Piano cave, pubblicato sul BURT avviso di adozione. Ceccarelli: “Approvazione entro fine anno”

FIRENZE – E’ stato pubblicato ieri sul BURT l’avviso di adozione del Piano Cave, dopo la delibera di adozione da parte del Consiglio regionale dello scorso 31 luglio. Il testo è consultabile sulle pagine dedicate nel sito regionale.

Dalla pubblicazione decorrono i 60 giorni per la presentazione delle osservazioni. “Un altro passo avanti – ha commentato l’assessore regionale al territorio Vincenzo Ceccarelli – verso la definitiva approvazione, che confidiamo possa avvenire entro la fine dell’anno”.

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Centri per l’impiego, la Regione procederà all’indizione dei concorsi entro il 30 giugno

FIRENZE – In merito al rafforzamento dei Centri per l’impiego le Regioni avevano chiesto al Governo di procedere con la ripartizione delle risorse in tempi utili per effettuare i concorsi entro il 30 giugno, così come previsto dalla norma nazionale. O almeno che vi fosse un rinvio di questa data. A tal fine e su altre esigenze che si pongono per lo svolgimento ottimale di questa fase, il presidente della Regione Enrico Rossi aveva scritto al ministro Luigi Di Maio avanzando la richiesta di un confronto per risolvere queste ed altre problematiche. Visto che ad oggi non è successo niente di tutto ciò, che il rinvio della scadenza del 30 giugno non è stato portato avanti dal Governo e viste dunque le incertezze del quadro nazionale, la Giunta regionale ha deciso di procedere all’indizione dei concorsi entro il 30 giugno per un primo rafforzamento dei Centri per l’impiego.

Allo scopo di attivare l’iter necessario, è stato convocato oggi il tavolo tecnico fra la Regione Toscana e le organizzazioni sindacali dei lavoratori, previsto dal protocollo d’intesa firmato il 16 maggio scorso.

Nell’occasione gli assessori Vittorio Bugli e Cristina Grieco hanno fatte presenti le linee che intendono portare all’attenzione della giunta di martedì prossimo, 25 giugno, e la volontà di valorizzare tutte le competenze e le professionalità esistenti nel sistema e rafforzarlo con un numero adeguato di nuove figure di operatori.

Per questo, la Giunta regionale ha intenzione di bandire dei primi concorsi entro il 30 giugno, in modo da poter utilizzare, anche successivamente, le graduatorie per le future assunzioni.

Il piano di rafforzamento prevede, a regime, l’assunzione di circa 700 unità di personale, mentre i primi concorsi saranno banditi per circa 60 unità.

Valorizzare competenze e professionalità, significa in primo luogo tener di conto dell’esperienze che centinaia di operatori hanno acquisito in anni di lavoro.

Per questo le parti hanno condiviso la proposta di individuare, per ciascuna delle categorie messe a concorso – categoria C e categoria D – due profili professionali junior e senior. Si tratta con questo di combinare nuove professionalità con professionalità già sperimentate nel settore che possano dare un contributo di esperienza e di conoscenza.

L’operatore junior sarà dunque un profilo più “generale” che permetterà, a quanti vorranno confrontarsi con i servizi per l’impiego, di contribuire ad arricchire e innovare ulteriormente il modello toscano.

Il profilo per l’operatore senior sarà riservato a chi possiede un’esperienza di lavoro nei centri per l’impiego di almeno 36 mesi con una previsione, tra l’altro, di una premialità per quanti abbiano maturato questa esperienza nell’ambito del sistema dei cpi della Toscana.

Il confronto con le organizzazioni sindacali è stato positivo ed è stato ritenuto opportuno proseguire in questa direzione, già a suo tempo tracciata con la firma dell’accordo su questa materia.

In un incontro che si è tenuto successivamente anche la Rsu dell’Agenzia regionale toscana per l’impiego (Arti) ha condiviso questo percorso.

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Ambasciata Usa in Israele, “entro maggio sarà spostata a Gerusalemme”

“Entro fine maggio il presidente Donald Trump annuncerà lo spostamento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme”. Il passo in avanti in una questione che rischia – come più volte ammonito da parte dei palestinesi e del mondo arabo – di avere conseguenze imprevedibili, è stato rivelato al sito americano ultraconservatore ‘Breitbart News’ dal parlamentare repubblicano Usa Ron DeSantis che ha guidato ieri ed oggi a Gerusalemme una delegazione di rappresentanti del Congresso per verificare le condizioni e le possibili ricadute della mossa.

DeSantis – che insieme alla delegazione ha incontrato il premier Benyamin Netanyahu e deputati israeliani – ha anche indicato come possibile sede della nuova ambasciata la struttura del compound del Consolato Usa a Gerusalemme che si trova ad Arnona nella parte sud della città all’interno della zona ebraica delimitata dalla linea armistiziale del 1949, ma ad un passo del quartiere palestinese di Jabel Mukaber. Un edificio in potenza “già pronto all’uso” e dotato di maggiore sicurezza rispetto all’ambasciata di Tel Aviv, ha spiegato DeSantis.

L’indicazione di maggio come scadenza del possibile trasferimento non sembra casuale: in quella data si celebreranno in Israele i 50 di Gerusalemme capitale riunificata dello stato ebraico dopo la Guerra dei 6 giorni del 1967. Lo spostamento dell’ambasciata americana da Tel Aviv, previsto da una legge del 1995, è stato finora rallentato dai presidenti Usa, Barack Obama compreso. La deroga a questa legge scade però proprio a maggio.

“Molta gente – ha dichiarato il parlamentare repubblicano a Breitbart – ha pensato che la cosa si sarebbe fatta in un giorno solo. E quando non è avvenuto, la stessa gente ha detto. ‘Bene (Trump) non lo farà. Non manterrà la sua parola’”. Ma DeSantis ha subito aggiunto che “Trump ha dato prova di essere un uomo di parola” e che pertanto “non firmerà la deroga per l’ambasciata stessa”, come fatto da Obama. “Del resto – ha proseguito DeSantis – abbiamo già il nostro ambasciatore, David Friedman, sul posto. Così io penso che questo è quello che succederà”.

Il parlamentare del Likud (il partito di Netanyahu) Yehuda Glick che ha incontrato la delegazione Usa capitanata da DeSantis ha fatto appello affinchè la promessa fatta in campagna elettorale da Trump sia mantenuta. “E’ tempo – ha sottolineato – che il presidente rispetti l’impegno e la legge approvata dal Congresso nel 1995”.

La reazione palestinese non si è fatta attendere. Ziad Khalil Abu Zayyad, portavoce di Fatah, partito del presidente Abu Mazen ha ammonito la delegazione Usa sulla necessità “di comprendere che spostare l’ambasciata Usa a Gerusalemme non solo farà esplodere la situazione in Palestina ma l’intera regione”. Una reazione giunta poche ore prima che il premier Netanyahu chiedesse, e ottenesse, la cancellazione a Jatt, villaggio arabo-israeliano a nord di Tel Aviv, dei cartelli stradali che indicavano ‘via Arafat’. “Non possiamo permettere che nello Stato d’Israele – ha motivato durante il consiglio dei ministri – siano dedicate strade in ricordo di uccisori di israeliani o di ebrei”.
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