Suvignano: domani la grande festa nella tenuta simbolo della lotta alla mafia

FIRENZE – Tutto pronto per la grande festa di domani, domenica 23 giugno,  nella Tenuta di Suvignano, nel senese. In uno dei luoghi-simbolo della lotta alla criminalità organizzata, da quest’anno affidata in gestione alla Regione Toscana, si apriranno i cancelli per vivere un bene che è tornato finalmente di tutti.

Dopo una mattina di musica (con la street art band “BadaBimBumBad” a guidare come un pifferaio gli ospiti sui sentieri di una terra riconquistata), di teatro (“Straligut teatro”) e di occasioni per picnic all’aperto con i prodotti agricoli a filiera corta del territorio, nel pomeriggio spazio alle parole, di lotta e di speranza, con l’incontro “Conoscere le mafie, costruire la legalità”: parteciperanno, insieme all’assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugli e ai sindaci di Monteroni d’Arbia e Murlo, Gabriele Berni e Davide Ricci,  Antonino De Masi, imprenditore calabrese, che da anni vive sotto scorta per aver denunciato il racket, e la giornalista Federica Angeli, sotto scorta anche lei dal 2013 per le sue inchieste sulla mafia romana.

Chiusura di nuovo in musica con i “Modena City Ramblers”.

 

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Domani la maturità, la Grieco agli studenti: “Momento importante, buon esame e buon futuro a tutti”

FIRENZE – Domani mattina, mercoledì 18 giugno, studenti e studentesse inizieranno in Toscana la prova della maturità, che vedrà al debutto il nuovo esame di Stato. L’assessore regionale ad Istruzione, formazione e lavoro, Cristina Grieco, ha quindi inviato ai ragazzi e alle ragazze impegnate nella prova una lettera di incoraggiamento e di “in bocca al lupo” per far sentire loro la vicinanza della Regione Toscana alla vigilia di un evento così importante.

“Care ragazze e cari ragazzi”, scive l’assessore Grieco, “siete arrivati al vostro appuntamento con la ‘maturità’. Siete i primi nati in questo secolo e in questo millennio ad affrontare le prove, riviste, di un esame che resta sempre e comunque un momento importante della vita, fatto di ansia e trepidazione, ma anche di curiosità e voglia di mettersi in gioco”.
“Vi auguro di vivere questi giorni con la giusta dose di emozione”, continua la Grieco, “ma anche con la ‘leggerezza’ della vostra età e con la consapevolezza che le commissioni hanno come unico obiettivo quello di valorizzare al massimo la vostra preparazione e di fare emergere la conoscenza e competenza, le potenzialità e i talenti di ciascuno”.

“Con l’esame di Stato”, prosegue, “si chiude un percorso di crescita in cui siete stati accompagnati dai vostri insegnanti, dai dirigenti scolastici e dal personale scolastico tutto”. E ancora: “Sono stati anni in cui sono nate relazioni importantissime di amicizia, di confronto, di complicità. Faranno parte di voi per sempre. E adesso vi accingete a varcare una sorta di ‘confine’ tra l’adolescenza e l’età adulta”.
“D’ora in avanti”, scrive ancora l’assessore, “sarete più autonomi ma anche più responsabili… insomma sarete un po’ più grandi”. Di conseguenza: “Affronterete altri esami, concorsi, avrete soddisfazioni e anche qualche insuccesso. Fanno parte della vita, ma cercate di affrontare tutto con determinazione e speranza nel futuro”.

“La Regione Toscana”, precisa nella lettera l’assessore Grieco, “mette la Scuola ed i giovani al centro delle sue politiche, favorendo le alleanze con territori e imprese e supportando gli Istituti per il miglioramento e l’ampliamento dell’offerta formativa”. E continua: “Ed anche per il post diploma tantissimi sono gli interventi che mettiamo in campo, dall’alta formazione tecnica al diritto allo studio universitario, alle misure di accompagnamento al lavoro e per l’autonomia, perché sentiamo di trasmettervi i valori e costruire opportunità”
“Ma questo sarà un altro capitolo”, conclude il messaggio. “Per adesso faccio a tutte e tutti un grande in bocca al lupo per gli esami. Buon futuro a tutti…”.

 

 

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Congresso Pd: A.A.A. cercasi avversario anti-Renzi. Nessun segnale a Emiliano: domani Matteo non parla in direzione

“A.A.A cercasi avversario per primarie che non siano finte e che non siano un flop”. Al Nazareno lo potrebbero scrivere anche in bacheca all’ingresso, visto che da ieri sera, mentre infuriano i venti (incerti) di scissione sul Pd, la ricerca è ufficialmente iniziata. Matteo Renzi infatti non ha intenzione di fare ulteriori concessioni. Domani, se sarà presente in direzione nazionale, nemmeno prenderà la parola, in quanto da ieri è “segretario dimissionario”, sottolineano dal Nazareno. Quindi l’ultima richiesta di Michele Emiliano (“Un segnale e resto”) cade nel vuoto. “Renzi parli in direzione”, chiede Francesco Boccia, vicino a Emiliano. Ma per Renzi e per il reggente Matteo Orfini quella di domani sarà solo una direzione “burocratica” che elegge la commissione congressuale. Il dibattito è finito ieri in assemblea. Il tempo è scaduto.

E allora al Nazareno si mette in conto l’eventuale abbandono del campo da parte di tutti e tre i candidati alternativi a Renzi: Enrico Rossi, Roberto Speranza e anche Michele Emiliano. Il problema è serio: il segretario fa le primarie da solo? Da ieri Renzi fa trapelare che Cesare Damiano sarebbe un buon candidato per la sinistra del partito: non ha in mente propositi scissionisti, viene dalla Cgil, insomma può essere una certezza per giocare la partita o almeno una partita. Già perché comunque Renzi vorrebbe anche che le primarie siano un successo, con le code ai gazebo. Un partito ferito dalla scissione può garantire questo risultato?

I luogotenenti renziani sono alla ricerca di una risposta. Obiettivo: trovare un modo per rivitalizzare quel che rimarrà del Pd dopo la scissione. Non a caso i renziani la chiamano “abbandono della minoranza”, già sono al lavoro per esorcizzare il demone della spaccatura: almeno con il linguaggio. Missione: non finire come Forza Italia che ha sempre votato il leader, l’unico leader, Silvio Berlusconi per acclamazione.

Già il passo in avanti di Andrea Orlando, che offre di candidarsi se non c’è la scissione, potrebbe risolvere il problema, dar vita alla battaglia. Ma se il Guardasigilli non ha truppe non si candida, risulta al quartier generale renziano. “Non vuole fare un congresso finto”, dicono dall’attuale maggioranza del partito. E allora chi? Al di là delle preferenze del segretario – che già è ben strano che sia lui a scegliersi e invogliare l’avversario – lo stesso Damiano conferma con Huffington Post che lui rimane a “presidiare il campo alternativo a Renzi nel Pd”. E insieme a Gianni Cuperlo è partita anche dalla stessa sinistra la ricerca del candidato da contrapporre al segretario.

Chi sarà, dipende molto dalle scelte finali di Orlando. Ma si tratta di un’area che potrebbe rimettere insieme ex Diessini del calibro di Anna Finocchiaro, ora ministro per i Rapporti col Parlamento, una parte dell’area di Maurizio Martina, se non proprio lo stesso ministro all’Agricoltura che finora è rimasto al fianco di Renzi. E poi anche una parte di Giovani Turchi, quelli che stanno con Orlando e non con Matteo Orfini, il presidente alleato con Renzi.

“E’ una forza di sinistra che va presidiata, va rappresentata. Anche nel caso in cui corresse pure Emiliano”, ci dice Damiano in Transatlantico alla Camera.

Ecco il punto. Nella sua ricerca di un avversario per giustificare le primarie, Renzi ha chiaro in testa che l’ideale sarebbe avere sfidanti che mobilitano le masse. E in questo Emiliano è una garanzia: agitatore di popolo, toni alti, un po’ grillino, anti-renziano con stile renziano, alla fine. Insomma, paradossalmente il governatore pugliese potrebbe rianimare un partito esangue. Se in gara ci fosse anche lui, oltre al candidato della sinistra, il gioco sarebbe fatto. E sarebbe esorcizzato anche l’altro demone: ovvero riproporre alle primarie la vecchia contrapposizione Ds-Margherita, da una parte gli ex Pci, dall’altra Renzi.

Certo, alla fine dei conti, resta da vedere come risponderà la base dopo lo spettacolo di questi giorni.

Sono questi i calcoli della vigilia di una direzione nazionale (domani alle 15 al Nazareno) che – colpo di scena – potrebbe non mettere un punto alla saga della scissione. Come l’assemblea di ieri, insomma: ancora limbo, a meno che gli scissionisti non decidano di stracciare la tessera e dire esplicitamente addio. Finora i più chiari in questo senso sono stati Speranza e Rossi, annunciando di non partecipare alla direzione. Ma anche se non entrano nella commissione congressuale che verrà eletta domani, possono sempre entrarci in un secondo momento. In quanto da statuto la commissione viene integrata di un rappresentante per candidato al momento della presentazione delle candidature ufficiali.

In Transatlantico alla Camera ce lo spiega Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo Economico, esponente dell’area di Franceschini (Areadem), uno che ieri non ha avuto peli sulla lingua a dire in assemblea “Il congresso si chiude prima delle amministrative”, prendendo la parola subito dopo Emiliano. “E’ un diritto del candidato alla segreteria avere un proprio rappresentante nella commissione, non un obbligo – dice Giacomelli – E comunque possono entrarci anche solo al momento della presentazione della candidatura ufficiale”.

Al congresso del 2013 la commissione congressuale era composta da 19 esponenti, di cui un solo renziano: Lorenzo Guerini. Ad ogni modo, domani la direzione non indicherà date né per le primarie, né per la presentazione ufficiale dei candidati. Sarà la commissione congressuale a stabilirle. Quando? Nel più breve tempo possibile, confida Renzi che, man mano che si consuma la ‘saga’ della scissione, immagina i gazebo nel periodo che va dal 9 aprile al 7 maggio, al massimo. Ad oggi infatti sembra caduta anche l’ultima idea del 14 maggio, pensata ieri per dare una settimana in più a Emiliano.
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