In Canada scoperto fossile del tirannosauro ‘mietitore di morte’

Una nuova specie di tirannosauro, soprannominata “mietitore di morte“, è stata rinvenuta in Canada, dopo 50 anni dall’ultima specie ritrovata nel paese. L’annuncio, stando a quanto si legge sul quotidiano britannico Independent, viene da uno studio dell’Università di Calgary e del Royal Tyrrell Museum of Paleoology. Il nome scientifico di questa nuova specie sarebbe Thanatotheristes degrootorum, dall’unione di Thanatos e Theristes, che nella mitologia greca indicavano rispettivamente la divinità della morte e uno dei personaggi negativi dell’Iliade.

I frammenti fossili del teschio e della mascella risalirebbero a circa 79,5 milioni di anni fa, e sono stati scoperti da John De Groot, un agricoltore appassionato di paleontologia. “L’osso mascellare è stato una scoperta assolutamente straordinaria. Si vedevano chiaramente i denti fossilizzati e sapevamo che era qualcosa di speciale”, afferma De Groot. “Siamo entusiasti di questa scoperta, la prima nuova specie di tirannosauro dopo 50 anni e la più antica all’interno dei confini del Canada”, dichiara François Therrien, curatore della paleoecologia dei dinosauri presso il Royal Tyrrell Museum.

“Questa scoperta è significativa perché colma una lacuna nella nostra comprensione dell’evoluzione del tirannosauro”, aggiunge Therrien. Il team di ricerca ha analizzato i resti del cranio e delle ossa rinvenute, dichiarandone l’appartenenza a una specie unica, dai denti delle dimensioni di circa 7 cm.

“I Thanatotheristes possono essere distinti da tutti gli altri tirannosauri per le numerose caratteristiche del cranio, come le creste verticali che corrono lungo la mascella superiore”, spiega Jared Voris, studente di dottorato dell’Università di Calgary e autore dello studio. “Queste caratteristiche conferiscono al predatore una posizione ai vertici della catena alimentare, e lo rendono una delle sole cinque specie di tirannosauro rinvenute nella regione”, conclude il team di ricerca.

Agi

Sanremo 2017, Tiziano Ferro ricorda Luigi Tenco a 50 dalla morte: da brividi la sua “Mi sono innamorato di te”

Bianco e nero, silenzio assoluto prima dell’inizio della musica: Sanremo decide di omaggiare Luigi Tenco in apertura della prima serata della 67esima edizione, e lo fa con un’interpretazione breve ma intensissima. A firmare l’omaggio al grande cantautore – ucciso 50 anni, proprio dopo un’esibizione sull’Ariston – è stato Tiziano Ferro, che con la sua voce baritonale ha intonato Mi sono innamorato di te.

Volto contratto, voce intonatissima e calda: l’interprete di Perdono è sembrato molto commosso dal tributo a Tenco, conscio della grande responsabilità di aprire il Festival e di ricordare un personaggio controverso ma amatissimo dal pubblico.

Alla fine dell’esibizione, Tiziano scende dal palco, attraversa la platea e fissa la telecamera, mostrando degli occhi sull’orlo delle lacrime. Poi se ne va, affidando all’orchestra il compito di proseguire il ricordo del cantautore. E lasciando l’Ariston col cuore colmo di emozione.
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Il principe William racconta della morte di Lady Diana a un’orfana: “Ho perso la mamma quando ero troppo piccolo”

Diventare orfani è un’esperienza che segna profondamente e che solo chi l’ha vissuta sulla propria pelle può comprendere fino in fondo. E anche quando si diventa grandi, il lutto e il dolore provati non scompaiono del tutto. Lo sa bene il principe William, il promettente rampollo della Royal Family britannica, che ha perso la mamma, Diana Spencer, quando aveva solo 15 anni. E proprio per questo ha potuto consolare un bambina che non ha più suo padre, raccontando la sua sofferenza per la morte di Lady D.

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 11 gennaio, infatti, il figlio di Carlo e la moglie Kate si sono recati al Child Bereavement, un’associazione di Stratford che supporta i bambini che devono superare la perdita di un familiare e di cui William è padrino sin dal 2009. Tra i tanti piccoli aiutati dalla struttura, il duca di Cambridge ha incontrato anche una bambina di soli 9 anni, Aoife, senza padre.

Per consolare la piccola, William ha ricordato l’esperienza terribile della morte di Lady D, di cui si ricorderanno i 20 anni il prossimo agosto. “Sai cosa mi è successo? Ho perso mia mamma quando ero troppo piccolo” ha raccontato il principe. “Avevo 15 anni e mio fratello ne aveva 12. Eravamo entrambi troppo giovani”.

In questo modo, William ha cercato di entrare in empatia con la piccola Aoife, che è apparsa ancora molto scossa dal lutto che l’ha toccata. “Parli mai di tuo padre? È importante che tu lo faccia, è fondamentale per il tuo benessere” ha aggiunto poi il principe, che evidentemente ha trovato nella comunicazione del suo dolore la chiave per uscirne.

Affianco ad Aoife era seduta anche la madre, che è rimasta molto colpita dalla disponibilità di William e si è commosso nel sentire il ricordo di Lady D. “Non riuscivo a crederci quando ha iniziato a parlare di sua madre” ha commentato dopo l’incontro. “È stato un momento davvero commovente e ho cercato in tutti i modi di non iniziare a piangere”.

Non è la prima volta, tuttavia, che i due figli di Carlo d’Inghilterra si espongono in pubblico raccontando del loro lutto familiare. Nel maggio del 2016, ad esempio, Harry aveva ottenuto la copertina di People grazie a un’intervista in cui ricordava quel tragico 1997 e i terribili anni successivi. “So che ho molto di mia madre dentro di me. Tutto quello che voglio fare è renderla incredibilmente orgogliosa. Passerò il resto della mia vita a provare a riempire quel vuoto il più possibile. E lo stesso farà William” aveva detto in quell’occasione.

Due mesi dopo, invece, in occasione di una raccolta fondi indetta dall’associazione Heads Together per le persone affette da malattie mentali. Lo zio di George e Charlotte aveva raccontato: “Per moltissimi anni non sono riuscito a parlare di lei e della sua morte” confessa Harry, che è riuscito a guarire dalla sua depressione solo dopo aver riconosciuto la sua problematica e aver cominciato a parlarne con chi gli era attorno. “Va bene soffrire, ma è necessario parlare con qualcuno. Parlare del proprio dolore non è sintomo di debolezza. La vera debolezza è avere un problema e non riconoscerlo: questo non risolve nulla”.

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George Michael, sulla morte l’ombra dell’eroina. Il Telegraph cita fonti vicine alla popstar

È morto solo, la mattina di Natale, forse per overdose di eroina. Il quotidiano britannico Daily Telegraph evoca per la prima volta l’ipotesi di una segreta dipendenza dall’eroina per George Michael, la popstar britannica deceduta nel giorno di Natale. Una fonte, non svelata dal Telegraph, avrebbe raccontato che Michael sarebbe anche stato curato in una clinica in seguito a un’overdose lo scorso anno: “prendeva eroina, è stato portato più volte in clinica, è un miracolo che abbia vissuto così a lungo”.

L’infarto, cioè la causa della morte di Michael secondo il suo manager Michael Lipman – scrive ancora il Telegraph – è piuttosto frequente tra gli eroinomani.

Il compagno di Michael dal 2011, Fadi Fawaz, noto stilista, ha detto al giornale britannico di averlo trovato senza vita nella casa dell’Oxfordshire, dove era andato per trascorrere insieme il giorno di Natale. “Dovevamo pranzare assieme per Natale. Sono andato per svegliarlo ed era morto da poco, era a letto tranquillamente. Ancora non sappiamo cosa sia successo”. “Ora è tutto finito. Voglio che la gente lo ricordi per come era, una persona magnifica”.

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