FIRENZE – “Vorrei tranquillizzare il consigliere Casucci, qui l’unica cosa scaricata, da parte sua, è il buon senso. Casucci nella sua campagna elettorale permanente confonde un possibile errore umano di un operaio che trancia un cavo con problemi di investimenti e ci chiede un report che ho già fatto più volte e rifaccio ben volentieri.”
L’assessore a trasporti e infrastrutture Vincenzo Ceccarelli replica così alle dichiarazioni del consigliere della Lega sui problemi della ferrovia casentinese.
“Ricordo innanzitutto che in molte parti d’Italia le linee ferroviarie minori vengono chiuse e sostituite con un servizio di bus – spiega Ceccarelli – invece la Toscana con il contratto di servizio ha stanziato 8 milioni di euro per garantire 9 anni di servizio ferroviario sulla linea Stia-Arezzo-Sinalunga, con due nuovi treni Jazz e un collegamento diretto tra il Casentino e Firenze. Altri 20 milioni di investimento regionale serviranno invece per rendere più sicura l’infrastruttura, con l’installazione del sistema ERTMS/ETCS L2. C’è un protocollo d’intesa per il sostegno al turismo scolastico, spesso sottovalutato, che sta dando dei buoni risultati. C’è un piano per la valorizzazione delle stazioni già ben avviato a Bibbiena, Pratovecchio Stia e Rassina. Ci sono progetti legati a singoli eventi co-finanziati dalla Regione come il treno dei bambini. Inoltre la Stia-Arezzo e la Arezzo-Sinalunga sono state le prime due tratte ferroviarie di proprietà regionale in Italia ad ottenere l’autorizzazione di sicurezza dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf). Questo permetterà il ritorno ad una velocità adeguata dei treni, in attesa che con il sistema ERTMS questa possa essere ulteriormente aumentata.”
“Detto questo, conosco i disagi che i cittadini hanno vissuto in questi mesi – conclude Ceccarelli – per questo sto chiedendo alla società che gestisce il servizio di fare chiarezza e di prendere i dovuti provvedimenti tecnici e organizzativi affinchè il servizio possa funzionare meglio. La Regione è proprietaria della linea ma non gestisce il servizio. Quindi Casucci, sveglia! Tra i proprietari di Lfi ci sono anche Provincia e Comune di Arezzo, ma non la Regione.”