Eccidio di Fivizzano, Rossi: “Rimettere al centro dignità e diritti della persona”

FIRENZE – Un incontro di particolare rilievo, quello di oggi a Fivizzano. Un incontro reso ancora più importante dalla presenza congiunta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente della Repubblica federale tedesca Frank-Walter Steinmeier, proprio per rinnovare la memoria degli eccidi nazifascisti che sono avvenuti non solo nel territorio toscano, ma anche italiano ed europeo. Anche il presidente della Regione Enrico Rossi è intervenuto oggi a Fivizzano, in occasione del 75esimo anniversario delle stragi che insanguinarono il territorio nel ‘44, per rendere omaggio alle circa 400 persone che persero la vita.

“Il nostro dovere – ha aggiunto Rossi durante il suo intervento – è quello di trarre da questa commemorazione un monito sulla necessità di difendere e promuovere la pace, la convivenza e il rispetto tra i popoli. L’insieme delle stragi nazifasciste avvenute nel Comune di Fivizzano rappresenta uno degli episodi più tragici e rilevanti consumati sul territorio toscano nel 1944. Furono oltre 400 le vittime civili degli eccidi che avvennero da maggio a settembre 1944 nei paesi qui vicini. Solo a Vinca morirono 174 persone. Dal 24 al 27 agosto, per ben quattro giorni consecutivi, si verificarono ogni genere di crudeltà, sevizie, saccheggi e torture. Stragi compiute con razionalità meccanica, con azioni indiscriminate nei confronti di civili, inermi e innocenti, non tanto in rappresaglia alle iniziative partigiane”. Un’efferatezza, come ha sottolineato, Rossi “che non risparmiò donne e bambini, veri e propri crimini di guerra. E il modo che abbiamo per onorare coloro che furono barbaramente sterminati, per rendere loro giustizia, è mantenere viva la memoria. Una memoria sulla quale si è costruita una civiltà europea che vuole rendere impossibile il ripetersi di quanto qui è avvenuto e purtroppo avviene in tante altre parti del mondo. ‘Mai più!’ è stato l’imperativo dei padri fondatori dell’Europa, mai più guerre scatenate dal nazionalismo. Questa è stata la base della costruzione dell’architettura europea”.

“La Germania – ha detto ancora Rossi – ha svolto un lungo e doloroso percorso di riflessione sul proprio passato, con grande puntualità e capacità di andare a fondo, che può essere di esempio. Anche l’Italia deve continuare a coltivare con costanza la memoria e contrastare le tendenze che vorrebbero abolirla, allontanarla, considerarla cosa non attuale. Occorre infatti operare affinchè le spinte disgregatrici, che in Europa e nel mondo vediamo all’opera, non arrivino a mettere in discussione la pace, l’umanità, lo stato di diritto. Dobbiamo difendere una forma di convivenza fondata sulla tutela e sul rispetto della persona umana. Su questi temi l’attenzione del Presidente Mattarella è stata costante e preziosa e di questo voglio ringraziarlo.”.

Infine, dopo aver sottolineato la capacità dell’Europa di sapersi rialzare (“in questi 7 decenni di pace, pur nelle contraddizioni, nei problemi, nelle ingiustizie mai risolte una volta per tutte, grandi masse di persone sono riuscite ad emanciparsi, a migliorare le proprie condizioni di vita, a raggiungere certi livelli di benessere, ad affermare la propria dignità e a vedere affermati i propri diritti.”), Rossi mette in guardia sui rischi della messa in discussione di diritti faticosamente conquistati (“dovremo stare attenti a chi ha giudizi liquidatori su questi fatti. Guai a noi se gettassimo via l’acqua sporca insieme al bambino, un tragico errore che non possiamo permetterci. La storia del fascismo e del nazismo ci insegna che una società, sopratutto in fasi di crisi sociale, non è mai al riparo da possibili degenerazioni, che non può mai escludere che le conquiste in termini di diritti, civiltà, garanzie costituzionali e tutele sociali, possano essere messe in discussione e possa esserci un ritorno indietro, seppur in forme diverse, ma con lo stesso segno, con lo stesso particolare significato che qui abbiamo sperimentato attraverso la distruzione della persona e della sua dignità. Il contesto attuale in Europa e nel mondo deve renderci avvertiti e vigili. In diversi paesi le garanzie dello stato di diritto sono indebolite o addirittura messe in discussione, organizzazioni politiche di chiara matrice neofascista guadagnano spazio e consenso. Come non ricordare proprio a Vinca, in occasione delle celebrazione di due anni fa con l’esposizione di una bandiera della Repubblica di Salò?”).

Quindi la conclusione, ricorrendo ai valori della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. “Venne adottata nel 1948 – ha spiegato Rossi – in un Europa distrutta dalla guerra e ferita dal punto di vista materiale e morale. Il suo inizio è l’affermazione dell’uguaglianza di tutti gli essere umani. Attenzione: oggi sembra che questo valore di base, per una buona convivenza tra gli uomini, sia messo sullo sfondo, indietro rispetto all’egoismo e alla tutela personale, di gruppo, di etnia, di famiglia, di nazione. E’ un errore gravissimo, perché irridere, contestare o rinnegare il valore dell’uguaglianza significa mettere in discussione principi democratici e conquiste che in questi decenni siamo stati in grado di realizzare. Noi qui oggi, come esortava a fare Calamandrei, siamo ritornati a quelle radici, ai principi della nostra Repubblica e della nostra Europa. Il mio auspicio e il mio augurio è che da questo possiamo trarre un rinnovato slancio e una più forte energia che ci sorregga nello sforzo di difendere e rafforzare i principi del nostro vivere comune e della nostra comune civiltà europea”.

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Centro tecnico di Coverciano, un Pegaso per lo Sport e un documentario per i 60 anni

FIRENZE – “Coverciano prosa e poesia del Calcio. Viaggio nella casa degli azzurri, eccellenza toscana nel mondo”. Questo il titolo del documentario per celebrare i 60 del Centro tecnico federale della Federazione italiana Gioco Calcio, che ha sede a Firenze nel quartiere di Coverciano, realizzato da Fondazione Sistema Toscana e Regione Toscana e che sarà proiettato il prossimo giovedì 25 luglio alle 12 nella Presidenza della Regione, in sala Pegaso.

Durante la presentazione verrà anche conferito il Premio speciale del Pegaso per lo Sport 2018 al Centro tecnico e al suo direttore Maurizio Francini.

Storia, presente e obiettivi futuri di Coverciano – nel documentario curato da Simona Bellocci con immagine inedite e di grande qualità – saranno raccontati dalla voce di Demetrio Albertini, attuale presidente del settore tecnico della Figc, Roberto Mancini, ct della nazionale azzurra, Renzo Ulivieri, direttore della scuola allenatori settore tecnico della Figc, Fino Fini presidente della Fondazione Museo del Calcio e al direttore del Centro tecnico Maurizio Francini.

Nell’occasione la Regione Toscana conferirà un secondo Premio speciale Pegaso dello Sport alla Acf Fiorentina, alla memoria di David Astori, il compianto capitano della squadra prematuramente scomparso il 4 marzo 2018.

Alla cerimonia interverranno gli assessori al turismo e allo sport della Regione Toscana Stefano Ciuoffo e Stefania Saccardi, insieme al direttore di Fondazione Sistema Toscana Paolo Chiappini. L’evento sarà condotto dal presidente di Ussi Toscana, il giornalista Franco Morabito.
 

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Paziente morta alla Scotte, audit Centro Gestione Rischio Clinico: non sono emerse criticità nel percorso assistenziale

FIRENZE – In relazione al decesso della paziente avvenuto a seguito di complicanza insorta dopo parto cesareo, il pool regionale di esperti, individuato dal Centro Gestione Rischio Clinico per la realizzazione di un audit sul percorso clinico assistenziale, si è riunito in data 3 luglio 2019 presso la AOU Senese insieme ai professionisti che hanno seguito il caso.

Da una prima analisi della documentazione disponibile e dalla ricostruzione realizzata con i professionisti dell’AOUS, emerge un quadro clinico da subito complesso affrontato in maniera tempestiva e multidisciplinare dal team aziendale, il cui operato non ha evidenziato criticità nella gestione del percorso clinico assistenziale.

Il lavoro del pool di esperti  si concluderà con una relazione. La commissione regionale resta, comunque, in attesa delle risultanze dell’autopsia che è in corso di esecuzione.

Il pool è composto dagli auditor clinici esperti Federico Mecacci, ginecologo, e Carlo Dani, neonatologo, dell’Ospedale di Careggi, Gianluca Bracco, ginecologo dell’USL Nordovest e Armando Cuttano neonatologo dell’AOU di Pisa, da Sara Albolino, responsabile ad interim del Centro Regionale Gestione Rischio Clinico (GRC)  e Michela Tanzini referente Toscana sud est per il Centro GRC. 

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Sanità, Rossi: “Salute bene di tutti. Tema da mettere al centro del dibattito nazionale”

FIRENZE – Ridurre le differenze regionali rispetto alla qualità di accesso al servizio sanitario, frenare la tendenza alla privatizzazione dei servizi, investire sulle specializzazioni. Ma anche mantenere il rapporto diretto paziente-operatori difronte ad una diffusione sempre maggiore dell’intelligenza artificiale in sanità e arrivare a creare un fondo nazionale per la non autosufficienza alimentato proporzionalmente al proprio reddito. Questi alcuni dei temi toccati dal presidente della Regione Enrico Rossi, intervenuto oggi pomeriggio all’Hotel Mediterraneo a Firenze all’XI Conferenza sulle politiche della professione infermieristica organizzato dalla Fnopi, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche.

“Il tema di un’Italia a differenti velocità – ha esordito Rossi – a me preoccupa molto. Tra l’altro con alcune contraddizioni, perché da una parte ognuno fugge per conto proprio e dall’altra si assiste a richiami centralistici. Ritrovare il giusto punto di equilibrio nella frammentazione del sistema è un compito serio perché i cittadini italiani devono avere la possibilità di accedere a una qualità del servizio tendenzialmente uguale. Un tema che la politica dovrà affrontare e rimettere al centro del dibattito”.

“Si assiste in tante regioni ad uno spostamento di pezzi di sanità verso i privati. Trovo drammatica – ha detto ancora Rossi – la carenza sul versante delle specializzazioni. Come è possibile che per tanti anni non sia stata fatta una programmazione adeguata in proposito? Aver voluto risparmiare 25 mila euro l’anno per formare uno specialista, tanto costa in media, rischia di avere un impatto drammatico sul servizio sanitario”. “E’ deprimente che non ci sia la volontà di rilanciare il servizio sanitario nazionale. Ci sono gli investimenti, benissimo, mancavano da anni. Ma questo da solo non basta. La Toscana prova a metterci del suo ed ha approvato qualche giorno fa il concorso più grande a livello nazionale per assumere infermieri, che consentirà lo scorrimento di circa 1000-1500 nominativi l’anno”. “Si preannuncia una finanziaria 2020 non semplice. E’ arrivato il momento che il mondo della sanità si faccia sentire a tutela del ssn, una delle grandi cose riuscite in Italia”.

La sanità adotterà sempre più metodiche legate all’intelligenza artificiale. “Questo – ha detto ancora Rossi – sarà uno dei grandi temi del futuro per il settore. L’intelligenza artificiale non dovrà sostituire ma aiutare nelle decisioni. Occorre dare la sicurezza al paziente che la decisione che lo riguarda non venga presa esclusivamente attraverso un algoritmo. Come può la professione infermieristica tentare di coprire il rapporto umano, decisivo nel percorso di cura?”.

Rossi infine ha concluso dicendo che “nonostante tutto, pur con tutti i suoi acciacchi, il ssn ancora riesce a farcela. E’ aumentata la spesa privata, ma il servizio resta un elemento di relativa sicurezza per i cittadini. Il punto di caduta più alto è rappresentato dal dato relativo alla non autosufficienza. In Toscana ne abbiamo provate tante di iniziative, ma tutte al di sotto del livello di una nazione civile. Creare un fondo nazionale che garantisce assistenza a chi un giorno dovesse trovarsi in certe condizioni, alimentato in rapporto al reddito di ciascuno, credo potrebbe essere un’ipotesi da considerare. Il tema della salute come bene di tutti è un tema che va messo di nuovo al centro . Tema sul quale le forze politiche nazionali ed il parlamento dovranno misurarsi. Con pacatezza. Perchè nessuno credo sia in grado di poter dare lezioni agli altri”.
 

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Terme Libere, momondo ce ne consiglia 8 ripartite tra Nord, centro e Sud Italia.

Spesso non ci si pensa ma le Terme sono sempre una bella esperienza, soprattutto salutare, da soli, in coppia o con tutta la famiglia.

I dati della piattaforma digitale per la ricerca di voli e hotel momondo.it confermano, infatti, che più della metà degli italiani (54%) ammette di "soffrire" un po’ dopo il rientro dalle vacanze.

 

Ecco allora a seguire qualche consiglio per trascorrere qualche ora o, per chi può, qualche giorno in luoghi deputati al benessere e al relax; le terme, meglio ancora se ad accesso gratuito o quasi.

 

“Pianificare a settembre un viaggio pensato per rilassarsi e staccare la spina combina due tra le attività preferite dagli italiani: tirarsi su il morale prenotando una nuova vacanza post ferie estive e concedersi una fuga all’insegna di spa e relax: nel 2018 è quasi un quinto dei viaggiatori del Bel Paese (19%) a optare per questa tipologia di viaggio,” dichiara Clizia L’Abbate, Head of Regional Strategy, South East EU di momondo. “Per questo attraverso i consigli dei nostri esperti di viaggio momondo ha cercato di ispirare coloro che al rientro dalla pausa estiva cercano un break low cost per fuggire agli impegni quotidiani. Qualsiasi sia la destinazione scelta, il consiglio è di godersi la giornata!”

 

Nord Italia

Terme libere di Bormio (SO)

Se si è alla ricerca di un piacevole bagno in acqua termale immersi in un panorama mozzafiato e un senso di natura e libertà unici, la Pozza di Leonardo da Vinci è il luogo ideale. La vasca termale si trova in un bosco e garantisce quindi tranquillità e pace. Per raggiungerla basta attraversare a piedi un sentiero, ma il paesaggio lascerà soddisfatti anche i più pigri.

 

Centro Italia

Cascate del Mulino, Saturnia (GR)

Conosciuta per ospitare uno dei migliori stabilimenti di terme in Italia, Saturnia offre anche delle terme naturali note come “le Cascate del Mulino” o “le Cascate del Gorello”. Le “cascatelle” sono un punto di ritrovo per locali e turisti e rappresentano una meta particolarmente ambita per la loro posizione che regala un fascino unico, poiché sono immerse nel pieno della natura, fra alberi verdi e vapore naturale.

 

Bagni di San Filippo (SI)

Nota anche come “il fosso bianco” o come “la cascata della balena bianca”, questa vasca termale merita l’attenzione di tutti per lo spettacolo incontaminato che si crea intorno alla loro benefica acqua termale. La particolarità di queste terme naturali è l’accumulo di calcare indurito che assomiglia ad una montagna di neve, dando l’impressione di trovarsi immersi in un bagno caldo in pieno inverno! È completamente gratuita ed è una delle migliori terme libere dello Stivale.

 

Terme libere delle Masse di San Sisto (VT)

Le pozze di San Sisto non sono completamente gratuite, ma sono comunque da considerarsi libere. Con un contributo di 25 euro per la tessera annuale, un’associazione di volontari ne garantisce la manutenzione. Queste vasche sono ideali se si è in compagnia di bambini, poiché sono attrezzate e lo spazio consente di lasciarli giocare senza disturbare troppo. Inoltre, è possibile alternarsi tra le diverse vasche di acqua calda a 38° e acqua fredda a 18°: un vero toccasana!

 

Sud Italia

Terme libere Sorgeto (NA)

Le terme di Sorgeto sono composte da acqua che risale dal fondale marino a 90°. Bisogna fare attenzione alla bassa marea, poiché ad una temperatura così elevata si corre il rischio di ustione. In genere, il miscuglio di acqua bollente con l’acqua fredda del mare è piacevole anche d’inverno e regala una sensazione splendida a chi si immerge.

 

Fumarole (NA)

Le Fumarole si trovano nei pressi della località di Sant’Angelo (NA). La particolarità di queste falde termali è che presentano una risalita di vapori direttamente dalla sabbia della spiaggia dei Maronti. È il luogo ideale dove sostare a riposare la sera con la possibilità di un piacevole bagno al chiaro di luna: un’esperienza assolutamente indimenticabile!

 

Terme di Cerchiara (CS)

Incavata in una roccia, si trova la cosiddetta Grotta delle Ninfe, una specie di canyon in miniatura con una pozza di acqua a 30°. È piccola, ma è completamente gratuita, sempre aperta ed estremamente elegante. In alternativa, è possibile usufruire della piscina a un costo di 6 euro, anche se sarà meno “pura e naturale” della grotta, oltre che aperta solo in alcuni mesi dell’anno.

 

Terme di Vulcano (ME)

Pozze con acqua termale, bagni sulfurei in mare, fossa per fanghi e inalazioni: tutto questo ad un prezzo intorno ai 5 euro per godere delle terme di Vulcano. L’area non è aperta d’inverno, per questo è il caso di informarsi prima di partire. Solitamente è accessibile da aprile fino all’autunno inoltrato. L’odore di zolfo è il prezzo da pagare per i benefici dell’acqua e dei fanghi. Sconsigliato spalmare i fanghi in faccia, così come indossare costumi a cui si tiene molto, perché il tipo di acqua tende a rovinarli. Assolutamente niente gioielli.

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Il mattone torna al centro degli investimenti per i risparmiatori italiani.

C’è la corsa all’acquisto approfittando dei prezzi vantaggiosi (già in leggera risalita) e degli interessi sui mutui mai bassi come ora. Interessanti valutazioni dal gruppo Tecnocasa.

I segnali positivi colti sul mercato immobiliare nel corso del 2015, sembrano confermarsi anche in questa prima parte del 2016.

 

Il mattone ritorna infatti ad interessare gli italiani che, negli ultimi anni, avevano rimandato il sogno della casa di proprietà in attesa dell’evoluzione del mercato.
Nel primo semestre dell’anno i bassi tassi di interesse sui mutui, i prezzi delle abitazioni ormai a livelli minimi ed una rinnovata fiducia hanno determinato un aumento delle compravendite. Infatti gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate sulle compravendite mostrano che nel primo semestre del 2016 le transazioni sono state 258.380 con un aumento del 21,9 % rispetto al primo semestre del 2015.

Tra le grandi città il migliore risultato sul semestre spetta a Torino (+29,9%), seguita da Milano con (+28,1%).
L’offerta sembra assottigliarsi, soprattutto sulle tipologie di qualità. I tempi di vendita sono in lieve diminuzione, in particolare, se l’immobile è correttamente valutato.

I dati rilevati dal Gruppo Tecnocasa sulle quotazioni immobiliari ci dicono che nelle grandi città sono in ribasso dello 0,9%, la variazione più contenuta finora registrata a conferma che la stabilità è prossima e la ripartenza non lontana. 
Le nostre previsioni vedono ancora prezzi in calo, tra -2% e 0%, per l’anno in corso ed in leggero aumento per il 2017. Anche il sentiment espresso dagli operatori delle nostre reti è orientato in tal senso.
Le compravendite potrebbero attestarsi tra 480 e 500 mila.
 

NUMERO DI COMPRAVENDITE CITTÀ I sem 2016 I sem 2015 Var.% BARI 1.365 1.321 3,3% BOLOGNA 2.809 2.213 26,9% FIRENZE 2.446 1.995 22,6% GENOVA 3.290 2.577 27,7% MILANO 10.954 8.554 28,1% NAPOLI 3.435 2.764 24,3% PALERMO 2.416 2.215 9,1% ROMA 14.814 13.168 12,5% TORINO 6.253 4.814 29,9% VERONA 1.503 1.253 20,0% Fonte: Agenzia delle Entrate
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Tiziano Renzi raccomandò un amico gelataio per ottenere un carretto al centro commerciale The Mall

Il padre di Matteo Renzi cercò di raccomandare un suo amico gelataio per fargli ottenere un carretto con i dolci all’interno del centro commerciale The Mall. Lo scrive Il Fatto Quotidiano, che cita le carte dell’inchiesta dei pm fiorentini Von Borries e Turco che indagano sull’ipotesi che Luigi Dagostino (ex socio di Renzi senior e pilota del progetto The Mall) e alcuni suoi partner abbiano frodato il fisco.

Scrive Il Fatto:

A fine maggio 2016 un negozio La Perla cerca qualcuno per distribuire gelati e bibite davanti alla bottega. Il contratto sembra interessare molto a Tiziano Renzi, che interviene con Dagostino “per conto di una terza persona”, spiegandogli al telefono che questa “ha un mezzo capito?… costa il giusto… 500/600 euro e il gelato gratis glielo dà”.

La persona in questione è Corrado Menchetti di Arezzo, amico intimo di Tiziano Renzi, che considera “un fratello”. La questione, però, si dimostra più complicata del previsto perché Menchetti non ha l’autorizzazione necessaria a ottenere il lavoro. Renzi e Dagostino ne parlano più volte al telefono: “È stato elevato un verbale perché l’ambulante, per le modalità di vendita riscontrate, necessità di un’autorizzazione sanitaria”, si dicono i due.

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Gianni Pittella riunisce i socialisti europei: “La questione sociale al centro dell’agenda europea”

“Senza un ‘agenda sociale la dichiarazione di domani non è accettabile”. Il presidente del gruppo dei socialisti e democratici europei Gianni Pittella, la mette così, semplice e breve. Il paletto, per dare una svolta all’Europa malata, per tornare agli ideali di 60 anni fa, cercando di riprendere un progetto smarrito, minacciato dagli interessi nazionali. Questione sociale, un impegno per ora troppo vago perché arrivi un vero colpo d’ala. A Roma a poche ore dalle celebrazioni dei trattati, i progressisti hanno però l’obbligo di mettere pressione ai 27 leader per ritrovare il filo dell’Europa politica rimasta al palo.

La crisi economica mette sotto sterzo l’orizzonte comunitario e i socialisti rinnovano lo slogan “Together” sfidando le nubi sovraniste e per dare lo stop all’austerità del polo conservatore. Insieme, facile a dirsi. I sessant’anni dai trattati che hanno assicurato pace e prosperità rischiano di finire in retorica se non arriva il cambio di passo. “Non si esce dalle crisi che in questi ultimi dieci anni si sono intrecciate tra loro scuotendo le istituzioni europee, restando fermi”, dice Giorgio Napolitano davanti alla platea di giovani che lo ascoltano all’auditorium della Conciliazione. “Dopo la Brexit, siamo rimasti uniti ma fermi” spiega senza ipocrisie, ma “Orban dei muri contro i profughi di quale unità farebbe parte?” chiede sconsolato il presidente emerito.

Napolitano mette subito a nudo lo scoglio che si presenterà nella dichiarazione finale dei 27, ovvero la possibilità delle diverse velocità. Opportuno che chi voglia procedere nel processo di integrazione cedendo sovranità alle istituzioni europee fino a dove è necessario, possa farlo. Dunque “sarebbe sconcertante se domani l’azione ricattatoria del quartetto di Visegrad” dovesse impedirlo. Per “non stare fermi” i socialisti ormai liberi dai vincoli di un’alleanza stretta con il PPE, stilano la loro dichiarazione alternativa e decisamente più coraggiosa di quella che sarà firmata nella sala degli Orazi e Curiazi. Bisogna cambiare le politiche di austerità” dice Gianni Pittella che vuole mandare in soffitta il fiscal compact e chiede a Jean Claude Juncker “investimenti veri con soldi veri” per far ripartire la crescita dell’eurozona. Poi non spegne anzi rilancia la polemica sulle frasi offensive del presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem che “deve fare autocritica e dimettersi perché non può stare in quel ruolo e neppure appartenere alla famiglia socialista”.

L’Europa non si divide in “un nord di santi e un sud di peccatori. Lui, Schauble e gli altri “appassionati solo di numerini”, Pittella li definisce “falchi trasversali che del lavoro e dei diritti delle persone se ne fregano”. Motivi che spingono i socialisti europei a chiedere il pilastro sociale nella nuova dichiarazione che affronti tema dell’occupazione, dei diritti dei cittadini europei e del contrasto alle disuguaglianze. Sono gli strumenti che servono per riavvicinare le istituzioni alle persone perché “l’Europa non piace quando sta solo nei palazzi di Bruxelles ma rinasce quando va in mezzo alla gente. Stamattina eravamo a Norcia, nelle zone del terremoto, e non si è sentito neppure in fischio” racconta Pittella. Economia, solidarietà e sicurezza le note dolenti di un Europa in crisi davanti alle spinte populiste.

Così a chiudere la kermesse socialista ci pensano i due esponenti più importanti della famiglia, Pierre Moscovici commissario agli affari economici e Federica Mogherini, alto rappresentante della politica estera. Lady Pesc ha sollecitato a raccogliere tutto l’orgoglio dello spirito europeo per ciò che stato fatto finora. Europa forte che sa essere anche solidale: “insieme possiamo accogliere tutti quelli che bussano alla nostra porta e insieme possiamo aiutare i nostri partner in Africa a avviare un nuovo sviluppo”. Orgoglio senza cedere al catastrofismo spiega anche Moscovici che manda un messaggio preciso anche ai 27 paesi che in queste ore stanno mediando la dichiarazione finale del 60°dei trattati. “La Grecia non può essere scartata dal modello sociale europeo, l’Eurogruppo non può continuare a decidere senza dare giustificazioni a nessuno”, così l’Unione non regge. “Siamo socialisti e con i Cristiano sociali abbiamo costruito i primi passi dell’Europa – conclude il commissario europeo – dobbiamo restare uniti contro Trump e Putin che hanno lo stesso progetto di dividerci”.
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Prima telefonata tra Paolo Gentiloni e Donald Trump: al centro del collquio la Libia e il G7 di Taormina

E’ prevista per questa sera la prima telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, stando a quanto si apprende da fonti della Casa Bianca. Il colloquio è fissato per le 22 circa, ora italiana.

Si tratta del primo colloquio telefonico tra il premier italiano e il nuovo inquilino della Casa Bianca. Trump chiamerà Roma dal resort di Mar-a-Lago in Florida, dove si trova per un week end con la moglie Melania e il figlio Barron. L’unico contatto tra Italia e Stati Uniti dopo l’elezione di Trump era avvenuto nei giorni scorsi con una telefonata tra il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il segretario alla Difesa Mattis. Fu l’occasione per discutere della “forte partnership” che lega Washington e Roma ma soprattutto per sottolineare, da parte Usa, il ruolo dell’Italia nel quadrante nordafricano e in particolare in Libia.

Tema ripreso poi dal segretario di Stato Rex Tillerson a fine gennaio quando elencò una serie di punti sui quali si sarebbe mossa la collaborazione tra i due Paesi. La Libia, dove “abbiamo bisogno dell’esperienza italiana”. Ma anche l’Ucraina, dal momento che l’Italia, disse Tillerson, è un membro “responsabile dell’Unione Europea” e può contribuire a tenerla unita. E infine la Russia, in vista del G7 che l’Italia ospiterà a fine maggio a Taormina: c’è da decidere se invitare al consesso il leader del Cremlino Vladimir Putin e compiere un ulteriore passo nel processo di riavvicinamento tra Mosca e Washington che va avanti dall’avvento della nuova presidenza.

Il colloquio tra Trump e Gentiloni avviene dopo due settimane dall’insediamento del presidente Usa. Roma non rientra quindi nel “primo giro” di contatti avviato dalla Casa Bianca. Una circostanza che non sfugge, soprattutto se si ricorda la scelta di Barack Obama di accogliere l’ex premier Matteo Renzi per la sua ultima State dinner da presidente degli Stati Uniti. Dopo la diffusione dei contenuti della telefonata tra Trump e Gentiloni si inizierà a capire quali temi saranno considerati prioritari dai due nuovi leader del G7 e quale sara il corso dei rapporti con la nuova presidenza Usa.

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Terremoto, forte scossa nel centro Italia. Ingv: magnitudo 5,3, epicentro tra l’Aquila e Rieti

Torna a tremare il centro-Italia. Una scossa di terremoto è stata avvertita a Roma, nelle Marche e in Abruzzo intorno alle 10,25. Secondo l’Ingv è avvenuta a 10 km di profondità e ha avuto una magnitudo di 5.3 Gradi richter e l’epicentro sarebbe tra L’Aquila e Rieti.


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