Graziano Delrio: “Su Minzolini non avrei lasciato ai senatori libertà di coscienza. Abbiamo dato un messaggio sbagliato”

“I nostri senatori votano come credono, ma non avrei lasciato la libertà di coscienza. Il caso Minzolini va oltre il merito: abbiamo dato un messaggio sbagliato”. Lo afferma in un’intervista a Repubblica il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, sottolineando che “alcuni aspetti” della legge Severino “vanno rivisti”.

“Nessuna legge è perfetta”, spiega Delrio, “ma ha un principio giusto, che difendo: chi governa ha il dovere di essere più trasparente di chi è governato”. Il voto per la decadenza di Berlusconi, aggiunge, non era una punizione politica ad personam”.

Sui buoni lavoro, il ministro rimarca che il governo non ha fatto “nessun passo indietro” perché “li ha introdotti Berlusconi”. Dovevamo scegliere, incombeva il referendum: prevalevano le degenerazioni e li abbiamo aboliti. Ora partirà un tavolo per nuovi strumenti”. Poi difende il piano sicurezza: “Non penalizziamo i più sfortunati, né vogliamo sindaci-sceriffi. Ma se una piazza è ostaggio di cinquanta spacciatori con foglio di via, servono strumenti per intervenire. Troveremo un equilibrio”. Su Alitalia, invece, il ministro “si sente” di escludere “al 99%” un intervento pubblico.

Quanto alle possibili alleanze post voto, Delrio esclude l’interlocutore Berlusconi: “Il centrosinistra può vincere, se la smette di parlarsi addosso”. Mentre a destra un’intesa tra Lega e 5 Stelle “è certamente una possibilità. Per me il populismo resta di destra, è Trump. I grillini non ho ancora capito cosa siano”.
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Michele Emiliano: “Abbiamo convinto Renzi a sostenere Gentiloni fino alla fine”

“Adesso che abbiamo convinto Renzi a sostenere Gentiloni fino alla fine della legislatura senza fargli brutti scherzi, possiamo darci il tempo di riconciliarci e trovare le ragioni per stare ancora insieme”. Lo scrive su Facebook il presidente della Puglia Michele Emiliano. E lo fa a pochi minuti dall’inizio della manifestazione della minoranza Pd a Roma, dove parleranno sul palco i tre leader anti-Renzi: Roberto Speranza, Enrico Rossi e, appunto, Michele Emiliano. Un post mattutino, quello del governatore pugliese, che può essere interpretato come un tentativo di tenere ancora aperta la trattativa fino all’ultimo con l’ex premier per evitare la scissione e, in seconda battuta, smarcarsi dalla posizione più oltranzista di Massimo D’Alema.

Ecco il post integrale:

Ieri ho detto a Renzi che basterebbe fare una conferenza programmatica a maggio e le primarie congressuali a settembre per ricomporre un clima di rispetto reciproco e salvare il PD.
Adesso che lo abbiamo convinto a sostenere Gentiloni fino alla fine della legislatura senza fargli brutti scherzi, possiamo darci il tempo di riconciliarci e trovare le ragioni per stare ancora insieme.
Questo è il lavoro che deve fare il segretario. Rimettere insieme i cocci di anni difficili per ripartire insieme.
Senza questo lavoro le distanze politiche tra noi sono troppo grandi e non basterebbe una conta per evitare anche a breve nuovi dissensi e nuovi rischi di conflitto.
Diamoci una possibilità.

Intanto Emiliano non è il solo a pensare che la scissione sia ancora evitabile. “I margini per una trattativa ci
sono”: lo ha detto il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini ai cronisti, entrando al Palazzo dei congressi a Firenze per consegnare un premio a Piero Angela.
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La Procura apre un fascicolo sul presunto dossier Raggi contro De Vito. L’amarezza di Grillo: “Forse abbiamo sottovalutato”

Virginia Raggi, accusata di abuso d’ufficio e falso, non è ancora stata interrogata dalla Procura a proposito della nomina di Renato Marra a capo del dipartimento Turismo, ma in casa 5Stelle scoppia già un altro problema. In realtà era un problema latente, forse sottovalutato come avrebbe ammesso lo stesso Beppe Grillo parlando con le persone a lui più vicine. Si tratta del presunto dossier contro Marcello De Vito, attuale presidente dell’Assemblea capitolina. Questo dossier sarebbe stato stilato un anno fa – secondo quanto ha rivelato Il Fatto Quotidiano – dall’attuale sindaco di Roma, dall’assessore Daniele Frongia e dal vicepresidente dell’assemblea Enrico Stefàno per far fuori Di Vito dalla competizione interna ai 5Stelle per la carica di sindaco. In pratica dalle comunarie. Così la procura di Roma ha aperto un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato e indagati, per far luce su questo dossieraggio interno ai 5Stelle poiché dietro queste carte potrebbe esserci Raffaele Marra, ora in carcere per corruzione. Chi ha parlato con il leader M5S lo ha sentito amareggiato: “Forse un anno fa abbiamo sottovalutato cosa stava succedendo”.

Nel fascicolo in questione De Vito veniva accusato di aver compiuto una serie di atti contrari alla buona amministrazione e un reato. Cioè un abuso d’ufficio in relazione a una richiesta di accesso agli atti. De Vito, il 7 gennaio scorso, in piena campagna per le comunarie, viene convocato dai tre consiglieri alla presenza dei parlamentari romani tra cui Alessandro Di Battista, Roberta Lombardi e Carla Ruocco. Lui si difenderà poi con una mail, ma quando viene fuori la notizia di questo dossieraggio interno ai 5Stelle, il senatore Andrea Augello del gruppo Idea-Cuoritaliani presenta un esposto in Procura. E infatti sabato scorso è stata sentita come testimone Roberta Lombardi e, secondo quanto riportato sempre da “Il fatto quotidiano”, avrebbe riferito che dietro le accuse formulate a De Vito ci sarebbe stato Raffaele Marra, l’ex braccio destro di Virginia Raggi arrestato il 16 dicembre scorso per corruzione. Lo stesso De Vito sarebbe stato sentito dai pm di piazzale Clodio ed altri esponenti del movimento pentastellato saranno sentiti prossimamente dagli inquirenti. Con ogni probabilità chi era presente a quella riunione.

Andrea Augello ricorda: “Quando ho deciso di rivolgermi alla magistratura per fare chiarezza sulle inquietanti voci relative ad una presunta attività di dossieraggio, basata su false informazioni e finalizzata ad eliminare il consigliere De Vito dalla corsa per le primarie nel M5S che si concluse con la vittoria della Raggi, l’assessore Frongia minacciò querele. I primi interrogatori della Procura confermano invece lo squallido regolamento di conti che lacerò i Cinque stelle, aprendo una faida senza fine”.
Frongia, tirato in ballo insieme alla stessa Raggi, non ci sta e posta su Fb: “Continuano a uscire sui giornali ricostruzioni fantasiose su chat e dossier, prive di fondamento. Il senatore Andrea Augello da luglio continua a rilasciare dichiarazioni prive di senso sul mio conto. Forse ha un’ossessione per me”. Giovedì la sindaca dovrebbe essere sentita dai magistrati nell’ ambito dell’inchiesta sulla nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, per cui risulta indagata. In quell’occasione non è detto che i pm non le chiedano qualcosa anche su questo nuovo fronte giudiziario.

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Il nuovo spot dell’Adidas in una casa di riposo insegna che la libertà è quello che abbiamo di più prezioso

Bastano un paio di scarpe per sentirsi veramente liberi. Partendo da questa semplice verità, il regista moldavo Eugen Merher ha creato un nuovo spot per la Adidas ambientandolo in una casa di riposo e facendo commuovere il mondo intero.

Il protagonista del video è un ex atleta, ormai costretto a soggiornare in una casa di riposo e a non poter mai uscire dalla struttura che lo ospita. Ritrovate per caso un paio di scarpe vecchie – di marca Adidas, ovviamente -, nasce di nuovo in lui la voglia di correre, di uscire da quella che percepisce come una prigione, di sentirsi finalmente libero.

L’uomo tenta allora più volte di fuggire, correndo, via di lì, ma il personale infermieristico dell’ospizio riesce a bloccarlo ogni volta prima di aver guadagnato la porta di uscita. Questo intristisce molto l’anziano, che si chiude nel mutismo e nella depressione, specie quando quella che sembra essere la direttrice della struttura gli toglie le sue adorate scarpe.

I suoi amici – anziani rinchiusi come lui – riescono però a “rubare” le Adidas dall’armadietto della donna, dando il coraggio all’ex atleta di provare un’ultima volta la sua fuga. Riuscendo a bloccare l’intervento degli infermieri, gli amici dell’uomo decretano il suo successo, in un finale che fa scendere più di qualche lacrima a chi guarda il video.

In realtà, il trionfo della libertà e della vita grazie a un paio di scarpe da ginnastica sembra non aver interessato molto l’Adidas, che non ha commissionato il girato, realizzato in autonomia dal giovanissimo Eugen, allievo della Filmacademy Baden-Wuerttemberg. “Abbiamo provato a spedire all’azienda il video, ma loro non hanno reagito” ha spiegato il regista in erba all’Huffington Post.

Evidentemente il brand tedesco non ha compreso l’importanza del cosiddetto storytelling dei valori, ormai in voga nel mondo del marketing e secondo cui raccontare i valori dell’azienda è ormai diventato il modo più efficace per fidelizzare i clienti. Non a caso, nelle ultime ore la Samsung ha portato avanti una operazione molto simile per il pubblico indiano, realizzando un spot con protagonisti dei non vedenti.

La viralità dello spot, tuttavia, potrebbe far cambiare idea alla Adidas.

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Keith Urban fa un tributo incredibile agli artisti che abbiamo perso nel 2016

Il 2016 verrà ricordato come uno degli anni più funebri per il mondo della musica. Sono stati tanti i cantanti illustri scomparsi nel corso dell’anno, compianti poi da milioni (se non miliardi) di fan in tutto il mondo: da David Bowie (andatosene il 10 gennaio) a Prince (morto a soli 57 anni), da Leonard Cohen (82 primavere) a Geroge Michael, deceduto proprio il giorno di Natale.

Per questo nella notte di capodanno, pochi minuti prima che il mondo salutasse il 2016 per accogliere il 2017, il cantante country Keith Urban ha voluto fare un commovente tributo ad alcuni dei più celebri colleghi che hanno regalo brani memorabili al pubblico di ogni dove.

Tra gli interpreti commemorati dal marito di Nicole Kidman (sul palco con lui) nel medley di fine anno, ci sono stati Leonard Cohen, Glenn Frey, David Bowie, Merle Haggard and Prince. L’evento è stato mandato in onda dalla CNN a 7 minuti dallo scoccare del nuovo anno. Un’esibizione che ha commosso profondamente tutti i presenti.
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Serie A, Juventus-Udinese 0-1. Colpo di Thereau: ‘Abbiamo scritto una pagina della storia della Juve’ – ANSA.it


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Serie A, Juventus-Udinese 0-1. Colpo di Thereau: 'Abbiamo scritto una pagina della storia della Juve'
ANSA.it
Il colpaccio dell'Udinese a Torino fa rumore: il gol di Herteaux ha gelato lo 'Stadium' in un pomeriggio di stampo autunnale. Dopo tantissimo la Juventus deve rincorrere. La sconfitta è storica, quantomeno per le statistiche: alla prima di campionato
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La Juve stecca l'esordio: ko in casa con l'UdineseLa Stampa
Serie A: Juve-Udinese 0-1, Thereau non perdona la SignoraSport Mediaset
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