Spiagge pulite dalla plastica, parte da Viareggio e Castiglione della Pescaia la campagna estiva

FIRENZE – E’ partita l’iniziativa #spiaggepulite, che coinvolge l’intero litorale dai confini con la Liguria fino alle porte del Lazio e che è parte della più ampia campagna “Toscana plastic free”. Pannelli e locandine sono state oggi affissi, tra gli altri, nei bagni di Viareggio e Castiglione della Pescaia e l’evento si è accompagnato ad altrettante conferenze stampa: in tarda mattinata nel comune in provincia di Lucca, nel pomeriggio inoltrato in quello grossetano.  

“Abbiamo una legge approvata di recente dal consiglio regionale che offre uno strumento operativo” spiega l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli. La legge mette al bando, tre anni prima che nel resto d’Europa, stoviglie di plastica usa e getta. Sono previste anche sanzioni.  “Ma il messaggio che lanciamo – chiarisce – vuole essere ed è positivo. Il messaggio dice che ognuno può far qualcosa per l’ambiente e il nostro scopo è appunto quello di di estendere a tutti quella collaborazione che già c’è, ed è splendida, con i Comuni e con  balneari. Dopo ArcipelagoPulito, il progetto che ci ho consentito di iniziare a ripulire i mari dalle plastiche coinvolgendo i pescatori (un’esperienza presa a modello prima dall’Europa e poi per la legge nazionale), continuiamo a pensare al nostro mare e al nostro litorale. La prossima tappa sarà quella di risalire i fiumi”.

L’iniziativa a Viareggio era al Bagno Sole gestito da Luca Lippi, dove  tutte le stoviglie da asporto sono già in materiale compostabile ed acqua e bibite vengono vendute in vetro e lattine. «Fare qui la prima tappa  – ha commentato il sindaco Giorgio Del Ghingaro – è il riconoscimento del fatto che da tempo i nostri stabilimenti usano materiali biodegradabili, ancor prima di uscire con un’ordinanza”. “Fare un’operazione ambientalista nel pieno della stagione  turistica e grazie all’adesione entusiasta delle associazioni dei balenari per noi è il massimo, lo dico anche a nome dell’Anci». Il sindaco ha anche annunciato che, come simbolo dell’impegno ambientale di Viareggio, farà esporre in piazza Campioni la grande balena in cartapesta apparsa al Carnevale: una costruzione di sedici metri che rappresenta una cetaceo con la bocca piena di plastica.

“Oggi dal Bagno Sole  – ha proseguito Bugli – partiamo aprendo una linea diretta con i cittadini, soprattutto con i giovani che sono i nostri migliori ambasciatori. Lo facciamo partendo da una città dove già c’erano esperienze di questo tipo”.  Esattamente come a Castiglion della Pescaia, già dall’anno scorso esempio di politiche Plastic Free. Lo ha ricordato il sindaco Giancarlo Farnetani. La conferenza stampa, seguita da un momento di confronto con esperti ed associazioni, si è svolta nel tardo pomeriggio al Bagno Bruna. C’era anche il consigliere regionale Stefano Marras, mentre a Viareggio era intervenuto il consigliere regionale Stefano Baccelli.

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“Toscana plastic free”, Bugli: “Approvata la legge che vieta la plastica monouso nelle spiagge e nei parchi”

FIRENZE – È stata approvata dal Consiglio regionale, con 30 favorevoli e 3 astenuti, la legge che bandisce la plastica monouso, sin da questa estate, negli stabilimenti balneari toscani, nelle manifestazioni pubbliche e nelle aree protette. La norma è figlia della volontà della giunta regionale, su proposta dell’assessore alla presidenza Vittorio Bugli, di consentire ai Comuni di dotarsi dei necessari strumenti normativi, a partire dalle ordinanze, per la piena realizzazione del piano “Toscana plastic free”.

A vigilare sul rispetto delle nuove regole saranno gli agenti di polizia municipale dei singoli Comuni.

“Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto, in tempi molto rapidi”, ha commentato Bugli. “Solo due settimane fa abbiamo sottoscritto il protocollo di intesa con Anci, le maggiori associazioni di categoria e il sindacato di base “Donne di mare”, anticipando così la direttiva europea che dal 2021 mette fuorilegge le stoviglie in plastica, un modo per ridurre i rifiuti in generale e in mare in particolare. Grazie alla collaborazione di tutti – ha continuato l’assessore – nei locali con accesso sul mare, nei bar e ristoranti degli stabilimenti, posate, piatti, cannucce, contenitori per alimenti, mescolatori per bevande, tazze e bicchieri dovranno essere di materiale compostabile: quelli ad esempio derivati dal mais, che costano un po’ di più ma che si trovano già da tempo in commercio. Mi piace sottolineare come nella costruzione di una Toscana di qualità sempre maggiore – ha concluso l’assessore -, siano state proprio le aziende balneari che ho incontrato in questi mesi ad affermare di non potersi più permettere la vendita di un prodotto scadente come la plastica monouso. Per questo motivo sono convinto che presto arriveranno altri risultati importanti per abbattere l’inquinamento da plastica nei nostri territori”.

La legge, intitolata “Misure per la riduzione dell’incidenza della plastica sull’ambiente” non ferma però la sua azione alle sole spiagge. È fatto divieto di utilizzare contenitori, mescolatori per bevande, aste a sostegno di palloncini, cannucce e stoviglie, quali posate, forchette, coltelli, cucchiai, bacchette e piatti, in plastica monouso anche nelle fiere ed eventi organizzati o finanziati, anche in parte, da Regione, enti locali, enti e aziende soggette alla vigilanza degli stessi. Infine anche i parchi e le aree protette dovranno essere liberi dalle plastiche monouso.

La legge, che entrerà in vigore il giorno successivo dalla pubblicazione sul Burt, consente ai Comuni, anche con il sostegno di Anci, di determinare in autonomia come far rispettare il divieto, a partire dalla modifica e dall’integrazione i propri atti: che sia un regolamento, una delibera o un’ordinanza. Nelle spiagge libere invece, verranno dotate di contenitori per la differenziata e di cartellonistica adeguata.

Si stima che ogni anno vengono prodotte 280 milioni di tonnellate di plastiche e che da qui al 2050 la cifra, se non cambierà qualcosa, rischia di raddoppiare. Almeno 8 milioni finiscono nei mari di tutto il mondo, compreso il Tirreno, portati dai fiumi o trascinati alla largo dalla risacca sulla spiaggia; ad almeno 250 miliardi ammonterebbero nel solo Mediterraneo i microframmenti, quelli più pericolosi perché finiscono nella catena alimentare.

La Regione Toscana aveva già fatto da apripista sulla raccolta dei rifiuti in mare con il progetto “Arcipelago Pulito” tenuto a battesimo l’anno scorso, consentendo ai pescatori di portare a riva (senza esserne più responsabili) i rifiuti tirati su con le reti. Una buona pratica presa a modello dal Parlamento europeo e poi dal governo con il ddl “Salva mare”.

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