“Giuriamo di difendere la patria e il socialismo. Fidel, hasta la victoria siempre. Raul Castro si rivolge ai cubani. E la risposta delle migliaia di persone, riunite in Plaza de la Revolucion a Santiago de Cuba per l’ultimo omaggio pubblico al Comandante en Jefe, è chiara: “lo giuriamo”. Stanco e con la voce roca, Raul parla al suo popolo e citando l'”esempio” di Fidel dice: “Ci ha mostrato quello che potevamo fare, quello che possiamo fare. E ora quello che potremmo fare. Sì se puede”.
La folla risponde: “Si se puede”. Una frase storica, rievocata da Barack Obama nella campagna elettorale del 2008 con ‘Yes we can’. Ripercorrendo le tappe della vita di Fidel, incluse le più difficili, Raul ricorda la crisi dei missili e “l’impero americano”. Ma Fidel “ci ha mostrato che abbiamo potuto creare una Cuba libera, trasformata in una potenza dal punto di vista della medicina e della biotecnologia”. “Ci ha mostrato” che se si è potuto combattere per la “Namibia libera, per l’Angola e per l’apartheid”, e che quindi Cuba ce la può fare, “sì se puede”.
“Si è potuto, si può e si potrà superare qualsiasi ostacolo per l’indipendenza, la sovranità della patria e il socialismo”. Dalla folla si alza un fragoroso applauso. Raul coglie l’occasione dell’ultimo saluto pubblico al Comandante en Jefe per ringraziare “ancora una volta” il popolo cubano per “il rispetto e l’amore” mostrato a Fidel in questi giorni.
“Milioni di persone hanno firmato i registri della rivoluzione”, quei registri delle condoglianze che hanno consentito ai cubani, firmandoli, di dare il loro personale saluto a Fidel. “Sono rimasto impressionato dalla reazione dei giovani” aggiunge. E la Plaza de la Revolucion è piena proprio di giovani.
La cerimonia di saluto è più breve di quella simile che si è svolta a L’Avana. Ed è dedicata solo al popolo cubano. Le personalità presenti, fra i quali Nicolas Maduro presidente del Venezuela, non intervengo. A parlare dal palco sono le associazioni dei lavoratori, degli agricoltori, dei combattenti della rivoluzione cubana. Fidel era un “soldato delle idee” dice il presidente del sindacato dei lavoratori. “Ci ha mostrato che i principi non si discutono, si difendono a ogni costo” gli fa eco il presidente dell’associazione degli agricoltori. “Porteremo avanti la rivoluzione con lealtà, continueremo l’opera” aggiunge il presidente dell’associazione dei combattenti della rivoluzione cubana. “Gli studenti non lo tradiranno, non falliranno nella loro opera di portare avanti la rivoluzione” dice il presidente dell’associazione studentesca.
La piazza ascolta, canta ‘Yo soy Fidel’. Fra la gente si percepisce un partecipazione sincera. “Dobbiamo moltiplicarlo, dobbiamo creare tanti Fidel” dice Rita Maria. Con l’intervento di Raul Castro si chiude l’ultimo saluto pubblico a Fidel Castro. La cerimonia di sepoltura avverrà alle 7.00 ora locali, le 13.00 italiane, chiudendo i nove giorni di lutto nazionale, consegnando “Fidel all’eternita”, come dicono i cubani.
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