Diventare orfani è un’esperienza che segna profondamente e che solo chi l’ha vissuta sulla propria pelle può comprendere fino in fondo. E anche quando si diventa grandi, il lutto e il dolore provati non scompaiono del tutto. Lo sa bene il principe William, il promettente rampollo della Royal Family britannica, che ha perso la mamma, Diana Spencer, quando aveva solo 15 anni. E proprio per questo ha potuto consolare un bambina che non ha più suo padre, raccontando la sua sofferenza per la morte di Lady D.
Nel tardo pomeriggio di mercoledì 11 gennaio, infatti, il figlio di Carlo e la moglie Kate si sono recati al Child Bereavement, un’associazione di Stratford che supporta i bambini che devono superare la perdita di un familiare e di cui William è padrino sin dal 2009. Tra i tanti piccoli aiutati dalla struttura, il duca di Cambridge ha incontrato anche una bambina di soli 9 anni, Aoife, senza padre.
Per consolare la piccola, William ha ricordato l’esperienza terribile della morte di Lady D, di cui si ricorderanno i 20 anni il prossimo agosto. “Sai cosa mi è successo? Ho perso mia mamma quando ero troppo piccolo” ha raccontato il principe. “Avevo 15 anni e mio fratello ne aveva 12. Eravamo entrambi troppo giovani”.
In questo modo, William ha cercato di entrare in empatia con la piccola Aoife, che è apparsa ancora molto scossa dal lutto che l’ha toccata. “Parli mai di tuo padre? È importante che tu lo faccia, è fondamentale per il tuo benessere” ha aggiunto poi il principe, che evidentemente ha trovato nella comunicazione del suo dolore la chiave per uscirne.
Affianco ad Aoife era seduta anche la madre, che è rimasta molto colpita dalla disponibilità di William e si è commosso nel sentire il ricordo di Lady D. “Non riuscivo a crederci quando ha iniziato a parlare di sua madre” ha commentato dopo l’incontro. “È stato un momento davvero commovente e ho cercato in tutti i modi di non iniziare a piangere”.
Non è la prima volta, tuttavia, che i due figli di Carlo d’Inghilterra si espongono in pubblico raccontando del loro lutto familiare. Nel maggio del 2016, ad esempio, Harry aveva ottenuto la copertina di People grazie a un’intervista in cui ricordava quel tragico 1997 e i terribili anni successivi. “So che ho molto di mia madre dentro di me. Tutto quello che voglio fare è renderla incredibilmente orgogliosa. Passerò il resto della mia vita a provare a riempire quel vuoto il più possibile. E lo stesso farà William” aveva detto in quell’occasione.
Due mesi dopo, invece, in occasione di una raccolta fondi indetta dall’associazione Heads Together per le persone affette da malattie mentali. Lo zio di George e Charlotte aveva raccontato: “Per moltissimi anni non sono riuscito a parlare di lei e della sua morte” confessa Harry, che è riuscito a guarire dalla sua depressione solo dopo aver riconosciuto la sua problematica e aver cominciato a parlarne con chi gli era attorno. “Va bene soffrire, ma è necessario parlare con qualcuno. Parlare del proprio dolore non è sintomo di debolezza. La vera debolezza è avere un problema e non riconoscerlo: questo non risolve nulla”.
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