Spettacolo e formazione musicale, oltre 3 milioni di euro dalla giunta

FIRENZE – La Regione conferma anche per quest’anno le risorse destinate a finanziare la promozione del sistema delle arti e degli istituti culturali: in particolare lo spettacolo dal vivo, il cinema e i progetti di educazione musicale.

Sono 3 milioni e 70 mila euro i fondi assegnati con una deliberata presentata dalla vice presidente ed assessore alla cultura Monica Barni, approvata dalla giunta nell’ultima seduta. Di questi 2 milioni e 710 mila euro serviranno a sostenere progetti dello spettacolo dal vivo che fanno capo alla Fondazione Toscana Spettacolo, la Fondazione Scuola di musica di Fiesole, l’Associazione Siena Jazz, la Fondazione Rete Toscana Classica e l’Orchestra Camerata strumentale di Prato.

Per l’organizzazione di corsi di perfezionamento professionale per musicisti, cantanti ed altre figure professionali a disposizione ci sono invece 360 mila euro, con cui saranno sostenuti i progetti di interesse regionale della Fondazione Accademia Musicale Chigiana.

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Occupazione disabili, oltre 5 milioni per le 10 province toscane

FIRENZE – Assegnati dalla Regione Toscana all’Arti, l’agenzia regionale per l’impiego, i fondi per l’occupazione dei disabili sulla base della legge 68/1999. L’importo complessivo è di oltre 5 milioni 520 mila euro, che saranno impiegati in diverse misure e progetti, nonché suddivisi tra le dieci province toscane.

“Nostro scopo è favorire l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro”, afferma l’assessore a Lavoro, formazione ed istruzione della Regione, Cristina Grieco, la quale sottolinea che “con questa delibera si definiscono le misure per la gestione da parte dell’Arti dei servizi volti all’inserimento lavorativo dei disabili anche attraverso l’approvazione di avvisi volti alla concessione di contributi destinati proprio a questo fine”.

La delibera di Giunta prevede l’erogazione di contributi a carico del fondo regionale per l’occupazione dei disabili in relazione a progetti che possono combinare diversi tipi di misure a favore del miglioramento della capacità di inserimento professionale, finalizzate a sostenere l’inserimento e l’integrazione lavorativa di soggetti disabili iscritti nell’elenco previsto dalla legge.

Questa la suddivisione delle risorse per provincia:

Arezzo: 803.623,54

Firenze: 1.722.607,95

Grosseto: 348.366,77

Livorno: 274.434,96

Lucca: 389.361,22

Massa Carrara: 441.968,51

Pisa: 269.588,70

Pistoia: 304.472,45

Prato: 459.699,73

Siena: 460.029,27

Totale Toscana: 5.524.153,10

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Mario Melazzini (Aifa): “C’è una vita oltre la Sla. Bisognerebbe assicurare a tutti un vero accesso alle cure”

“Sono sempre più esausto, ogni giorno i dolori peggiorano, dipendo integralmente dagli altri. Ma sono tenacemente innamorato della vita. E sulla terra, finché sarà possibile, ho intenzione di restare”. È la testimonianza di Mario Melazzini, direttore generale dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, che in un’intervista a Repubblica racconta i suoi dieci anni da malato di Sla e spiega perché a suo avviso il testamento biologico non è una scelta di libertà per i malati.

“Ho una forma di Sla molto lenta. E non ho voglia di arrendermi. Un pò come Stephen Hawking. Ci siamo scritti. Condivido il suo pensiero. In ogni giorno di vita c’è qualcosa da scoprire. Anche su una sedia a rotelle”, afferma. “Per me essere nutrito con una pompa nella notte non è un atto medico, ma, appunto, la vita. Come per gli altri mangiare e bere. Per questo sono convinto che non si possano interrompere”. “Io non giudico nessuno, ma forse prima di parlare di testamento biologico bisognerebbe assicurare a tutti un vero accesso alle cure, sostegni alla famiglia, la medicina palliativa. La voglia di mollare nasce dall’abbandono del paziente”.

Melazzini racconta di essere stati pronto al suicidio assistito: “Ma poi ho avuto paura. Del resto quando il 17 gennaio del 2003 un mio collega mi ha guardato negli occhi e mi ha detto ‘Melazzini lei ha la Sla’, mi sono sentito come tutti i malati gravi: un naufrago disperato. Da medico sono diventato un paziente e ho visto l’impotenza della medicina”. “Ho capito che c’erano cose che non avrei potuto più fare, ma altrettante ne avrei potute scoprire… Ho ricominciato a guardare avanti. Per esempio a lottare per i diritti dei malati di Sla”.

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Unicredit, successo per l’aumento di capitale. Adesioni oltre il 99,8%

Si chiude con un’adesione altissima, pari al 99,8%, la fase di offerta ai soci dell’aumento di capitale di Unicredit. E una spinta decisiva per il successo della ricapitalizzazione da 13 miliardi di euro, la più grande mai realizzata in Italia, è arrivata dai fondi e dei grandi investitori istituzionali che ormai presidiano gran parte dell’azionariato della banca. I pochi diritti di opzione non esercitati – equivalenti a una trentina di milioni di euro in nuove azioni – verranno ora offerti in Borsa e andranno esercitati entro il 6 marzo.

Festeggia anche il nutrito consorzio di banche – che nelle prime linee vede schierate Morgan Stanley, Ubs, Bofa Merrill Lynch, Jp Morgan e Mediobanca – che si spartirà oltre 400 milioni di euro e non corre il rischio di doversi fare carico dell’inoptato.

L’esito dell’aumento dimostra l’apertura di credito del mercato verso il piano ‘Transform 2019’ messo a punto dall’amministratore delegato Jean Pierre Mustier, che attraverso la cessione di asset (Pioneer, Banca Pekao e quote di Fineco) e la ricapitalizzazione ‘monstre’, ha curato il tallone d’Achille di UniCredit – quello della fragilità patrimoniale – e riallineato i suoi ratio di capitale a quelli delle altre banche di rilevanza sistemica.

L’aumento ha inoltre permesso di fare pulizia nel portafoglio crediti deteriorati, recependo 12,2 miliardi di euro di rettifiche nel quarto trimestre dell’anno e avviando il deconsolidamento di 17,7 miliardi di sofferenze in un veicolo partecipato da Pimco e Fortress. Mustier ha promesso agli investitori 4,7 miliardi di utili al 2019 con un Cet1 – indicatore del livello di capitale di migliore qualità – sopra il 12,5%. E il mercato dimostra di credergli. L’aumento è anche destinato a rivoluzionare la compagine sociale di Unicredit, riducendo ulteriormente il peso delle Fondazioni e rafforzando quello dei grandi fondi d’investimento.

Gli americani di Capital Research (6,7%) e gli arabi di Aabar (5,04%) avrebbero sottoscritto per intero le loro quote, secondo Bloomberg, che da sole valgono ormai quasi tre volte il peso delle Fondazioni, sceso tra il 4,5 e il 5%. Solo Crt e Cariverona, diluitesi entrambe all’1,8%, conservano un minimo di peso ma l’ente veronese ha già detto che intende mantenere il profilo dell’investitore istituzionale senza partecipare alla governance. Il rimescolamento di carte imporrà anche una riflessione sulla rappresentatività dell’attuale Cda, in cui le Fondazioni conservano un peso che non è riflesso dagli assetti di capitale.

A chiedere espressamente nell’assemblea dello scorso 12 gennaio una discontinuità in consiglio era stata ancora una volta Cariverona, che imputa agli attuali consiglieri di aver prima sostenuto che la banca non aveva bisogno di capitale e poi, con l’avvicendamento tra Federico Ghizzoni e Mustier, aver riconosciuto la necessità di una manovra senza eguali nella storia finanziaria italiana.
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Terremoto, oggi il cdm stroardinario. Protezione civile: oltre 15 mila persone assistite (DIRETTA)

Una notte lunga, fredda e spaventosa. Con scosse telluriche, anche di forte intensità – la più forte magnitudo 4.2 Alle 4.27 del mattino con epicentro a Norcia – che non si sono mai interrotte: circa 200 registrate dalle 20 di ieri sera a questa mattina. È quella che hanno passato le popolazioni colpite dal terremoto 6.5 Che ieri ha devastato il centro italia.

Governo riunito alle 17. Nel pomeriggio il governo tornerà a riunirsi per fare il punto della situazione e alle 17 è previsto un consiglio dei ministri straordinario per stabilire le prossime misure da mettere in campo.

15 mila sfollati assistiti dalla Protezione civile. Intanto sono oltre quindicimila le persone assistite dal servizio nazionale della protezione civile. In particolare, si legge in una nota del dipartimento nazionale, oltre cinquecento sono accolte in strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa tremila persone nella Regione Umbria e altre settemila nella regione Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale. I dati, riferiti alla tarda serata di ieri, sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento. Rimangono, inoltre, tra gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto, oltre 1100 cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive – prevalentemente a San Benedetto del Tronto -, presso le abitazioni del progetto Complessi antisismici sostenibili e ecocompatibili (C.a.s.e.) nel comune dell’Aquila o nei Moduli abitativi provvisori (Map) localizzati in altri comuni d’Abruzzo nonchè nelle residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma.

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