Per entrare a Masterchef non servono piatti stellati, basta molto meno: un piatto di purè o almeno un po’ di pesto. Sono stati scelti così, nell’hangar, i nuovi chef amatoriali che si contenderanno il sesto titolo di Masterchef italiano. Prima hanno dovuto preparare un purè, dosare bene gli ingredienti, e azzeccare la consistenza. E non era facile. Perché alla fine il purè un po’ tutti l’abbiamo mangiato, ma non sempre l’abbiamo preparato se non facendo le proporzioni ad occhio. Facile sbagliare allora, con solo dieci minuti di tempo e sotto lo sguardo dei quattro giudici.
Il latte va usato caldo. E il burro? La ricetta di Alain Ducasse – ricorda Bastianich – è metà burro, metà patate. E va aggiunto solo alla fine, freddo, per gonfiare il purè. Molti sono decisamente lontani dal risultato. In otto subito a casa, restano invece in 32. E Joe Bastianich, tifoso degli Yankees tira fuori la citazione che ogni appassionato di baseball conosce: “Non è finita finché non è finita”. Come disse Yogi Berra.
Si torna in cucina, e arrivano le cloches, giganti. Sotto, questa volta non ci sono ingredienti ma gli strumenti di lavoro. A ogni giudice si abbina una cloche e un metodo di cottura: con Cannavacciuolo la frittura, con Cracco la cucina a vapore, con Bastianich la griglia e con Barbieri la tajine per la cottura in umido.
finalis
Ogni strumento ha la sua difficoltà. È la prima volta che si cucina tutti insieme. C’è già chi comincia a innervosirsi. Come Mariangela: l’abbiamo conosciuta a inizio puntata è bella peperina, e molto sicura di sé, con la sua folta chioma riccioluta. C’è chi comincia a puntare sulla simpatia, come Michele, quello che vende le casse da morto. Restano invece in ombra, per ora, Gloria – quella delle tagliatelle della nonna – e Roberto, il romagnolo.
Si capisce già chi sarà spesso nel mirino: Michele G., sua la battuta più bella della puntata: “La pedana è un po’ come la quinta superiore. Ci metto un po’ ma ci arrivo”. Ha 21 anni, è ancora studente al liceo artistico, è stato bocciato 4 volte. Questa sera però sarà promosso.
Ma andiamo con ordine, torniamo ai fritti. Giulia, Gabriele e Lalla, sono i primi tre concorrenti ad entrare nella cucina di Masterchef. Hanno superato la prova con Cannavacciuolo. C’è chi è stato furbo e chi si è complicato la vita. Chi va in pedana subito e chi invece torna in postazione per una prova ancora.
Cristina è dentro, con Gloria e Roberto. Esce invece miss tagliatella, che aveva portato ai giudici le tagliatelle al cacao, scatenando le proteste di Cannavacciuolo. Poi la cottura alla griglia.
Qui è Bastianich a decidere. Michele P. machoman è dentro. Elena invece ha ancora una chance: torna in postazione con Carlotta e Maggie. Restano in gara anche i due Marco. Esce invece Daniela da Pinerolo che aveva conquistato i giudici con le madeleine.
Poi l’umido. Michele, Gianni e Maria erano stati bravi col purè ma ora lo sono stati meno: Gianni esce. Michele, Maria e Daniele tornano in postazione. Valerio, Loredana e Barbara entrano al volo in pedana.
È la volta del pesto, la prova salvezza. Ci sono ancora 8 posti nella cucina di Masterchef. Dieci minuti di tempo per pestare col mortaio. Ci sono tutti gli ingredienti. Ci sono i segreti del pesto perfetto: come mettere il sale grosso sul fondo per non annerire il basilico. C’è chi usa troppo aglio. E chi troppo olio.
Mariangela e Vittoria conquistano la pedana, con loro ci sarà da divertirsi. Dentro anche il casalingo sardo, Daniele. Promosso, come detto anche Michele G., con Alain. Poi Maria, Antonella e Margherita.
Ecco, i venti protagonisti della sesta edizione ci sono. Da giovedì le gare. Come dice Valerio “il riscaldamento è finito. Ora inizia la partita vera e propria”. Giovedì prossimo si entra in cucina.
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