Francia, Hamon supera Valls alle primarie del partito socialista. Vince il candidato anti establishment

La sinistra francese ha finalmente il suo candidato. Con il risultato (ancora provvisorio) di 58,65% a 41,35%, il frondista Benoît Hamon conferma l’exploit del primo turno, battendo Manuel Valls al ballottaggio delle primarie.

Al di là del risultato, il Partito Socialista può dirsi soddisfatto in termini affluenza. A metà pomeriggio avevano già votato 1,3 milioni di persone, il 22,8% in più rispetto a domenica scorsa.

Dopo Nicolas Sarkozy, l’elettorato d’oltralpe mette alla porta anche l’ex Primo Ministro, confermando quella voglia di cambiamento che si era già manifestata a novembre in occasione delle primarie della destra vinte da François Fillon. Ed è stata proprio la strategia del “tutto tranne Valls” la chiave di volta con cui Hamon è riuscito a rimontare nei sondaggi aggiudicandosi la candidatura alle prossime presidenziali. La sfida in questa seconda tornata elettorale ha visto contrapporsi le due “sinistre inconciliabili” che in questi ultimi anni hanno spaccato il partito a metà.

Dato inizialmente come favorito, nel corso della sua campagna elettorale Valls ha perso progressivamente punti, costretto a barcamenarsi tra un programma povero di novità e la difesa dell’operato del governo, il più impopolare nella storia della V Repubblica. Protezionista sul tema dei migranti, conservatore in campo delle politiche sociale e rigido sulla laicità di stato: le proposte dell’ex premier non hanno saputo convincere i simpatizzanti di sinistra, che hanno respinto la sua linea politica, giudicata troppo istituzionale.

Dal canto suo, l’ex ministro dell’istruzione ha saputo sfruttare al meglio la situazione, concentrando la sua campagna su alcune proposte innovatrici come il reddito universale di cittadinanza, argomento che in questi ultimi giorni ha occupato una buona parte del dibattito politico.

Oltre a contare sull’appoggio dell’amico Arnaud Montebourg (arrivato terzo al primo turno), Hamon ha ricevuto il sostegno di tutta l’ala frondista del partito, che con questa vittoria è riuscita a prendersi una rivincita sul governo di Hollande.

Nella settimana che ha separato i due turni, lo scontro tra i due candidati si è fatto più acceso, con il disperato attacco di Valls che si è scagliato contro il suo avversario tentando il tutto per tutto. Rimasto sulla difensiva, Hamon ha saputo gestire lo stress del rush finale, mostrandosi più sicuro e determinato.

Per il nuovo leader della sinistra, però, la strada per l’Eliseo è ancora lunga. Secondo gli ultimi sondaggi, il candidato del Partito Socialista si fermerebbe al quinto posto, lasciando a François Fillon e Marine Le Pen la sfida del ballottaggio.

Il primo compito del nuovo candidato sarà quello di riunire le gauche sotto un’unica bandiera, cercando di evitare una diaspora elettorale che andrebbe a favorire altri candidati, primo fra tutti Emmanuel Macron. La vittoria di Hamon potrebbe infatti giovare all’ex ministro dell’economia, che grazie alle sue proposte social-liberali avrebbe una forte influenza sui simpatizzanti di Valls. Secondo un’indiscrezione diffusa venerdì dal sito Europe 1, un gruppo di deputati vicino all’ex-premier sarebbe già pronto ad abbandonare il Partito Socialista per unirsi a Macron. A questo si aggiunge poi la figura di Jean-Luc Melenchon, ex-socialista candidato per la sinistra radicale, che andrebbe a rubare consensi proprio tra gli elettori di Hamon.

Il Partito socialista si ritrova così in balia dei suoi avversari, incapace di trattenere a sé quella base elettorale necessaria per ripartire. Per riacquistare credibilità, Hamon dovrà incarnare un’alternativa politica convincente, legata a quei valori della sinistra francese che in questi ultimi anni sembrano essersi persi.
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Francia, primarie centro destra: vince Francois Fillon contro Alain Juppé. Marine Le Pen ha il suo nuovo rivale

Marine Le Pen sembra avere un nuovo rivale, con il quale dovrà confrontarsi sullo stesso terreno di gioco per convincere i francesi prima delle elezioni presidenziali del prossimo anno.

François Fillon si è aggiudicato il ballottaggio delle primarie dei Républicans con il 68,3% delle preferenze, distaccando di 37 punti Alain Juppé, rimasto fermo al 31,6%. Un risultato provvisorio che verrà confermato solamente in tarda serata. In quest’ultima settimana il sindaco di Bordeaux non è riuscito a colmare lo scarto accumulato domenica scorsa al primo turno, quando il suo rivale ha riportato un risultato del tutto inaspettato, ottenendo il 44% delle preferenze.
L’ex premier di Sarkozy è stato protagonista di un’improvvisa escalation che nell’ultimo mese lo ha proiettato in cima alle preferenze. Le proposte moderate di Juppé non hanno convinto gli elettori di destra, che si sono orientati verso idee più radicali e gaulliste.

L’affluenza di oggi ha testimoniato l’importanza data dai francesi a queste primarie, le prime organizzate nella storia della destra e considerate da molti come uno dei principali test in vista delle prossime presidenziali, previste tra maggio e aprile del prossimo anno. Alle 17h00 avevano già votato 2,9 milioni di persone, una mobilitazione leggermente maggiore rispetto a quella del primo turno, che alla stessa ora aveva registrato 2,8 milioni di elettori.

La candidatura di Fillon all’Eliseo costringerà i suoi avversari a ridisegnare le strategie preparate in questi ultimi mesi. L’uscita di scena di Sarkozy e Juppé ha stravolto tutti i piani, costringendo analisti e osservatori a disegnare nuovi scenari politici.

Nonostante un programma centrato su misure fortemente liberali nel campo del lavoro e dell’industria (taglio di 500mila posti di funzionari pubblici, abolizione delle 35 ore e riduzione di 110 miliardi sulla spesa pubblica) , Fillon si posiziona in diretta concorrenza con il Front National di Marine Le Pen grazie ad una serie di proposte sociali di stampo conservatore e nazionalista. La presunta amicizia con il presidente russo Vladimir Putin, l’endorsement della Manif pour Tous, (movimento cattolico contrario ai matrimoni omosessuali), e le sue posizioni antiabortiste e ultracattoliche potrebbero attirare le simpatie dell’elettorato dell’estrema destra francese, livellando così lo svantaggio che i Républicains avrebbero nei confronti del partito lepenista.

Uno scenario, questo, totalmente smentito dai vertici del Front National, che non hanno perso tempo nel prendere le distanze dal candidato repubblicano, attaccandolo sulle sue proposte economiche. Secondo il vice presidente, Florian Philippot, i progetti presentati da Fillon conterrebbero alcune idee di una “violenza inaudita”, dal carattere “ultra liberale” e “euro-liberale”. Il numero due del Front National ha poi definito la figura del candidato repubblicano come una “Tatcher con 30 anni di ritardo”.

Questa competizione tra destra ed estrema destra potrebbe andare a vantaggio del Partito Socialista, lacerato da una crisi interna che ne sta mettendo a repentaglio la stabilità.

In un’intervista rilasciata questa mattina a Le Journal de Dimanche, il Primo Ministro Manuel Valls non ha escluso una sua candidatura alle prossime primarie della sinistra, previste per il 22 e 29 gennaio. “Prenderò la mia decisione con coscienza” ha detto Valls, riconoscendo che “nelle ultime settimane il contesto è cambiato”. Parole, queste, pronunciate nell’attesa che anche François Hollande sciolga le riserve su una sua eventuale discesa in campo. Secondo indiscrezioni trapelate in questi giorni, la dirigenza del partito vedrebbe di buon occhio una candidatura del Primo Ministro, dato nei sondaggi al 65% contro Hollande, fermo al 23%.

Il tasso di impopolarità del Presidente è ai minimi storici, con solo il 4% dei francesi che giudicano positivamente il suo operato. Un record in negativo che prima di oggi nessun presidente della V° Repubblica aveva mai raggiunto. Ma senza il suo rivale storico, Nicolas Sarkozy, Hollande potrebbe tentare un ultimo, disperato, tentativo.

Contro le sue posizioni conservatrici, giudicate spesso reazionarie, la sinistra dovrebbe tornare sui suoi passi, rivedendo alcune decisioni prese durante quest’ultimo mandato, prima fra tutte la tanto contestata riforma del lavoro.
Per riuscire nell’impresa, l’intero partito socialista dovrà far fronte all’avanzata delle destre francesi in modo compatto e unito, un atteggiamento che per il momento sembra essere lontano dalla realtà.
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Francia, sciopero in rosa contro le disparità salariali. Alle 16.34 le donne transalpine hanno smesso di lavorare

Lo hanno detto e lo hanno fatto: alle 16,34 minuti e 7 secondi numerose donne francesi hanno smesso oggi di lavorare in segno di protesta contro le disparità salariali. Stimarne il numero è impossibile ma l’adesione allo sciopero altamente simbolico, assicurano le organizzatrici, è stata alta.

“Del resto – si chiedono loro – perché continuare a lavorare gratis fino alla fine dell’anno, precisamente 39 giorni in più dei colleghi maschi senza alcuna retribuzione?” Una constatazione che trae ispirazione da un recente studio Eurostat secondo cui gli uomini guadagnano il 15,1% in più delle donne.

Tradotto in tempo sono, appunto, 39 giorni, quelli lavorativi che mancano da oggi al 31 dicembre. Anche nel Paese dell”Egalité, quando si tratta di stipendio persiste una grave disuguaglianza di genere. L’appello allo sciopero era stato lanciato dal collettivo femminista “Les Glorieuses”: sul web il passaparola è stato travolgente e l’idea talmente apprezzata che anche il ministro per le pari opportunità, Laurence Rossignol, l’ha applaudita e sostenuta.
Le organizzatrici promettono che l’iniziativa sarà ripetuta l’8 marzo, per la Festa della donna, e il 7 novembre dell’anno prossimo. L’idea, in realtà, non è francese ma è stata presa in prestito dall’Islanda che l’ha organizzata due settimane fa riscuotendo un grande successo.

In realtà l’astensione dal lavoro a partire dalle 16.34 non è stato uno sciopero nel senso pieno del termine, né poteva esserlo visto che soltanto un sindacato può proclamarlo. Ma è stato un modo per lanciare un segnale di fronte a una palese ingiustizia. Per partecipare bastava segnalare la propria assenza al datore di lavoro e sperare nella sua comprensione. Chi non poteva ha manifestato la sua adesione simbolica via i social network.

Diverse anche le donne che hanno partecipato a manifestazioni organizzate nelle principali città francesi. Alle 16.34 in Place de la République, nel cuore di Parigi, c’erano circa 300 donne (e qualche uomo). Infine c’è chi ha incrociato solo simbolicamente le braccia pur restando sul posto di lavoro: è successo nelle redazioni dei giornali, nei musei, nei negozi, nelle università. In segno di solidarietà Anne Hidalgo, la sindaca di Parigi, ha sospeso il Consiglio comunale alle 16.34.
Oltre che peggio pagate, le donne fanno anche molta più fatica a raggiungere incarichi di responsabilità. Stando a uno studio dell’Osservatorio della presenza femminile nelle aziende, ad esempio, nei grandi gruppi sono il 36% del totale dei dipendenti ma solo l’11,2% è nella dirigenza.

La speranza delle organizzatrici è che il segnale lanciato oggi serva ad accorciare i tempi per annullare il divario coi colleghi maschi. Secondo un rapporto del Forum economico mondiale, bisognerà aspettare 170 anni, il 2.186, affinché l’uguaglianza sia pienamente rispettata in Francia.
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Il patto Chiellini-Buffon. “Dateci la Francia e poi…” – La Gazzetta dello Sport


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Il patto Chiellini-Buffon. "Dateci la Francia e poi…"
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Il difensore e il portiere scelgono il match clou dell'Europeo: "Se affronteremo i padroni di casa, vorrà dire che saremo a un passo dalla vittoria finale". Ancora Chiellini: "Andiamo in Francia per qualcosa di importante". E Buffon: "Siamo dimessi per
VIDEO Buffon: 'Noi juventini possiamo trasmettere cose belle alla Nazionale'Calciomercato.com
Buffon: Ora un'Italia stile JuveCorriere dello Sport.it
Nazionale, Buffon: ''All'Europeo a fari spenti ma senza smettere di sognare''La Repubblica
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Cruijff, il saluto è da brividi. Poi la Francia batte l’Olanda – La Gazzetta dello Sport


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Cruijff, il saluto è da brividi. Poi la Francia batte l'Olanda
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Da brividi il saluto alla leggenda del calcio olandese scomparsa ieri a 68 anni. La nazionale di Deschamps si impone dopo un match rocambolesco.. ARTICOLO PRECEDENTE. ARTICOLO SUCCESSIVO.. Ascolta. 45;;;;;. 45;;;;;;.
Olanda-Francia si ferma al 14': l'ultimo saluto a CruijffStadio24.com
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La scomparsa di Cruijff, Olanda-Francia si ferma al 14'Primocanale
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Parigi è un sambodromo. Tris Brasile alla Francia – La Gazzetta dello Sport


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Parigi è un sambodromo. Tris Brasile alla Francia
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Stavolta è stato il Brasile a rovinare la serata a Zidane. E pure a Deschamps. Due degli ultra centenari di presenze in Bleu, celebrati allo Stade de France. In filigrana, per un remake della notte magica del '98, quando la Francia sollevò per la prima volta la …
SPORT – CALCIO – Il Brasile incanta (e zittisce) Parigi: 3-1 in rim…Il Messaggero
Amichevoli – Rimonta Brasile: Francia battuta 3-1Yahoo Eurosport IT
Amichevoli: il Brasile fa piangere la FranciaIl Sole 24 Ore
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