FIRENZE – La delibera sulle soft-skills, le competenze trasversali ormai indispensabili per affrontare con successo il mondo del lavoro, sarà illustrata domani, 10 luglio, dall’assessore ad Istruzione, formazione e lavoro della Regione Toscana, Cristina Grieco, che nell’occasione sarà supportata dal dirigente della Direzione regionale Istruzione e formazione, Paolo Baldi. La delibera di Giunta, approvata nei giorni scorsi, finanzia gli stage transnazionali ed i progetti di impresa didattica riservati agli studenti. L’appuntamento è per mercoledì 10 luglio, ore 12.30, nella Sala stampa Cutuli di Palazzo Strozzi Sacrati (piazza Duomo 10, Firenze).
Tag: l’assessore
Cooperative di comunità, istruzioni per l’uso. Giornata di lavoro con l’assessore Bugli
FIRENZE – Si chiama “Reti e bussole, orientamento per cooperative di comunità” ed è una giornata che la Regione, in collaborazione con Anci Toscana, organizza per promuovere gli strumenti a disposizione delle cooperative di comunità che si sono formate in Toscana a seguito del bando lanciato dalla Regione, che ha stanziato per questo un milione e duecentomila euro. Domani, venerdì 28 giugno in Sala Pegaso, a Palazzo Strozzi Sacrati (piazza Duomo 10, Firenze), dalle 10 alle 17, tutti gli attori delle 25 cooperative attive in Toscana potranno confrontarsi sui problemi affrontati nel corso delle loro esperienze.
Le cooperative di comunità, come noto, sono uno strumento che vede la partecipazione attiva di tutti gli abitanti di un paese, che fa squadra attorno ad alcuni punti di forza per trovare nuove opportunità di sviluppo e scongiurare così lo spopolamento e l’abbandono tipici di tante realtà rurali, montane o marginali attraverso forme di economia collaborativa.
Per far fare ulteriori passi avanti a una realtà che ha visto adesioni entusiastiche da parte di tante comunità coinvolte, enti locali e cittadini, la Regione sta lavorando ad una proposta di legge su questo tema. Ne parlerà l’assessore alla presidenza Vittorio Bugli intervenendo alle 10 dopo l’apertura dei lavori.
Seguiranno una sessione di formazione per i membri delle cooperative e, nel pomeriggio, alle 15, workshop e simulazioni su casi di studio.
Giunta Raggi, l’assessore alle Partecipate Massimo Colomban ai 5 Stelle: “L’onestà non basta, primi mesi poco efficienti”
È arrivato dal nord Italia inviato dalla Casaleggio Associati per dare una mano a Virginia Raggi – i maligni dicono “commissariare” – per gestire le enormi difficoltà di gestione di Roma Capitale. Il bilancio dei primi mesi che fa Massimo Colomban, imprenditore trevigiano oggi assessore alle Partecipate, sulle pagine del Messaggero non è positivo.
“È innegabile che i primi mesi della Raggi sono stati poco efficienti e non molto produttivi. È la testimonianza che non basta essere onesti per governare, servono esperienze e soprattutto capacità manageriali che il M5S dovrà creare al proprio interno o reperire velocemente all’esterno. Detto questo, la gestione di Roma è di una complessità enorme. E a me non va di entrare in polemiche strumentali verso un Movimento fatto di giovani, sicuramente onesti, che devono però affrontare il passaggio da protesta e contestazione, al più complesso e gravoso compito della gestione. Purtroppo non sarà facile né per loro, né per i professionisti che li stanno affiancando, come il sottoscritto, stante il ginepraio burocratico e dissesto finanziario trovato”.
L’eredità ricevuta è pesantissima, spiega l’assessore, Atac e Ama sono “tecnicamente fallite”, per cui il Governo “deve farsi carico di salvarle”.
“Non pensavo la situazione fosse così deteriorata. Le partecipate dal Campidoglio sono società che, se agissero nel privato, sarebbero già fallite da tempo; ma siccome svolgono servizi pubblici essenziali come i trasporti e la nettezza urbana, non possono fermarsi o fallire. Società che hanno privilegiato la spesa corrente in personale, salari e stipendi, anziché investire in strutture e macchine, che ora sono per il 30-50% da rottamare. Per farlo, servono ingenti risorse che, sommate ai debiti e agli indebitamenti bancari, portano il buco, le necessità economiche di cassa, fra i 2 ed i 3 miliardi”.
Serve più collaborazione fra Campidoglio e Palazzo Chigi.
“Un’idea potrebbe essere tirare una linea, azzerare il pregresso come si fa in tutte le società che si vogliono rilanciare, aggiungendo ai 12 miliardi del debito storico di Roma questi 3 miliardi accumulati dal 2008 al 2016, che potrebbero essere restituiti nei prossimi decenni con un tasso di interesse pari al tasso dei titoli di stato. Altrimenti il nostro sforzo sarà inutile”.