Spettacolo e formazione musicale, oltre 3 milioni di euro dalla giunta

FIRENZE – La Regione conferma anche per quest’anno le risorse destinate a finanziare la promozione del sistema delle arti e degli istituti culturali: in particolare lo spettacolo dal vivo, il cinema e i progetti di educazione musicale.

Sono 3 milioni e 70 mila euro i fondi assegnati con una deliberata presentata dalla vice presidente ed assessore alla cultura Monica Barni, approvata dalla giunta nell’ultima seduta. Di questi 2 milioni e 710 mila euro serviranno a sostenere progetti dello spettacolo dal vivo che fanno capo alla Fondazione Toscana Spettacolo, la Fondazione Scuola di musica di Fiesole, l’Associazione Siena Jazz, la Fondazione Rete Toscana Classica e l’Orchestra Camerata strumentale di Prato.

Per l’organizzazione di corsi di perfezionamento professionale per musicisti, cantanti ed altre figure professionali a disposizione ci sono invece 360 mila euro, con cui saranno sostenuti i progetti di interesse regionale della Fondazione Accademia Musicale Chigiana.

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Pirogassificatore Kme, la giunta regionale ha deciso di indire l’inchiesta pubblica

FIRENZE – Sul progetto di pirogassificatore della Kme in Garfagnana la giunta regionale ha deciso di indire un’inchiesta pubblica, la cui relazione finale sarà consegnata agli uffici preposti alla Via, la valutazione di impatto ambientale, avviata a gennaio e al momento sospesa per la necessità di acquisire ulteriore documentazione. Il percorso è stato approvato dalla giunta nel corso dell’ultima seduta di agosto.

“La giunta regionale ha deciso di favorire la massima partecipazione al procedimento – chiarisce l’assessore all’ambiente Federica Fratoni -, al fine di fugare qualsiasi dubbio sulla correttezza del percorso e sugli impatti ambientali del progetto. Le ragioni dell’ambiente, dello sviluppo e del lavoro possono e devono trovare un punto di equilibrio avanzato, per il quale la Regione sta lavorando. All’azienda – fa sapere l’assessore – abbiamo posto una condizione ambiziosa ma necessaria, ovvero che il quadro emissivo e il bilancio ambientale conseguenti alla realizzazione dell’impianto siano migliorativi rispetto alla situazione attuale. Invito quindi il comitato – conclude Fratoni – ad abbandonare posizioni preconcette e a partecipare a un percorso positivo e propositivo”.

L’inchiesta sarà condotta da un comitato composto da un presidente, indicato dall’autorità competente per la Via, e due commissari, nominati dal presidente stesso. Tre almeno saranno le audizioni previste, tutte aperte al pubblico. Nel corso dei lavori saranno esaminati il progetto e lo studio di impatto ambientale, nonché l’eventuale documentazione integrativa.

La Kme ha proposto la realizzazione di un nuovo gassificatore di rifiuti speciali non pericolosi, principalmente provenienti dal distretto della carta lucchese, per fornire energia elettrica allo stabilimento metallurgico e consentirne così il rilancio che consisterebbe nella riconversione dalla fusione termica alla fusione elettrica del rame e delle sue leghe, con la sostituzione degli attuali forni. Il progetto interessa i comuni di Barga e Gallicano.

 

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Giunta Raggi, l’assessore alle Partecipate Massimo Colomban ai 5 Stelle: “L’onestà non basta, primi mesi poco efficienti”

È arrivato dal nord Italia inviato dalla Casaleggio Associati per dare una mano a Virginia Raggi – i maligni dicono “commissariare” – per gestire le enormi difficoltà di gestione di Roma Capitale. Il bilancio dei primi mesi che fa Massimo Colomban, imprenditore trevigiano oggi assessore alle Partecipate, sulle pagine del Messaggero non è positivo.

“È innegabile che i primi mesi della Raggi sono stati poco efficienti e non molto produttivi. È la testimonianza che non basta essere onesti per governare, servono esperienze e soprattutto capacità manageriali che il M5S dovrà creare al proprio interno o reperire velocemente all’esterno. Detto questo, la gestione di Roma è di una complessità enorme. E a me non va di entrare in polemiche strumentali verso un Movimento fatto di giovani, sicuramente onesti, che devono però affrontare il passaggio da protesta e contestazione, al più complesso e gravoso compito della gestione. Purtroppo non sarà facile né per loro, né per i professionisti che li stanno affiancando, come il sottoscritto, stante il ginepraio burocratico e dissesto finanziario trovato”.

L’eredità ricevuta è pesantissima, spiega l’assessore, Atac e Ama sono “tecnicamente fallite”, per cui il Governo “deve farsi carico di salvarle”.

“Non pensavo la situazione fosse così deteriorata. Le partecipate dal Campidoglio sono società che, se agissero nel privato, sarebbero già fallite da tempo; ma siccome svolgono servizi pubblici essenziali come i trasporti e la nettezza urbana, non possono fermarsi o fallire. Società che hanno privilegiato la spesa corrente in personale, salari e stipendi, anziché investire in strutture e macchine, che ora sono per il 30-50% da rottamare. Per farlo, servono ingenti risorse che, sommate ai debiti e agli indebitamenti bancari, portano il buco, le necessità economiche di cassa, fra i 2 ed i 3 miliardi”.

Serve più collaborazione fra Campidoglio e Palazzo Chigi.

“Un’idea potrebbe essere tirare una linea, azzerare il pregresso come si fa in tutte le società che si vogliono rilanciare, aggiungendo ai 12 miliardi del debito storico di Roma questi 3 miliardi accumulati dal 2008 al 2016, che potrebbero essere restituiti nei prossimi decenni con un tasso di interesse pari al tasso dei titoli di stato. Altrimenti il nostro sforzo sarà inutile”.


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Roma, nuovo flop della Giunta M5S. Dei 137mln concessi dal Tesoro per coprire i debiti solo 70 saranno utilizzati

“Crediamo di riuscire ad affrontare circa 70 milioni di debiti fuori bilancio”. L’assessore capitolino al Bilancio Andrea Mazzillo, in un’intervista al TGR Lazio, ammette nei fatti che il Comune di Roma non riuscirà a impegnare per intero i 137 milioni di spazi d’economia concessi alla Capitale dal Ministero di Economia e finanza a fronte dei 215 milioni di debiti fuori bilancio che gravano sulle casse comunali. “D’altronde – spiega Mazzillo – la disponibilità del Mef ci è giunta ai primi di dicembre”. In pratica, secondo la Giunta targata Virginia Raggi, non ci sarebbe stato abbastanza tempo per la programmazione. Sta di fatto che si prospetta un nuovo flop per M5S dal momento che sarà utilizzata solo poco più della metà dei fondi messi a disposizione per coprire i debiti passati. Tuttavia – sempre secondo quanto riferisce l’assessore – sarebbero stati recuperati anche altri spazi fino a raggiungere quota 180 milioni.

Tra uffici capitolini, commissione Bilancio e Assemblea è in corso una vera e propria maratona. Da domani fino a poche ore prima del brindisi di saluto al nuovo anno, sperando che per Raggi sia migliore del precedente, l’Assemblea capitolina lavorerà, in extremis, per approvare le delibere della Giunta e non perdere i soldi concessi dal Mef. Se entro il 31 dicembre i consiglieri comunali non approveranno delibere equivalenti all’intera cifra, tutto ciò non impegnato tornerà nelle casse dello Stato e, secondo quanto anticipato da Mazzillo, 67 milioni torneranno indietro.

Nel calderone dei debiti c’è un po’ di tutto: da saldi a vecchi fornitori, a liquidazioni di contenziosi, buche, scuole, spese per feste e iniziative nei municipi, poi alcune delibere più consistenti, bisognose di giustificazioni più articolate e che molto probabilmente arriveranno sul fil di lana, come quella riguardante l’azienda trasporti. Nella prima seduta della commissione Bilancio guidata dal presidente M5S Marco Terranova con cui il 23 dicembre scorso è partito il conto alla rovescia per il salvataggio di queste risorse, i commissari hanno affrontato le prime 17 delibere, potendone approvare solo 16 per un importo complessivo di appena 2,8 milioni, perché una risultava incompleta. Oggi nella prima seduta di Giunta dopo la pausa natalizia, è stato varato un ulteriore pacchetto su cui la commissione Bilancio si esprimerà per poi passare all’esame dell’Aula. Insomma, in Campidoglio si lavora con l’acqua alla gola sperando di non affondare, anche se su quasi la metà dei soldi è stata già alzata bandiera bianca.

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Fuga di consiglieri, cade la giunta leghista di Massimo Bitonci a Padova. Arriva il commissario fino al voto

È caduta la giunta comunale di Padova, guidata dal sindaco leghista Massimo Bitonci. Verso la mezzanotte sono arrivate le dimissioni presentate da 17 dei 32 consiglieri di Palazzo Moroni, che hanno così certificato la sfiducia al sindaco.

Davanti ad un notaio si sono presentati per sottoscrivere l’atto formale i consiglieri di Pd, M5S, Forza Italia, Padova 2020, e altri che dai gruppi della maggioranza erano già passati al gruppo misto. L’epilogo è arrivato al termine di un lungo scontro interno alla maggioranza, soprattutto tra Lega e Fi. “Abbiamo preso atto dell’implosione della maggioranza del sindaco Bitonci – ha spiegato il segretario provinciale del Pd Massimo Bettin – era evidente che nonostante i suo disperati tentativi era impossibile proseguire in una guida dignitosa, efficace e svolta nell’interesse collettivo”. Ora vi sarà la nomina di un commissario prefettizio che traghetterà l’amministrazione fino alle nuove elezioni.

Su Twitter si susseguono i commenti ironici del Pd, che riguardano più Matteo Salvini, oggi impegnato in piazza a Firenze, che il sindaco Bitonci.


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Virginia Raggi pubblica un video in diretta su Facebook dal ritiro della giunta: “I giornalisti pagherebbero per averlo”. Poi lo cancella

“Questo è quello che i giornalisti hanno chiamato conclave. Immagino che pagherebbero oro per avere queste immagini che noi facciamo vedere a voi”. Lo dice Virginia Raggi, sindaca di Roma, in un video girato con un telefonino dal raduno nei pressi di Anguillara e postato su Facebook. Nel video viene inquadrata la sua maggioranza e la sua giunta festosa in agriturismo. Raggi mostra la sua squadra che applaude e urla in coro “Virginia, Virginia”, ma le immagini sono sfocate. Motivo per cui, spiegano dall’entourage della sindaca, il video è stato poi cancellato. Ma qualcuno lo ha salvato e le immagini girano già sul web.

“Questa non era organizzata”, commenta Raggi in riferimento ai cori e saluta divertita: “A domani”. Poi la sindaca guardando il cellulare ammette: “Non so spegnerlo. La sto già pubblicando, dovrei spegnere…siamo in diretta…- aggiunge rivolta ai suoi che ridono – la domanda è come si spegne!”.

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