Nuova sr429 , inaugurato Lotto V. Ceccarelli: “Presto partiranno i lavori del IV lotto e la gara per il terzo”

CASTELFIORENTINO (Fi) – Neanche la pioggia ha potuto impedire la festa per l’inaugurazione del Lotto V della sr 429, con centinaia di cittadini presenti al taglio del nastro. Malgrado il maltempo il Lotto V – che congiunge la rotatoria di Brusciana, nel Comune di Empoli, con quella di Dogana, nel Comune di Castelfiorentino ed abbatte in maniera drastica i tempi di percorrenza della distanza tra il cuore della Valdelsa e la Fi-Pi-Li – è stato aperto con una cerimonia inaugurale arricchita da un corteo (ridotto a causa dei temporali) di auto storiche e da rinfreschi offerti dagli abitanti della frazione di Dogana. Gli assessori regionali alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, ed al bilancio, Vittorio Bugli, i sindaci dei territori attraversati dalla nuova sr 429 ed il commissario regionale ad acta Alessandro Annunziati hanno partecipato a ben tre cerimonie: alla rotatoria di Brusciana, a quella di Dogana ed al nuovo ponte di Granaiolo.

“La nuova sr 429 colma una carenza infrastrutturale importante – ha spiegato Ceccarelli – dota, infatti, la Valdelsa di un collegamento veloce e sicuro che unisce il cuore di questo territorio alla Valle dell’Arno. In questo modo congiunge anche altre due infrastrutture essenziali per la rete della mobilità toscana: la sgc Firenze-Pisa-Livorno e la ss Firenze-Siena-Grosseto”. “La variante al tracciato della vecchia sr 429 – prosegue – allontana il traffico, mezzi pesanti compresi, dalle frazioni sorte nel corso degli anni lungo la vecchia strada, libera i cittadini dalle emissioni ed aumenta la sicurezza viaria e ferroviaria, anche perchè contestualmente sono stati eliminati passaggi a livello e incroci a raso. Sono inoltre state realizzate importanti casse di espansione, a tutela degli abitati anche dal punto di vista idrogeologico. Dunque un lavoro lungo ed importante che grazie all’impegno costante della Regione, degli enti locali e del Commissario ad acta siamo riusciti a portare avanti nel rispetto del cronoprogramma. Adesso partiranno i lavori per il IV lotto, mentre il III lotto sta andando in gara. Presto mi auguro di poter percorrere la nuova sr 429 per tutto il suo tracciato, da Poggibonsi ad Empoli. Crediamo in questo modo di aver dimostrato la concretezza del nostro operato e ricostruito un rapporto di fiducia con le comunità che da tanto tempo aspettavano queste soluzioni”.

“Finalmente – ha affermato Bugli – si va verso il completamento di un collegamento adeguato tra Empolese e Valdelsa, due delle aree fondamentali per lo sviluppo della Toscana. Una delle opere viarie più importanti per la nostra regione compie oggi un grande passo avanti arrecando anche sollievo a tanti cittadini che abitano lungo la vecchia strada e portando con se la messa in sicurezza del territorio sul quale insiste. Grande sarà la soddisfazione di portare a compimento questa opera per chi ha avuto la soddisfazione di dare avvio alla sua realizzazione. Ci siamo quasi”.

Gli assessori Bugli e Ceccarelli hanno inoltre colto l’occasione per illustrare il più recente provvedimento preso dalla Giunta regionale in favore delle opere di completamento della sr429, l’approvazione nel corso dell’ultima seduta di Giunta di una delibera che destina 3,4 milioni (recuperati da precedenti economie) alla realizzazione di una ulteriore cassa di espansione lungo il tracciato della sr429 nel territorio di Gambassi, compresa tra le opere del Lotto III, che così potrà a breve essere messo a gara.  

Soddisfazione per la conclusione dei lavori e l’apertura della nuova viabilità è stata espressa anche dai sindaci dell’Empolese Valdelsa. 

“Oggi cogliamo un traguardo importante – ha detto il presidente dell’Unione dei Comuni e sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorini – per decenni le frazioni di Sant’Andrea e Fontanella hanno subito una viabilità inadeguata, con una sequenza interminabile di incidenti stradali e, purtroppo, anche di numerose vittime. Per centinaia di famiglie oggi si apre una nuova pagina, che vedrà miglioramenti sensibili in attesa del completamento del lotto IV, conclusivo. I territori di Castelfiorentino ed Empoli, da domani, saranno più vicini, collegati direttamente con la FI-PI-LI. La scelta di affidarsi ad un Commissario straordinario per il completamento della sr429 si è rivelata vincente e ci consente di guardare con fiducia alla realizzazione dell’ultimo tratto tra Dogana e Castelfiorentino”.

“Questa data rimarrà per sempre nella storia del nostro territorio – ha aggiunto il sindaco di Empoli Brenda Barnini, delegata dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa alle infrastrutture – perché grazie a questi chilometri di strada abbiano unito l’Empolese Valdelsa. Sapere che i cittadini che abitano da Brusciana a Fontanella saranno per sempre liberati dai camion e dal traffico pesante è un pensiero che da solo basta a ripagare tutta la fatica fatta per arrivare fino a qui. Adesso inizia una nuova stagione in cui poter progettare insieme un nuovo modo di vivere in queste frazioni”.

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Il caso Consip fa tremare il Giglio magico. L’indagine su Tiziano e la nuova luce sui rapporti con Verdini. Quadrato intorno a Lotti

Ci sono dei giorni in cui tutti gli elementi di una storia si compongono come in un mosaico perfetto. Squarciano il velo sul passato e spalancano le porte sull’ignoto, in questo caso al giglio magico. Chi ha avuto contatti con l’ex premier racconta che, per la prima volta e a dispetto degli spin, la preoccupazione è tangibile: “Se si dimette Lotti, salta tutto”, sussurra la fonte. Al momento la linea è fare quadrato, respingendo ogni accusa (leggi qui post di Lotti su facebook) e attaccando i Cinque Stelle che presenteranno la mozione di sfiducia, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta Consip. E al momento la linea è “le primarie si faranno il 30 aprile”. Ovvero, non saranno rinviate, né Renzi ha intenzione di intestarsi una “mossa” di conciliazione interna, né tantomeno di fare “passi indietro”.

Il solo fatto che, tra ministri e nella war room dell’ex premier, si facciano questi ragionamenti, unito al silenzio inquieto e teso di un ceto politico solitamente ciarliero su ogni mezzo di comunicazione, tutto questo dà il senso di come il momento sia vissuto come una sorta di tentativo di Idi di marzo, politiche e giudiziarie. Diverse volte, nella storia d’Italia, le inchieste hanno dato il colpo di grazia a leader già indeboliti politicamente, come accadde prima con Craxi e poi con Berlusconi. E non è sfuggito, dalle parti dell’ex premier, il modo in cui stia leggendo la fase Giorgio Napolitano, uno che ai tempi del primo era presidente della Camera e ai tempi del secondo da capo dello Stato esercitò un forte ruolo di indirizzo politico. In un’intervista a Concita Sannino su Repubblica è proprio Alfredo Mazzei, un suo amico storico napoletano, migliorista, collaboratore della sua fondazione, a raccontare la famosa cena in una “bettola” tra Romeo e il papà di Renzi. E non è un mistero che tutto il mondo di Napolitano, da Violante a Macaluso, abbia fortemente invitato Orlando a candidarsi, poco prima che deflagrasse l’inchiesta e quando l’unica alternativa era Emiliano, troppo “grillino” per affidargli il Pd.

Ecco perché fa davvero paura l’inchiesta Consip che, tra l’altro, dopo il 4 dicembre ha avuto un salto di qualità, con l’acquisizione di nuovi elementi probatori, a partire dalle confessioni di Marco Gasparri. Perché è evidente, sussurrano le stesse fonti, che il “babbo” di Renzi era indagato per traffico di influenza e ora l’attività della procura è volta a verificare se ci sono le condizioni per un’accusa di corruzione. E che investigatori e inquirenti, che venerdì interrogheranno Tiziano Renzi, sono a caccia di prove del fatto che si facesse pagare per la sua mediazione.

Il “babbo”, ma anche “il Lotti”, e “Denis”: il processo Consip suona come un processo al sistema di potere costruito negli sfavillanti mille giorni di governo, che illumina la struttura materiale di quel potere scevra della sovrastruttura narrativa. L’inchiesta dell’Espresso (leggi qui) su “pressioni e ricatti” che avrebbe subito l’ad di Consip Marroni dall’imprenditore Carlo Russo, amico di Tiziano Renzi, spiega questi anni di sodalizio inscalfibile tra Verdini, l’ex plenipotenziario di Berlusconi, e Lotti: l’asse inscalfibile, la stampella al governo, anche senza posti, perché, a leggere le carte, non era il governo il vero interesse del sodalizio. E spiega quelle frasi pronunciate da Bersani sulla mutazione genetica del Pd, “parla più con Verdini che con Speranza”, “questa non è più casa mia”.

Ci sono giorni, solitamente i più neri, in cui come si dice in gergo “arrivano tutte assieme”, ed arriva anche l’ennesima medaglia al valor giudiziario di Denis Verdini: la condanna a 9 anni (nell’ambito del processo per il crac del Credito cooperativo fiorentino.

Tutto questo quadro, fatto di accuse a uomini che, a partire da Lotti, solitamente non agivano a insaputa del premier, ha già cambiato tutto, al netto delle dichiarazioni ufficiali. Ha già spostato il terreno di confronto delle primarie, tanto che più di un big ha suggerito di spostarle, ricevendo come risposta: “Sarebbe come ammettere la colpa”. E a quel punto “non la riprendi più” come è emerso lunedì sera, alla riunione dei franceschiniani, piuttosto mossa. Un competitor di Renzi è un magistrato che, nel processo, sarà ascoltato come testimone per la vicenda degli sms. L’altro è il ministro della Giustizia, che abita un Palazzo dove l’aria che tira si può sentire meglio che altrove. E che, se mai qualche ultrà del renzismo dovesse chiedere di mandare ispettori in qualche esuberante procura, avrebbe il potere di dire di no. Pare un mosaico perfetto, il passato nelle carte, il futuro del giglio magico come una porta sull’ignoto.
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E Matteo Renzi segretario prepara la nuova scalata al Pd. La mission: evitare la congiura delle correnti

La prima cosa che un parlamentare renzianissimo chiede quando al telefono gli leggiamo il sondaggio di Scenaripolitici per Huffington Post secondo cui Matteo Renzi deve restare il leader per il 52 per cento degli elettori del centrosinistra è: “Ma gli altri sono uniti o no?”. Vale a dire: tra i vari Franceschini, Orlando, Bersani, Orfini e tutti gli altri, c’è un nome che spicca e c’è qualcuno che manca? Tradotto: alcune di queste aree figurano come alleate oppure no? Domande non casuali perché adesso che non è più premier, adesso che gli è rimasta solo la carica di segretario del Pd, Renzi vuole evitare la ‘congiura’ della varie correnti Dem contro di lui.

Domenica a Pontassieve con la famiglia. Black out totale con i media. Non è da Renzi. Gioca ad allontanarsi dal palcoscenico per poi tornare. Aveva finanche lasciato trapelare di voler disertare la direzione del Pd domani. Ma era solo un giochetto per vedere l’effetto che fa. È durato meno di 24 ore: domani al Nazareno il segretario ci sarà. L’obiettivo ultimo è restare sulla scena ma per farlo il segretario Dem scruta i movimenti interni al Pd, pur convinto che l’unica chiave sia guadagnare consenso fuori dal partito, con un giro di ri-legittimazione in camper a partire da metà gennaio, dopo una vacanza all’estero con la famiglia per le vacanze di Natale. Anche lì, black out totale o quasi: un’assenza che resta presenza.

“Ai milioni di italiani che vogliono un futuro di idee e speranze per il nostro Paese dico che non ci stancheremo di riprovare e ripartire. Ci sono migliaia di luci che brillano nella notte italiana. Proveremo di nuovo a riunirle. Facendo tesoro degli errori che abbiamo fatto ma senza smettere di rischiare: solo chi cambia aiuta un Paese bello e difficile come l’Italia”, scrive su Facebook alle 2 di notte, appena tornato a Pontassieve dopo le trattative romane sul governo.

Ad ogni modo, domani invece Renzi sarà al Nazareno e terrà la sua relazione alla direzione del Pd riunita per la seconda volta nel giro di questa settimana di crisi di governo post-referendum. All’ordine del giorno c’è la fiducia parlamentare da accordare – pare già mercoledì – al nuovo governo Gentiloni. Ma il segretario comincerà ad abbozzare la discussione sul congresso da sviluppare poi in assemblea nazionale domenica 18 (forse a Milano).

Il timing gli è chiaro. Partenza a metà gennaio, congressi nei circoli ma soprattutto primarie a metà marzo massimo, voto a giugno. Ciò che si muove o si potrà muovere nel Pd gli è meno chiaro. Dal giorno della sconfitta, le correnti sono in fermento. L’idea di disertare la direzione domani era anche un modo per prendere le distanze dalle correnti. Puntare subito fuori dal Pd, tra quegli elettori di centrosinistra che nei sondaggi lo riconoscono ancora come leader, rivolgersi a loro piuttosto che a un partito che ormai lo sopporta. In direzione lancerà la volata per il congresso e avvierà la resa dei conti con la minoranza del no.

Ma la riflessione che lo interroga è sulla sua maggioranza nel partito. Con Franceschini c’è una sorta di tregua armata. Subito dopo la sconfitta i primi sintomi del nuovo clima, il braccio di ferro sul voto subito o meno, il segretario costretto a frenare. Prima volta che ci riescono con Renzi. Ora nasce un governo Gentiloni, voluto dal segretario che in questo l’ha spuntata. E proprio domani, mentre la direzione nazionale del Pd sarà nel pieno della discussione, il premier incaricato potrebbe salire al Colle a sciogliere la riserva. Ma d’ora in poi come si muoveranno le correnti?

Un nome: Andrea Orlando. Il guardasigilli, che dovrebbe essere confermato al dicastero di via Arenula anche nel governo Gentiloni, non è più in ottimi rapporti con Matteo Renzi, da quando il disegno di legge sul processo penale è finito sul binario morto in Senato. Argomento troppo spinoso da affrontare in campagna referendaria, messo da parte come quello sulla tortura o il cognome materno. Invece Orlando continua ad avere buoni rapporti con Gianni Cuperlo e anche con Pier Luigi Bersani. Ora: tra Cuperlo che ha votato sì al referendum e Bersani che ha votato no, c’è un divario forse incolmabile. Tanto più che Cuperlo ha cominciato a muoversi insieme con la sinistra di Giuliano Pisapia, la sinistra del sì fuori dal Pd nell’ottica di una ricostruzione del centrosinistra. Tra Orlando e Bersani però qualche renziano comincia a non escludere alleanze in nome della vecchia ditta. Operazione “nostalgia Ds” la chiamano.

Renzi non la teme, convinto com’è di avere più capacità di leadership degli altri. Ma se ne guarda lo stesso. Per lui è vitale che le altre aree si presentino divise al congresso, che non si saldino su un unico nome contro il suo. Ecco il perché del camper in giro per l’Italia. “E’ tutto da costruire”, dice un fedelissimo. Renzi si prepara a ri-scalare il Pd con il solito aiuto da fuori. Promette giri in ogni federazione e tra i giovani, coloro che più di ogni altra fascia sociale gli hanno voltato le spalle al referendum. “Le primarie sono aperte”, ricordano i suoi, convinti che questo basti a legare la maggioranza del partito alla leadership di Renzi. A cominciare da Areadem di Franceschini.

Lo scenario a cui punta il segretario è ‘io contro lo spezzatino’, insomma. Certo si ritroverà come avversari i governatori Michele Emiliano ed Enrico Rossi. C’è chi fa anche il nome di Sergio Chiamparino, per completare il quadro dei presidenti di regione candidati alla segreteria. Ma “ognuno per conto suo e senza leader”, esulta il renziano cui abbiamo letto il sondaggio di Huffington Post. Basterà?

La scommessa è così aperta che, pur ragionando ormai in termini di proporzionale o semi-proporzionale per trovare al più presto un accordo con Berlusconi e andare al voto, nella cerchia del segretario non sono più tanto sicuri nemmeno di questo. “Se l’operazione di ricostruzione della leadership di Renzi dovesse andar bene, perché non insistere sul maggioritario”, ci dice un altro renziano di prima fascia. Forse perché si allungherebbero i tempi per andare al voto, sempre che sia semplice per Renzi staccare la spina al governo del suo fidato Gentiloni a primavera. Forse, la sfida più difficile.
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F.1: la nuova SF15-T della Ferrari sarà svelata oggi alle 12 on-line – Mattino Padova


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F.1: la nuova SF15-T della Ferrari sarà svelata oggi alle 12 on-line
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«L'attesa è quasi finita. La SF15-T vi aspetta on-line, oggi 30 gennaio alle ore 12». Con questo messaggio su facebook, la Scuderia Ferrari invita alla presentazione di stamattina sul proprio sito… 30 gennaio 2015. «L'attesa è quasi finita. La SF15-T vi aspetta …
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