“C’è una strana energia”, Il presidente e la first lady del Brasile lasciano la residenza ufficiale per colpa dei fantasmi

In fuga dalla residenza ufficiale perché abitata da fantasmi. È questa la strana decisione presa dal presidente brasiliano Michel Tmer, 76 anni, e da sua moglie Marcela di 33 anni.

Come racconta Il Corriere della Sera, la coppia ha scelto di abbandonare la residenza di Palàcio da Alvorada dopo aver avvertito una “strana energia”.

Ai primi di marzo, Temer e signora hanno fatto le valigie in fretta e furia e hanno abbandonato Palácio da Alvorada, residenza ufficiale sul lago Paranoá, a Brasilia. “Ha un sacco di camere, circa otto, tutte molto grandi. Ho sentito subito che c’era qualcosa di strano — assicura il capo di Stato in un’intervista al settimanale Veja —. Fin dalla prima notte non sono riuscito a chiudere occhio. L’energia non era buona. Marcela avvertiva lo stesso. Piaceva solo a Michelzinho (il figlio di 7 anni, ndr) che correva da una parte all’altra. Abbiamo pensato: “Ci sarà un fantasma?”

La first lady avrebbe addirittura chiamato un prete per esorcizzare le presenze malefiche.

L’ex miss Marcela, rivela O Globo, avrebbe anche chiamato un prete per scacciare le presenze maligne dal palazzo di Oscar Niemeyer, l’architetto visionario che «firmò» la nuova capitale, nel centro geografico del Paese. Inaugurata il 21 aprile 1960, Brasilia era stata ideata a tavolino dall’allora presidente Juscelino Kubitschek per spostare il potere da Rio de Janeiro alle regioni spopolate dell’interno e gettare così un ponte verso l’Amazzonia.

Lo staff di Temer ha immediatamente cercato di rimediare all’intervista sostenendo che il presidente non si adatta a case grandi.

Il soprannaturale ha avuto la meglio e i Temer sono tornati a Palácio Jaburu, la residenza del vicepresidente dove Michel ha vissuto a lungo quand’era braccio destro di Rousseff. Il suo staff è intanto corso ai ripari, temendo un’ondata d’ilarità sui social. Il presidente cacciato dagli spettri? Macché, «Temer non si adatta a case di grandi proporzioni», ma continuerà ad usare l’Alvorada per gli eventi diplomatici.

La residenza invece piaceva moltissimo a l’ex presidente Dilma Roussef, destituita per impeachment , che oggi è pronta a ripartire sostenendo la candidatura di Lula contro Temer.

Oltre che a Michelzinho, il «Palazzo dei fantasmi» piaceva molto a Rousseff. L’ex presidente si convinse a lasciare la residenza soltanto a settembre, dopo il voto del Senato che rese definitiva la sua destituzione per impeachment. «Mi spiace non aver capito prima che il mio vice era golpista e cospiratore», disse la Dilma tradita. Chissà se ha pure invocato le oscure forze ultraterrene.

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Il principe William racconta della morte di Lady Diana a un’orfana: “Ho perso la mamma quando ero troppo piccolo”

Diventare orfani è un’esperienza che segna profondamente e che solo chi l’ha vissuta sulla propria pelle può comprendere fino in fondo. E anche quando si diventa grandi, il lutto e il dolore provati non scompaiono del tutto. Lo sa bene il principe William, il promettente rampollo della Royal Family britannica, che ha perso la mamma, Diana Spencer, quando aveva solo 15 anni. E proprio per questo ha potuto consolare un bambina che non ha più suo padre, raccontando la sua sofferenza per la morte di Lady D.

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 11 gennaio, infatti, il figlio di Carlo e la moglie Kate si sono recati al Child Bereavement, un’associazione di Stratford che supporta i bambini che devono superare la perdita di un familiare e di cui William è padrino sin dal 2009. Tra i tanti piccoli aiutati dalla struttura, il duca di Cambridge ha incontrato anche una bambina di soli 9 anni, Aoife, senza padre.

Per consolare la piccola, William ha ricordato l’esperienza terribile della morte di Lady D, di cui si ricorderanno i 20 anni il prossimo agosto. “Sai cosa mi è successo? Ho perso mia mamma quando ero troppo piccolo” ha raccontato il principe. “Avevo 15 anni e mio fratello ne aveva 12. Eravamo entrambi troppo giovani”.

In questo modo, William ha cercato di entrare in empatia con la piccola Aoife, che è apparsa ancora molto scossa dal lutto che l’ha toccata. “Parli mai di tuo padre? È importante che tu lo faccia, è fondamentale per il tuo benessere” ha aggiunto poi il principe, che evidentemente ha trovato nella comunicazione del suo dolore la chiave per uscirne.

Affianco ad Aoife era seduta anche la madre, che è rimasta molto colpita dalla disponibilità di William e si è commosso nel sentire il ricordo di Lady D. “Non riuscivo a crederci quando ha iniziato a parlare di sua madre” ha commentato dopo l’incontro. “È stato un momento davvero commovente e ho cercato in tutti i modi di non iniziare a piangere”.

Non è la prima volta, tuttavia, che i due figli di Carlo d’Inghilterra si espongono in pubblico raccontando del loro lutto familiare. Nel maggio del 2016, ad esempio, Harry aveva ottenuto la copertina di People grazie a un’intervista in cui ricordava quel tragico 1997 e i terribili anni successivi. “So che ho molto di mia madre dentro di me. Tutto quello che voglio fare è renderla incredibilmente orgogliosa. Passerò il resto della mia vita a provare a riempire quel vuoto il più possibile. E lo stesso farà William” aveva detto in quell’occasione.

Due mesi dopo, invece, in occasione di una raccolta fondi indetta dall’associazione Heads Together per le persone affette da malattie mentali. Lo zio di George e Charlotte aveva raccontato: “Per moltissimi anni non sono riuscito a parlare di lei e della sua morte” confessa Harry, che è riuscito a guarire dalla sua depressione solo dopo aver riconosciuto la sua problematica e aver cominciato a parlarne con chi gli era attorno. “Va bene soffrire, ma è necessario parlare con qualcuno. Parlare del proprio dolore non è sintomo di debolezza. La vera debolezza è avere un problema e non riconoscerlo: questo non risolve nulla”.

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