Conto alla rovescia per la Notte della Luna. In tutto il mondo l’’8 ottobre si celebra il Moonwatch. Nuvole e pioggia permettendo, centinaia di telescopi saranno puntati nella notte sul nostro satellite, che si troverà molto vicino a Marte.
Centinaia di telescopi puntati sulla Luna
L’International Observe the Moon Night (InOMN) è una iniziativa lanciata a livello internazionale da numerose organizzazioni, tra cui la Nasa, mentre in Italia l’appuntamento è promosso da Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Unione Astrofili Italiani (Uai). Sono previste osservazioni al telescopio e conferenze sulla Luna, le sue origini, le caratteristiche fisiche, le missioni spaziali passate e quelle future.
Luna al primo quarto, vicina a Giove
”L’8 ottobre, la Luna è al primo quarto, la fase ideale per l’osservazione al telescopio perché il Sole la illumina lateralmente e fa vedere bene i crateri e i monti. Quando la luna è piena invece è troppo luminosa e alcuni dettagli si perdono”, ha detto Paolo Volpini, dell’Unione Astrofili Italiani (Uai). A rendere speciale la serata contribuisce anche un quartetto di pianeti: Marte incontra la Luna nella costellazione del Sagittario, mentre Venere, Saturno e Marte, che sfilano in direzione Sud-Ovest.
Telescopi e conferenze
Tantissime le manifestazioni organizzate da Nord a Sud, che fanno dell’Italia uno dei Paesi con maggiori adesioni all’iniziativa. ”La collaborazione tra astrofili e astronomi – ha rilevato Volpini – ha dato un ottimo risultato per la diffusione capillare della manifestazione”. Fra le serate di osservazione ci sono quelle previste nella sede dell’Inaf di Torino e quelle nell’Osservatorio Comunale di Perinaldo (Imperia), in collaborazione con i ricercatori dell’Inaf-Osservatorio di Trieste, che ‘traslocheranno’ per l’occasione. A Bologna, nel Parco dei Giardini, la notte dedicata alla Luna comincerà con una conferenza e proseguirà con le osservazioni guidate dagli astrofili. Manifestazioni sono previste anche all’Osservatorio astronomico di Cagliari e al Planetario Provinciale Pythagoras di Reggio Calabria; presso l’Osservatorio di Acquaviva delle Fonti (Bari) e al Planetario di Palermo.
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