture ricettive convenzionate. Inoltre, il rimborso massimo è di 500 euro, e il bonus può essere utilizzato solo per pagare la tariffa alberghiera e non per altri servizi come ristorante, bar, e attività extralberghiere.

Fino a quando si può utilizzare il bonus vacanze nel 2023?

Il Bonus Vacanze 2023 può essere utilizzato entro il 30 giugno 2024.

Quali sono le modalità di pagamento del bonus vacanze?

Il Bonus Vacanze 2023 viene erogato tramite una carta prepagata o un voucher che può essere utilizzato per pagare le spese presso le strutture ricettive convenzionate.

Quali sono le tipologie di strutture ricettive che accettano il bonus vacanze?

Il Bonus Vacanze 2023 può essere utilizzato presso le strutture ricettive convenzionate, che possono essere di diverse tipologie, come hotel, bed & breakfast, agriturismi, villaggi turistici, campeggi e altre strutture turistiche.

C’è un importo massimo di spesa per l’utilizzo del bonus vacanze nel 2023?

Sì, l’importo massimo di spesa per l’utilizzo del Bonus Vacanze 2023 è di 500 euro.

Il bonus vacanze è cumulabile con altre agevolazioni e sconti?

No, il Bonus Vacanze 2023 non è cumulabile con altre agevolazioni e sconti.

Come viene controllato l’utilizzo corretto del bonus vacanze?

Per garantire l’utilizzo corretto del Bonus Vacanze 2023, le strutture ricettive convenzionate devono emettere una fattura elettronica o un documento fiscale che attesti la corretta applicazione del bonus. Inoltre, l’INPS effettua controlli a campione per verificare la corretta erogazione del rimborso.

Quali sono i possibili rischi e problematiche legati all’utilizzo del bonus vacanze nel 2023?

Come per qualsiasi tipo di agevolazione, anche il Bonus Vacanze 2023 può essere soggetto a rischi e problematiche, come le frodi o le truffe. Per evitare queste situazioni, è importante prestare attenzione alla scelta delle strutture ricettive convenzionate e verificare che siano regolarmente iscritte alla piattaforma dell’INPS.

Le modalità di pagamento del bonus vacanze, come il pagamento tramite carta di credito o il rimborso successivo.

Il Bonus Vacanze 2023 viene erogato tramite una carta prepagata o un voucher che può essere utilizzato per pagare le spese presso le strutture ricettive convenzionate. È importante tenere presente che il rimborso non viene effettuato in contanti o tramite bonifico bancario.

La durata dell’offerta del bonus vacanze nel 2023 e il periodo in cui è possibile utilizzarlo.

Il Bonus Vacanze 2023 può essere richiesto entro il 31 dicembre 2023 e utilizzato entro il 30 giugno 2024.

L’importanza del turismo sostenibile e come il bonus vacanze può incentivare la scelta di strutture turistiche eco-sostenibili.

Il Bonus Vacanze 2023 può rappresentare un’opportunità per promuovere il turismo sostenibile e la scelta di strutture turistiche eco-sostenibili. Infatti, molte delle strutture ricettive convenzionate aderiscono a programmi di sostenibilità ambientale e sociale, e la scelta di queste strutture può contribuire a ridurre l’impatto ambientale del turismo.

Il rapporto tra il bonus vacanze e la campagna di vaccinazione anti-COVID-19, come strumento per incentivare la ripresa del settore turistico.

La campagna di vaccinazione anti-COVID-19 rappresenta un’importante strumento per incentivare la ripresa del settore turistico, e il Bonus Vacanze 2023 può contribuire a sostenere questa ripresa. Infatti, il bonus può rappresentare un incentivo per le famiglie italiane ad effettuare le proprie vacanze in Italia, contribuendo a sostenere l’economia locale.

Le possibili soluzioni per superare le difficoltà e le limitazioni legate all’utilizzo del bonus vacanze, ad esempio attraverso la collaborazione tra le imprese turistiche e le autorità locali.

Per superare le difficoltà e le limitazioni legate all’utilizzo del Bonus Vacanze 2023, è possibile promuovere la collaborazione tra le imprese turistiche e le autorità locali. Ad esempio, le imprese turistiche possono aderire a programmi di sostenibilità ambientale e sociale per promuovere la scelta di strutture turistiche eco-sostenibili, mentre le autorità locali possono promuovere la diversificazione dell’offerta turistica e la valorizzazione delle risorse locali.

Conclusioni

In conclusione, il Bonus Vacanze 2023 rappresenta un’importante agevolazione per le famiglie italiane che intendono trascorrere le proprie vacanze in Italia, contribuendo a sostenere la ripresa del settore turistico. Tuttavia, è importante prestare attenzione alle restrizioni e alle limitazioni per l’utilizzo del bonus, nonché ai possibili rischi e problematiche legati alla sua erogazione. Promuovere il turismo sostenibile e la collaborazione tra le imprese turistiche e le autorità locali può contribuire a superare queste difficoltà e a sostenere una ripresa del settore turistico più sostenibile e inclusiva.

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Come richiedere il Bonus Vacanze 2023: tutto quello che devi sapere

Bonus Casa 2023 – tutto quello che devi sapere

Bonus Casa 2023 – tutto quello che devi sapere

Il Bonus Casa 2023 è una detrazione fiscale introdotta dal governo italiano per incentivare l’acquisto, la ristrutturazione e la riconversione energetica degli immobili adibiti ad abitazione principale. In questo articolo, ti forniremo tutte le informazioni necessarie per capire come funziona il Bonus Casa 2023 e come beneficiarne.

Quali sono i principali interventi che possono beneficiare del Bonus Casa 2023?

I principali interventi che possono beneficiare del Bonus Casa 2023 sono:

  • Acquisto di una prima casa
  • Ristrutturazione edilizia
  • Interventi per l’efficientamento energetico
  • Riqualificazione urbana
  • Interventi per la mobilità sostenibile
  • Incentivi per l’acquisto di case antisismiche
  • Riqualificazione degli immobili del patrimonio storico-culturale
  • Agevolazioni fiscali per le locazioni brevi
  • Sgravi fiscali per le attività di Bed & Breakfast
  • Agevolazioni fiscali per gli investimenti immobiliari

Quali sono i requisiti per poter accedere al Bonus Casa 2023?

Per poter accedere al Bonus Casa 2023, è necessario rispettare alcuni requisiti, tra cui:

  • Essere residenti in Italia
  • Avere un’abitazione principale
  • Sostenere le spese tramite bonifico bancario o postale
  • Effettuare i lavori tramite imprese registrate
  • Presentare la richiesta di detrazione fiscale entro i termini previsti dalla legge

Qual è la percentuale di detrazione fiscale massima prevista dal Bonus Casa 2023?

La percentuale di detrazione fiscale massima prevista dal Bonus Casa 2023 varia a seconda del tipo di intervento effettuato. In generale, la detrazione può arrivare fino al 50% della spesa sostenuta.

Quali sono le spese ammissibili al Bonus Casa 2023?

Le spese ammissibili al Bonus Casa 2023 variano a seconda del tipo di intervento effettuato. Ad esempio:

  • Per l’acquisto di una prima casa, è possibile beneficiare del Bonus Casa 2023 fino a un massimo di € 20.000
  • Per la ristrutturazione edilizia, la detrazione fiscale può arrivare

fino al 50% della spesa sostenuta, fino ad un massimo di € 96.000

  • Per gli interventi di efficientamento energetico, la detrazione fiscale può arrivare fino al 65% della spesa sostenuta, fino ad un massimo di € 100.000
  • Per la riqualificazione urbana, la detrazione fiscale può arrivare fino al 50% della spesa sostenuta, fino ad un massimo di € 200.000
  • Quali sono le scadenze per richiedere il Bonus Casa 2023?

    Le scadenze per richiedere il Bonus Casa 2023 variano a seconda del tipo di intervento effettuato. In generale, la richiesta di detrazione fiscale deve essere presentata entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi dell’anno in cui sono state sostenute le spese.

    Chi può richiedere il Bonus Casa 2023?

    Il Bonus Casa 2023 può essere richiesto da tutti i contribuenti residenti in Italia che possiedono un’abitazione principale. Inoltre, è possibile richiedere il Bonus Casa 2023 anche se si possiede una casa in affitto, purché sia adibita ad abitazione principale.

    Qual è l’importo massimo della detrazione fiscale prevista dal Bonus Casa 2023?

    L’importo massimo della detrazione fiscale prevista dal Bonus Casa 2023 varia a seconda del tipo di intervento effettuato. In generale, il limite massimo di detrazione fiscale è di € 96.000 per la ristrutturazione edilizia, di € 100.000 per gli interventi di efficientamento energetico e di € 200.000 per la riqualificazione urbana.

    Quali documenti sono necessari per richiedere il Bonus Casa 2023?

    Per richiedere il Bonus Casa 2023 è necessario presentare alla propria agenzia delle entrate la documentazione che attesta le spese sostenute per l’acquisto, la ristrutturazione o la riconversione energetica dell’immobile. Tra i documenti necessari ci sono:

    • Fatture e ricevute fiscali relative alle spese sostenute
    • Documento d’identità del richiedente
    • Codice fiscale del richiedente
    • Codice fiscale dell’immobile
    • Attestazione dell’impresa che ha effettuato i lavori

    È possibile cumulare il Bonus Casa 2023 con altre agevolazioni fiscali?

    Sì, in alcuni casi è possibile cumulare il Bonus Casa 2023 con altre agevolazioni fiscali. Ad esempio, se si effettuano interventi di efficientamento energetico è possibile beneficiare anche degli incentivi previsti dal Conto Termico, cumulando così i benefici fiscali.

    Oltre alla situazione attuale della pandemia di COVID-19 nel mondo, ci sono diversi argomenti correlati che meritano di essere approfonditi nel 2023.

    Le conseguenze della pandemia sulle malattie non COVID-19

    La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sulle persone affette da altre malattie non legate al virus. Molte persone hanno rinunciato a visite mediche e trattamenti a causa del rischio di contrarre il virus negli ospedali, e questo ha avuto conseguenze negative sulla loro salute. Nel 2023, è importante valutare l’impatto a lungo termine della pandemia su queste persone e trovare modi per garantire che abbiano accesso alle cure di cui hanno bisogno.

    Il ruolo della tecnologia nella lotta alla pandemia

    La tecnologia ha svolto un ruolo importante nella lotta alla pandemia di COVID-19 nel 2023. Sono state sviluppate app per la tracciabilità dei contatti, sensori di temperatura e dispositivi di monitoraggio remoto per aiutare a monitorare la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica. Nel 2023, è importante valutare il ruolo che la tecnologia può svolgere nella prevenzione e nel controllo di future pandemie e investire in tecnologie innovative.

    La vaccinazione dei bambini e dei giovani

    Nel 2023, la vaccinazione contro la COVID-19 è diventata disponibile per la maggior parte della popolazione adulta. Tuttavia, la vaccinazione dei bambini e dei giovani è ancora in fase di studio e valutazione. È importante valutare l’efficacia e la sicurezza dei vaccini per questa fascia di età e decidere se e quando vaccinarli.

    La salute mentale e il benessere psicologico durante la pandemia

    La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sulla salute mentale e il benessere psicologico delle persone nel 2023. L’isolamento sociale, la paura del virus e l’incertezza economica hanno causato ansia, depressione e altri disturbi mentali. Nel 2023, è importante fornire supporto e risorse per aiutare le persone a far fronte alle conseguenze psicologiche della pandemia e garantire che abbiano accesso a cure adeguate.

    Il cambiamento climatico e le future pandemie

    Il cambiamento climatico è stato collegato alla diffusione di malattie infettive e potrebbe aumentare il rischio di future pandemie nel 2023. La deforestazione, l’espansione urbana e l’uso intensivo del suolo possono aumentare la probabilità di trasmissione di malattie da animali agli esseri umani. Nel 2023, è importante prevenire e gestire meglio queste minacce future, adottando politiche sostenibili e promuovendo la salute e il benessere umani e dell’ecosistema

    Il ruolo delle organizzazioni internazionali nella lotta alla pandemia

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre organizzazioni internazionali hanno svolto un ruolo importante nella lotta alla pandemia di COVID-19 nel 2023. Tuttavia, ci sono state anche critiche sulle loro azioni e sulla loro capacità di coordinare la risposta globale. Nel 2023, è importante valutare il ruolo e l’efficacia di queste organizzazioni e trovare modi per migliorare la loro capacità di rispondere a future pandemie.

    Il dibattito sull’immunità di gregge

    L’immunità di gregge si riferisce all’idea che una popolazione può raggiungere l’immunità alla malattia quando una percentuale sufficiente della popolazione è stata vaccinata o ha sviluppato l’immunità attraverso l’infezione. Nel 2023, il dibattito sull’immunità di gregge è ancora in corso, con alcune persone che sostengono che dovremmo lavorare per raggiungere l’immunità di gregge attraverso la vaccinazione di massa, mentre altre criticano questa strategia come pericolosa e non etica. È importante continuare a valutare le evidenze scientifiche e ad adottare misure precauzionali per proteggere la salute pubblica.

    La prevenzione delle future pandemie attraverso la ricerca e lo sviluppo di vaccini

    Nel 2023, è importante investire nella ricerca e nello sviluppo di vaccini per prevenire future pandemie. Ci sono molte malattie infettive che potrebbero rappresentare una minaccia per la salute pubblica in futuro, come l’influenza, la febbre emorragica e la malattia di Lyme. È importante sviluppare strategie di prevenzione efficaci per queste malattie e prepararsi per future emergenze sanitarie.

    La collaborazione tra i settori pubblico e privato nella lotta alla pandemia

    La pandemia di COVID-19 ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra i settori pubblico e privato nella lotta alle emergenze sanitarie. Nel 2023, è importante continuare a incoraggiare questa collaborazione per garantire una risposta globale efficace a future pandemie. Le aziende possono fornire risorse e competenze tecniche, mentre i governi possono fornire regolamentazione e guida per garantire l’efficacia e la sicurezza dei prodotti.

    La preparazione dei sistemi sanitari per future emergenze sanitarie

    Nel 2023, è importante preparare i sistemi sanitari per future emergenze sanitarie. Ci sono stati molti problemi nel sistema sanitario globale durante la pandemia di COVID-19, come la mancanza di forniture mediche e personale sanitario. È importante investire nella formazione del personale sanitario, nella preparazione delle strutture sanitarie e nella gestione delle forniture mediche per garantire che i sistemi sanitari siano in grado di gestire futuri eventi di emergenza sanitaria.

    La ripresa economica dopo la pandemia

    Nel 2023, la ripresa economica dopo la pandemia di COVID-19 continua ad essere un argomento importante. Molti paesi stanno cercando di riavviare le loro economie, ma ci sono sfide significative come la disoccupazione, la povertà e la crescita economica lenta. È importante valutare le politiche economiche e trovare modi per creare lavoro e crescita sostenibili.

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    Bonus Casa 2023 – tutto quello che devi sapere

    Il nuovo spot dell’Adidas in una casa di riposo insegna che la libertà è quello che abbiamo di più prezioso

    Bastano un paio di scarpe per sentirsi veramente liberi. Partendo da questa semplice verità, il regista moldavo Eugen Merher ha creato un nuovo spot per la Adidas ambientandolo in una casa di riposo e facendo commuovere il mondo intero.

    Il protagonista del video è un ex atleta, ormai costretto a soggiornare in una casa di riposo e a non poter mai uscire dalla struttura che lo ospita. Ritrovate per caso un paio di scarpe vecchie – di marca Adidas, ovviamente -, nasce di nuovo in lui la voglia di correre, di uscire da quella che percepisce come una prigione, di sentirsi finalmente libero.

    L’uomo tenta allora più volte di fuggire, correndo, via di lì, ma il personale infermieristico dell’ospizio riesce a bloccarlo ogni volta prima di aver guadagnato la porta di uscita. Questo intristisce molto l’anziano, che si chiude nel mutismo e nella depressione, specie quando quella che sembra essere la direttrice della struttura gli toglie le sue adorate scarpe.

    I suoi amici – anziani rinchiusi come lui – riescono però a “rubare” le Adidas dall’armadietto della donna, dando il coraggio all’ex atleta di provare un’ultima volta la sua fuga. Riuscendo a bloccare l’intervento degli infermieri, gli amici dell’uomo decretano il suo successo, in un finale che fa scendere più di qualche lacrima a chi guarda il video.

    In realtà, il trionfo della libertà e della vita grazie a un paio di scarpe da ginnastica sembra non aver interessato molto l’Adidas, che non ha commissionato il girato, realizzato in autonomia dal giovanissimo Eugen, allievo della Filmacademy Baden-Wuerttemberg. “Abbiamo provato a spedire all’azienda il video, ma loro non hanno reagito” ha spiegato il regista in erba all’Huffington Post.

    Evidentemente il brand tedesco non ha compreso l’importanza del cosiddetto storytelling dei valori, ormai in voga nel mondo del marketing e secondo cui raccontare i valori dell’azienda è ormai diventato il modo più efficace per fidelizzare i clienti. Non a caso, nelle ultime ore la Samsung ha portato avanti una operazione molto simile per il pubblico indiano, realizzando un spot con protagonisti dei non vedenti.

    La viralità dello spot, tuttavia, potrebbe far cambiare idea alla Adidas.

    Notizie Italy sull’Huffingtonpost

    “Le stanno mangiando vive!”. Quello che ho visto in un’azienda avicola che adotta l’allevamento a terra

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    La prima cosa che ho sentito, nell’oscurità, è stato un urlo: “Ci sono bambini qui?” ho pensato. Sembrava proprio il pianto di un bambino.

    Ma le luci ci hanno mostrato la fonte di quel suono. Nel fienile, le galline “gridavano” mentre venivano attaccate. Molte (qualche dozzina secondo i registri della fattoria) non avrebbero superato la notte. Nelle condizioni mostruose di quella fattoria con allevamento a terra della Costco (la più grande catena americana di ipermercati all’ingrosso) sarebbero state mangiate vive, nel vero senso della parola.

    Dal momento che centinaia di rivenditori importanti stanno passando all’allevamento a terra, nel settore sono in molti a sbandierare un futuro più umano per gli animali. Ma come principale ricercatore della Direct Action Everywhere http://www.directactioneverywhere.com/ (DxE) Open Rescue Newtork, ho una reazione diversa: provo orrore. Perché, tolta la patina del marketing, ci si rende conto che l’allevamento a terra non è come ce lo raccontano.

    ATTENZIONE: il video mostra contenuti che includono animali feriti o deceduti. Potrebbe turbare alcuni spettatori.

    Il cannibalismo è il primo oscuro segreto dell’allevamento a terra. Uno studio ha mostrato che i tassi di cannibalismo aumentano del 3000% nelle aziende che praticano questo tipo di allevamento. Ed è un modo orribile di morire. La cloaca della gallina (equivalente alla vagina umana) viene presa a bersaglio perché è tenera, carnosa e ricoperta di fluidi. Impazziti a causa dell’affollamento, gli uccelli attaccano questo punto debole, tirando fuori gli organi interni. Le vittime di questi attacchi muoiono, pezzo dopo pezzo. Nella fattoria della Costco ho visto un esemplare, insanguinato e incapace di avanzare, trascinarsi su un ammasso di letame nel disperato tentativo di fuggire. Nonostante gli sforzi, il nostro team non è riuscito a salvare la piccola gallina.

    Ma il cannibalismo è solo la punta dell’iceberg. Dalla qualità dell’aria alle fratture, le galline spesso patiscono molto di peggio in un sistema di allevamento a terra. Le morti premature sono triplicate. Se un simile aumento della mortalità venisse registrato in una prigione “umana”, ci sarebbero accuse penali nei confronti del direttore.

    Il problema fondamentale per le galline è questo: le aziende con allevamento a terra, come quelle che seguono l’allevamento in gabbia, schiacciano le galline in uno spazio che ha le dimensioni di un foglio da stampante. Immaginate di vivere tutta la vita chiusi in una piccola doccia. Ora, immaginate di vivere la vostra vita in quello stesso spazio, ma con migliaia di estranei impazziti che si accalcano intorno a voi. Ecco l’alternativa tra allevamento con gabbie o a terra. Nessuna delle due opzioni è umana, neanche lontanamente.

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    L’allevamento a terra non è dannoso solo per gli animali; contribuisce anche a gonfiare i profitti del settore. Bloomberg riferisce che il consumatore medio è disposto a pagare più del doppio per una dozzina di uova da allevamento a terra, un extra di circa 2 dollari per ogni confezione da dodici. Ma i soli costi aumentano di circa il 15% per una dozzina di uova da allevamento a terra. Se, oggi, tutte le produzioni di uova adottassero l’allevamento a terra a questi prezzi, i guadagni del settore aumenterebbero di 7 miliardi di dollari.

    La crescita del settore alimentata dall’allevamento a terra non è solo speculativa. Nell’anno successivo al massiccio passaggio all’allevamento a terra, l’America Egg Board prevede un aumento del 5% nel consumo di uova pro-capite. Le maggiorazioni dei prezzi porteranno a investimenti più significativi nella produzione di uova. Questo significa che milioni di animali potrebbero ancora soffrire le condizioni da incubo delle moderne aziende avicole. Infatti proprio la fattoria Costco, che abbiamo ispezionato di recente, si è assicurata un finanziamento di un milione per estendere le proprie attività produttive.

    La soluzione al problema è il cambiamento. Però a cambiare non devono essere le pratiche aziendali, ma i sistemi incentivanti che sono alla base di queste pratiche. Le società operano in un mondo dove gli azionisti pretendono guadagni, dove gli animali sono “oggetti” legali che aiutano a creare determinati guadagni, e dove non esistono norme significative che regolino il passaggio da “animali” a “profitti”. Non sorprende dunque, (proprio come accade nel settore finanziario) il fatto che anche qui le riforme volontarie siano costantemente ostacolate. Le aziende che cercano di fare la cosa giusta vengono punite dal mercato per essersi accollate spese non necessarie.

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    È quello che succede con l’allevamento a terra. Le aziende trovano modi originali per stipare sempre più uccelli in uno spazio già ridotto al minimo. Finché il sistema non cambierà (riconoscendo agli animali una parvenza di diritti civili) questi abusi aziendali sono destinati ad andare avanti.

    Il vero progresso per gli animali non può dipendere da realtà come la Costco. Come dimostrato da altri grandi movimenti per i diritti, arriverà solo cambiando il nostro sistema politico. E anche se l’idea di una carta costituzionale dei diritti degli animali può sembrare fantasiosa, è stato così anche per il matrimonio gay una generazione fa, o per il suffragio femminile all’inizio del 20° secolo. Eppure, guardate dove siamo arrivati oggi.

    Per farla breve, “liberiamo le galline”, come ha suggerito giustamente Bill Maher alla Costco, lo scorso anno. Ma la libertà per gli animali non arriverà con l’allevamento a terra. Arriverà quando inizieremo a custodire la loro libertà, la loro dignità, perfino il loro “stato di persona” come un diritto fondamentale.

    Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta su Huffpost Usa ed è stato poi tradotto dall’inglese da Milena Sanfilippo

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