Referendum, Beppe Grillo al seggio: “Se vince il Sì rispetteremo il verdetto. Ma andare comunque alle elezioni”

“Abbiamo fatto un grande lavoro, quindi l’importante, se dovessimo perdere, è non dare colpe a nessuno, abbiamo lavorato tutti bene. Se gli italiani hanno scelto una cosa diversa noi la rispettiamo”. Lo ha detto il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo dopo il voto al seggio di Sant’Ilario, dove è arrivato intorno alle 17.30.

“Io credo che qualunque sia il responso, noi siamo decisi ad andare a elezioni in modo che poi, se verrà confermata questa leadership, rispetteremo il verdetto”, ha poi detto Grillo. Sul futuro del M5S, Grillo ha detto che da martedì “cominceremo sulla rete a condividere il programma su energia, politica estera difesa: cominciamo a lavorare. Stiamo lavorando già sulle persone”. Il programma, ha spiegato Grillo, “integrerà le cose non dette nel 2013”. A scegliere, in caso di vittoria del No, l’eventuale squadra di governo, sarà la rete: “Non avete ancora capito? Sceglierà la rete le persone: sono tutte cose condivise”, ha assicurato Grillo.

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Un militante M5S attacca Di Battista e Fico: “In tre anni non avete fatto niente. Se vince il Sì ve ne dovete andare”

“Sei cambiato, Di Battista. A livello locale non c’è interlocuzione”. Un militante del Movimento 5 Stelle, durante la marcia a Roma, attacca Alessandro Di Battista e Roberto Fico. “Mi devi dire in tre anni una cosa che è cambiata. In tre anni in Parlamento non avete fatto niente”. Di Battista replica: “Guardaci, siamo qui”. Gli altri attivisti prendono le distanze da questa piccola protesta gridando: “Andate avanti, siete l’unica speranza”. Ma il militante insiste: “Se vince il sì che facciamo? Ve ne dovete andare. Voi vi fate chiamare onorevoli e avete la scorta”.
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“Ho praticato migliaia di aborti, ma non sono sereno: è come andare in guerra”. La confessione di un medico di Valdagno

Il Dott. Massimo Segato, sessantaduenne vice primario di Ginecologia all’ospedale di Valdagno, Alto Vicentino, ha raccontato al Corriere della Sera la sua storia di medico non obiettore e delle difficoltà che questa scelta, che egli definisce “di senso civico”, gli ha portato. Pur avendo alle spalle migliaia di gravidanze interrotte, l’intervista comincia proprio da un suo “errore”.

“Avevo aspirato qualcosa che non era l’embrione, avevo sbagliato. Una mattina ritrovai quella donna, aveva appena partorito. Mi fermò e mi disse: si ricorda di me dottore? Lo vede questo? Questo è il suo errore”.

Sono passai trent’anni da quell’episodio, che ha messo a dura prova la coscienza del medico. Segato racconta la sua come una missione, una scelta controcorrente soprattutto all’epoca, prima del 1978 e della legge sull’aborto.

“Le suore dell’ospedale si facevano la croce quando mi vedevano, il cappellano diceva che al mio confronto Erode era un dilettante”.

I tempi però non sono cambiati. Ancora oggi a Valdagno i medici obbiettori sono 6 su 8, Segato non giudica l’operato altrui, ma parla di una diffusa ipocrisia tra gli anti-abortisti.

“Per non parlare dei politici. Ricordo un caso dell’82: il primario mi chiama, mi dice Massimo questo è un caso delicato. Si trattava di un importante uomo politico sposato dichiaratamente contrario all’aborto che aveva portato l’amante. Il primario mi chiese di mettere la ragazza in un camerino a parte perché nessuno doveva sapere”.

Una scelta difficile, che ha segnato la vita di questo medico. Oggi Massimo Segato non opera quasi più, ma non si professa obiettore per non tradire la decisione che ha preso anni fa. Ma questa “missione” ormai è divenuta troppo dolorosa.

“La verità è che più vado avanti con gli anni e più sto male e intervengo così solo per emergenze. Se succede però non sono sereno. Come non lo sono le mamme che in tanti anni sono passate dal mio reparto. Non ne ho mai vista una felice del suo aborto”.


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Pogba sprona la Juve: “In Champions possiamo andare lontano” – La Stampa


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Pogba sprona la Juve: “In Champions possiamo andare lontano”
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Tutti i principali club lo vogliono, i tifosi cantano “Non si vende” e il suo agente ormai ha messo le tende a Vinovo per discuterne il futuro. Sono giorni intensi per Paul Pogba, ma corteggiamenti e pressioni non stanno facendo deragliare l'oggetto del desiderio …
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