Michele Emiliano: “Abbiamo convinto Renzi a sostenere Gentiloni fino alla fine”

“Adesso che abbiamo convinto Renzi a sostenere Gentiloni fino alla fine della legislatura senza fargli brutti scherzi, possiamo darci il tempo di riconciliarci e trovare le ragioni per stare ancora insieme”. Lo scrive su Facebook il presidente della Puglia Michele Emiliano. E lo fa a pochi minuti dall’inizio della manifestazione della minoranza Pd a Roma, dove parleranno sul palco i tre leader anti-Renzi: Roberto Speranza, Enrico Rossi e, appunto, Michele Emiliano. Un post mattutino, quello del governatore pugliese, che può essere interpretato come un tentativo di tenere ancora aperta la trattativa fino all’ultimo con l’ex premier per evitare la scissione e, in seconda battuta, smarcarsi dalla posizione più oltranzista di Massimo D’Alema.

Ecco il post integrale:

Ieri ho detto a Renzi che basterebbe fare una conferenza programmatica a maggio e le primarie congressuali a settembre per ricomporre un clima di rispetto reciproco e salvare il PD.
Adesso che lo abbiamo convinto a sostenere Gentiloni fino alla fine della legislatura senza fargli brutti scherzi, possiamo darci il tempo di riconciliarci e trovare le ragioni per stare ancora insieme.
Questo è il lavoro che deve fare il segretario. Rimettere insieme i cocci di anni difficili per ripartire insieme.
Senza questo lavoro le distanze politiche tra noi sono troppo grandi e non basterebbe una conta per evitare anche a breve nuovi dissensi e nuovi rischi di conflitto.
Diamoci una possibilità.

Intanto Emiliano non è il solo a pensare che la scissione sia ancora evitabile. “I margini per una trattativa ci
sono”: lo ha detto il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini ai cronisti, entrando al Palazzo dei congressi a Firenze per consegnare un premio a Piero Angela.
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Michele Emiliano: “Massimo D’Alema? Non sono il suo candidato”

“Lo scopo dell’operazione è tenere insieme il partito. Il mio timore è che ci sia un accordo, spero tacito, sulla secessione tra Renzi e D’Alema. Il primo si comporta in modo speculare al secondo. Nessuno dei due vuole fare il congresso ed entrambi vogliono farsi il proprio partito”. Lo ha detto Michele Emiliano in un’intervista all’Unità.

“Io sono un nativo Pd – ha continuato -, non sono mai stato iscritto a nessun altro partito, in Puglia sono sempre stato il principale oppositore di D’Alema e vedo che adesso mi fanno passare per il suo candidato”, D’Alema non mi ha parlato per un anno perché ho sostenuto Renzi, portandogli l’80% dei voti pugliesi. Col senno di poi aveva ragione lui. Ho commesso un errore a sostenere Renzi, ma non ho mai fatto parte della sua area politica Io e D’Alema ci ascoltiamo e ci rispettiamo, mai nostri rapporti si fermano qui. Non ho mai fatto parte né faccio parte di alcuna corrente”.

Parlando a Radio24, Emiliano ha poi parlato di Renzi. “Renzi ha sbagliato non solo tutto il resto, ma anche a fare legge elettorale. E ci ha portato, attraverso la Corte costituzionale, alla prima Repubblica”. Per Emiliano, “la gravità dei danni che Renzi ha provocato al Paese e al Pd sono senza precedenti; e al di là del fatto che oggi non scrive niente nessuno, nei libri di storia ci saranno queste cose”. “E, anche se dubito che qualcuno parlerà di me nei libri di storia, io vorrei evitare di stare dalla parte sbagliata”.

Per Emiliano “non è rimasto in piedi nulla di quello che in tre anni il governo Renzi ha fatto, se non delle cose molto negative”. Emiliano ha parlato ad esempio delle norme sul lavoro “che non hanno portato a nessun particolare risultato tant’è che stiamo festeggiando il 40%: non il 40% dei consensi, ma della disoccupazione giovanile che è una catastrofe”.

“Renzi – ha ricordato Emiliano – per me era una speranza straordinaria, ho investito su di lui moltissimo anche in termini di immagine, fino a quando ho compreso che stava inanellando una serie di errori uno più grave dell’altro e non era possibile influenzare le sue decisioni in nessuna maniera”.

“Un partito – ha rilevato – è un luogo dove un leader non fa tutto da solo, ma costruisce con la comunità una sorta di verifica permanente di ciò che fa, e questo dà assicurazione ai cittadini”. “Questo – ha detto ancora – non l’ho visto e i risultati sono disastrosi”. Su un eventuale scissione, Emiliano ha spiegato: “Se io capisco che il Pd è stato oggetto di un golpe, e quindi di una appropriazione al di là delle regole della politica e della democrazia, è chiaro che non posso rimanere nel Pd. Questo è inevitabile”.

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