Ponte d’Istia, nessun “rebus” sul sopralluogo: sarà eseguito dalla provincia, ente proprietario

FIRENZE – Non ci sono “rebus” sul sopralluogo al ponte di Istia, sulla SP 159 (Grosseto). Il ponte è stato inserito nel primo campione di strutture da esaminare a seguito dell’intesa del 28 agosto 2018 fra Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, UPI Toscana e ANCI Toscana. In base a quell’accordo è stata definita una metodologia ispettiva, con la collaborazione delle Università di Firenze e di Pisa, tesa a verificare lo stato dei ponti delle strade regionali e provinciali in Toscana, tutte gestite dalle Province e dalla  Metrocittà.

L’esame del ponte è eseguito dall’ente gestore della strada, ovvero la Provincia di Grosseto, che si avvarrà di  uno dei tecnici ingegneri dell’Ordine degli ingegneri di Grosseto che si sono offerti volontariamente per il supporto tecnico.

Le schede di verifica saranno, consegnate, dopo un controllo di congruità circa la compilazione effettuato da parte delle Università, alle Province per procedere operativamente alle eventuali azioni di messa in sicurezza che dovessero risultare necessarie.  Resta fermo cheper le strade provinciali i lavori eventualmente necessari restano in
carico all’ente proprietario, ovvero, come detto, alla Provincia competente o alla Città Metropolitana di Firenze.

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Turismo termale nella provincia di Viterbo, è il momento del rilancio.

Quando nel 1992 furono chiuse le Terme ex Inps, la struttura dava lavoro a 180 persone. Ma si parla di ben 27 anni fa. Quale è la situazione oggi?

Tutti concordano (Amministrazione comunale, associazioni di categoria ed esperti) sul fatto che il "sistema termale viterbese”possa essere rilanciato ed essere anzi elemento di traino per altre realtà del settore.

potenzialità del settore

Cosa si sta facendo per rilanciare un settore che potrebbe fare le fortune di un’intera provincia?
Secondo il sindaco, Giovanni Arena, il turismo termale occupa un posto d’onore nelle priorità dell’attuale Giunta.
“Ci stiamo muovendo per ripristinare la struttura ex Inps da affiancare alle Terme dei Papi e alle Terme Salus. Ma ci stiamo occupando anche della struttura sulla Cassia Nord e sull’intero sistema”.
Sulle buone intenzioni dell’Amministrazione Comunale si è espressa anche la giovane Assessore al Termalismo, Claudia Nunzi, la quale, dopo aver denunciato l’esiguità delle disponibilità (17 mila euro) messe a bilancio dalla precedente Giunta, ha annunciato che in soli cinque mesi sono state già attuate la sorveglianza del Bullicame e la riqualificazione del sito del Galletti ed ha poi aggiunto: “In collaborazione con l’Assessore ai Servizi Sociali, Antonella Sberna, e l’Università della Tuscia, ha aggiunto, stiamo portando avanti un progetto che a breve trasformerà il sito del Galletti, in una struttura accessibile anche ai disabili che ci porterà ad acquisire non solo la bandiera lilla, ma soprattutto a segnalarci nel panorama del sistema termale nazionale come una destinazione all’avanguardia. I nostri progetti tuttavia non si fermeranno qui perché particolare attenzione è stata riposta, come ha detto il Sindaco, anche al progetto di riqualificazione delle Terme ex Inps e delle strutture situate sia a sud che a nord della Cassia”.

In un sistema termale come quello viterbese che può contare oggi solo su due strutture alberghiere, sia pure di ottime qualità, come l’Hotel Salus e le Terme dei Papi, classificate entrambe con 4 stelle, ma dalle disponibilità limitate (un centinaio di camere la prima e solo 23 la seconda), si può ben comprendere quale apporto potrebbe dare la riapertura delle Terme ex Inps che insistono su una superficie di ben sette ettari che consentirebbe di andare ben oltre la semplice struttura alberghiera. Un aspetto quest’ultimo molto caro al sen. Umberto Fusco secondo il quale “in un momento topico per il turismo termale a Viterbo, l’apertura di nuove strutture ricettive non può che far bene al settore oltre ché all’intero territorio e all’imprenditoria privata che va aiutata e supportata. Viterbo, ha detto ancora il parlamentare, deve investire nel termalismo perché le sue potenzialità non sono seconde a nessuna altra località nazionale soprattutto se si considera il contesto territoriale che lo circonda”. 

“Oggi, purtroppo, ha detto il Direttore di Federterme, Aurelio Crudeli, ci sono strutture che si definiscono termali senza neppure avere acque idonee a qualsiasi trattamento che si possa definire tale. La via prioritaria dello sviluppo del settore deve passare per il rinnovamento e il rilancio delle strutture da adeguare ad una offerta terapeutica sostenibile. L’aspetto sanitario, il wellness, il leisure e il turismo debbono andare a braccetto e l’uno deve integrare l’altro. Solo in questo modo si può parlare di rilancio del termalismo". 

Viterbo a tutte terme quindi, c’è solo da augurarsi che alle parole seguano presto anche i fatti.

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Crollo cavalcavia, la Provincia di Lecco smentisce l’Anas. Angelino Alfano: “Indagare sulle responsabilità” (VIDEO)

La Provincia di Lecco fa sapere che la ricostruzione dei fatti fornita dall’Anas sul crollo del cavalcavia ad Annone, che ha provocato un morto e cinque feriti, “non collima con le informazioni sull’accaduto in possesso della Provincia di Lecco”. L’ente “esprime cordoglio ai familiari della vittima e vicinanza ai feriti”. L’Anas sostiene di aver dato ordine di bloccare il cavalcavia anche con “ripetuti solleciti a una immediata chiusura”.

“Si precisa – spiega in una nota la Provincia di Lecco – che la ricostruzione dei fatti rappresentata dai comunicati stampa di Anas e dalle dichiarazioni dei loro responsabili non collima con le informazioni sull’accaduto in possesso della Provincia di Lecco”.

“Sono davvero rammaricato – commenta il Presidente della Provincia di Lecco Flavio Polano esprimendo cordoglio ai familiari della vittima e vicinanza ai feriti – per le comunicazioni rilasciate da Anas dopo l’evento con una tempistica quasi cronometrica, che addossano le responsabilità alla Provincia di Lecco, rispetto a una sequenza di fatti e circostanze che saranno chiariti dalle inchieste aperte, le quali stabiliranno le responsabilità”.

(continua a leggere dopo il video)

I vigili del fuoco al lavoro sul luogo del disastro

Sulla vicenda arriva il commento del ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “Non bisogna mollare dall’idea di
indagare fino in fondo per capire le cause e di chi siano le responsabilità”. Il ministro aggiunge: “Per il resto, occorre ammodernare, aggiornare, ristrutturare e fare un lavoro di implementazione delle strutture pubbliche che questo Governo ha già avviato”.

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Tecnici al lavoro sulla statale 36


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