Fuoco sul Monte Pisano, la Regione sconsiglia abbruciamenti viste le alte temperature

FIRENZE – Torna a bruciare il Monte Serra, nello specifico la zona della Torre a Vicopisano. Intorno all’ora di pranzo una fumata si è alzata nella zona destando preoccupazione. L’area era già stata attaccata dal fuoco l’autunno scorso nel terribile incendio che devastò il massiccio pisano. Il fuoco non ha comunque mai minacciato le abitazione, si è propagato lungo il crinale tra due vallate e risulta al momento circoscritto e la situazione sotto controllo.

Appena scattato l’allarme si è subito attivata la sala operativa unificata permanente regionale, che ha inviato sul posto un elicottero. A terra sono state impegnate sei squadre di volontari antincendio, due squadre di operai forestali e un direttore delle operazioni con un’autobotte dei vigili del fuoco messa a disposizione per i rifornimenti.

Nonostante ancora non sia in vigore il divieto assoluto di abbruciamenti, date le alte temperature previste si sconsiglia di metterli in pratica e di porre la massima attenzione nello svolgimento di qualsiasi altra attività all’aperto.

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Louvre, uomo tenta di aggredire guardia con un coltello. Il militare apre il fuoco. Chiuso il museo e transennata la zona

Un militare di guardia al piccolo arco di trionfo del Carrousel, a due passi dal Louvre, nei giardini delle Tuileries, ha sparato contro un uomo che avrebbe tentato di aggredirlo, e secondo alcune fonti avrebbe avuto con sé una valigia. Il ministero dell’Interno francese ha diramato un avviso chiedendo di agevolare l’accesso nell’area alle forze di sicurezza.

In seguito a quello che il ministero degli Interni definisce “un grave evento di pubblica sicurezza”, il quartiere del Louvre è stato completamente transennato, il museo resta chiuso, così come il vicino Palais Royal. L’aggressione sarebbe avvenuta nei pressi del Carrousel du Louvre, nel corridoio delle boutique, attorno alle 10.

Da quel che si conosce l’aggressore del militare davanti al museo del Louvre è stato ferito a una gamba, in modo piuttosto grave. L’uomo – secondo la ricostruzione di Luc Poignant, portavoce del sindacato SGP di polizia, intervistato da BFM-TV – ha provato ad entrare nel corridoio delle boutique del Carrousel du Louvre con una valigia. Fermato dalla sicurezza ha insistito per entrare, un militare si è avvicinato e l’uomo ha tentato di aggredirlo con un coltello.
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Trump crede nella tortura. “Waterboarding funziona. Dobbiamo rispondere al fuoco con il fuoco”. Verso ordine esecutivo per ripristinare prigioni segrete

Dopo il muro, il fuoco. I primi giorni da presidente non vanno certo sprecati per Donald Trump, tanto da mettere subito le cose in chiaro: non solo la barriera anti migranti da costruire al confine con il Messico ma anche l’assolutà validità dei metodi di tortura americani “perchè dobbiamo combattere il fuoco con il fuoco”. The Donald tira dritto e parlando nella sua prima intervista post giuramento, alla Abc news, annuncia di credere “assolutamente” nelle torture come il waterboarding. Un metodo, spiega lui, utile per combattere il terrorismo, punto che discuterà con il segretario alla Difesa, James Mattis e il direttore della CIA, Mike Pompeo. Dai due – dice il presidente – ha già avuto conferme sull’efficacia delle torture in ambito militare e le parole di Trump fanno pensare a un ritorno a torture già abbandonate da Cia e servizi segreti.

“Mi affiderò a Pompeo e Mattis ed al mio gruppo e se loro non vorranno, va bene, ma se verranno io mi impegnerò a renderlo possibile, voglio che sia fatto tutto nell’ambito di quello che è legalmente possibile” ha detto il presidente. “Ho parlato nelle ultime 24 ore con persone ai più alti livelli dell’intelligence ed ho chiesto loro: la tortura funziona? e la risposta è stata, assolutamente sì. Quando tagliano la testa dei nostri e di altri, solo perché sono cristiani in Medio Oriente, quando lo Stato Islamico fa cose di cui nessuno ha sentito dai tempi del Medioevo, cosa dovrei pensare del waterboarding? Per quanto mi riguarda, dobbiamo combattere il fuoco con il fuoco”.

Parole che arrivano a ridosso della possibile firma di Trump su un ordine esecutivo che servirà a ripristinare la detenzione carceraria di sospetti terroristi in strutture blindatissime e segrete e che lasciano immaginare un totale ripristino delle vecchie tecniche di tortura.
“Il presidente può firmare tutti gli ordini esecutivi che vuole ma la legge è la legge. Non possiamo riportare indietro la tortura negli Stati Uniti d’America “, ha detto il senitore John McCain, in contrasto con Trump. Dello stesso parere l’ex capo Cia Leon Panetta che parla di un errore l’idea di reintrodurre certi tipi di tortura negli interrogatori e spiega come questo “violerebbe i valori Usa e la costituzione”. Dalla Gran Bretagna in nome dell’Europa si fa sentire subito Theresa May, pronta ad opporsi alla idea di torture abbozzata da Trump. La May incontrerà The Donald domani ed esporrà al presidente Usa tutto il suo dissenso.

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Siria, nulla di fatto ai colloqui di Losanna: l’intesa tra Stati Uniti e Russia per il cessate il fuoco è ancora lontana

Dai colloqui a Losanna sulla Siria nulla di fatto per un cessate il fuoco ad Aleppo. Oltre al segretario di Stato americano John Kerry e l’omologo russo Serghei Lavrov, erano presenti anche i ministri degli Esteri di Qatar, Turchia, Arabia Saudita, Iran, l’Egitto, Irak e Giordania, e l’inviato speciale delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura. Fonti diplomatiche hanno reso noto che l’obiettivo effettivo di questo incontro non era quello ambizioso di una tregua, ma quello di di coinvolgere gli attori regionali nelle trattative sulle varie ozpioni possibili per porre fine alle ostilità. Negoziati che fino ad oggi si erano imitati a Washington e Mosca, come accade con l’intesa, mai rispettata, raggiunta tra Lavorv e Kerry a Ginevra il 9 settembre scorso.

L’unico elemento su cui i partecipanti al summit di Losanna hanno concordato, al termine di quattro ore di riunione, è quello generico di “prolungare i contatti nei prossimi giorni”, ha spiegato Lavrov, aggiungendo che “sono stati affrontati temi interessanti che possono influire sulla situazione sperando che si riesca a raggiungere un’intesa” per far progredire il processo di pace.

Kerry ha evitato di manifestare delusione per l’esito del summit di Losanna. Il capo della diplomazia americana ha definito l’incontro, durato 4 ore, “uno schietto scambio di idee da cui sono emerse nuove ipotesi, senza tensioni e rancori”.

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