Coworking, semplificazione per i voucher destinati ai liberi professionisti

FIRENZE – “La Regione intende favorire il lavoro autonomo e l’autoimprenditorialità. Per questo cerchiamo di snellire le procedure per l’accesso ai voucher finalizzati ad aiutare chi vuole diventare un imprenditore o sviluppare un’attività autonoma in ambito lavorativo”. Lo afferma l’assessore regionale a Lavoro, formazione ed istruzione, Cristina Grieco, commentando la delibera approvata dalla Giunta toscana allo scopo di rispondere in modo più flessibile e tempestivo alle richieste di voucher di coworking da parte di liberi professionisti.

La Regione Toscana, con questa delibera, ha modificato l’accesso al beneficio attraverso una procedura semplificata di ammissibilità e di valutazione e ha fissato scadenze bimestrali per il restante 2019 e per tutto il 2020.

L’avviso, che rientra nell’ambito di Giovansì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani, è relativo all’assegnazione di voucher individuali a supporto della creazione d’impresa e di lavoro autonomo attraverso l’implementazione e l’utilizzo di spazi di coworking.

“La rimodulazione delle scadenze bimestrali ha l’obiettivo di ottimizzare e razionalizzare l’impiego delle risorse pubbliche considerato che la media delle domande che arrivano bimestralmente è di cinque candidature”, ha precisato l’assessore Grieco. “Questa misura è finanziata attraverso fondi europei e l’avviso avrà validità fino all’esaurimento delle risorse stanziate”.

La rimodulazione delle scadenze è stata attuata prevedendo un’apertura dell’avviso per il restante del 2019 e per il 2020. Successivamente e conseguentemente alla modifica della delibera si provvederà a variare, tramite un apposito decreto dirigenziale, l’avviso pubblico.

I voucher sono riservati ai liberi professionisti in possesso di partita Iva da non più di dodici mesi alla data di presentazione della domanda, a chi è residente o domiciliato in Toscana, agli iscritti ad albi, ordini professionali o collegi, ad associazioni professionali o di prestatori d’opera od essere iscritti alla gestione separata dell’Inps.

Le risorse a disposizione, che complessivamente superano di poco i 213 mila euro, arrivano dai fondi europei Por Fse 2015-20. Un vuocher finanzia fino a un massimo di 3 mila 500 euro di cui 500 per rimborsi spesa. Il voucher concesso viene liquidato al termine delle attività dietro la presentazione di apposita documentazione.
Ogni candidato potrà beneficiare di un solo voucher e l’avviso rimarrà aperto fino all’esaurimento delle risorse.

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Occupazione disabili, oltre 5 milioni per le 10 province toscane

FIRENZE – Assegnati dalla Regione Toscana all’Arti, l’agenzia regionale per l’impiego, i fondi per l’occupazione dei disabili sulla base della legge 68/1999. L’importo complessivo è di oltre 5 milioni 520 mila euro, che saranno impiegati in diverse misure e progetti, nonché suddivisi tra le dieci province toscane.

“Nostro scopo è favorire l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro”, afferma l’assessore a Lavoro, formazione ed istruzione della Regione, Cristina Grieco, la quale sottolinea che “con questa delibera si definiscono le misure per la gestione da parte dell’Arti dei servizi volti all’inserimento lavorativo dei disabili anche attraverso l’approvazione di avvisi volti alla concessione di contributi destinati proprio a questo fine”.

La delibera di Giunta prevede l’erogazione di contributi a carico del fondo regionale per l’occupazione dei disabili in relazione a progetti che possono combinare diversi tipi di misure a favore del miglioramento della capacità di inserimento professionale, finalizzate a sostenere l’inserimento e l’integrazione lavorativa di soggetti disabili iscritti nell’elenco previsto dalla legge.

Questa la suddivisione delle risorse per provincia:

Arezzo: 803.623,54

Firenze: 1.722.607,95

Grosseto: 348.366,77

Livorno: 274.434,96

Lucca: 389.361,22

Massa Carrara: 441.968,51

Pisa: 269.588,70

Pistoia: 304.472,45

Prato: 459.699,73

Siena: 460.029,27

Totale Toscana: 5.524.153,10

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Percorsi di istruzione e formazione professionale, bando per l’anno scolastico 2019-2020

FRIENZE – Un bando per la presentazione di percorsi formativi di IeFP (Istruzione e formazione professionale) realizzati in sussidiarietà dagli Istituti Professionali, a valere sul POR FSE Toscana 2014-2020 per l’annualità 2019-2020. L’avviso pubblico è stato pubblicato sul BURT del 14 agosto 2019.

La Regione Toscana, con delibera di giunta 798/2019, ha programmato, per l’anno scolastico e formativo 2019/2020, la realizzazione delle azioni di accompagnamento e sostegno ai percorsi di Istruzione e formazione professionale che gli Istituti Professionali di Stato (IPS) attivano in sussidiarietà in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP.

L’avviso rientra nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani, e saranno finanziati dalla Regione per  4 milioni di euro (a valere sul POR FSE Toscana 2014-2020).

Finalità

I percorsi di IeFP hanno l’obiettivo di dare la possibilità ai giovani in uscita dal primo ciclo di istruzione di conseguire la qualifica professionale accedendo ai percorsi del secondo ciclo caratterizzati dalla diversa identità e pari dignità rispetto al sistema di istruzione professionale.

L’avviso è finalizzato a sostenere l’offerta sussidiaria programmata dagli Istituti Professionali attraverso il finanziamento di misure di sistema che riguardano il nuovo assetto organizzativo e didattico.

Le misure oggetto di finanziamento sono:
– iniziative di potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, con specifico riferimento alle azioni di tutoraggio;
– l’utilizzo di laboratori di pratica professionale di eccellenza presso scuole, università o imprese;
– l’utilizzo di esperti e professionalità provenienti dal mondo del lavoro;
– le seguenti attività relative alla realizzazione del progetto formativo: progettazione, coordinamento, orientamento, realizzazione degli esami di qualifica, personale tecnico-amministrativo, rendicontazione.

Caratteristiche dei percorsi formativi

I percorsi triennali hanno durata di 3.168 ore complessive, articolate in tre annualità della durata di 1056 ore ciascuna.

I percorsi biennali (da avviare a partire dalla seconda annualità) hanno durata di 2.112 ore complessive, articolate in due annualità della durata di 1.056 ore ciascuna.

Entrambe le tipologie di percorsi prevedono lezioni teoriche, attività laboratoriali e attività di alternanza scuola lavoro.

I percorsi formativi dovranno avere le seguenti caratteristiche:
– essere progettati nel rispetto dei Livelli Essenziali di Prestazioni fissati dal MIUR e degli standard di percorso definiti dal Sistema Regionale delle Competenze;
– essere progettati per una figura del Repertorio Regionale delle figure o un profilo del repertorio Regionale dei profili professionali correlati con una delle 22 figure del Repertorio nazionale di cui all’Accordo Stato-Regioni del 27 luglio 2011 e all’Accordo Stato-Regioni del 19 gennaio 2012.

Soggetti attuatori

I percorsi formativi devono essere progettati dagli Istituti Professionali presenti nell’Allegato J “Piano Territoriale IeFP” alla delibera di giunta 1427 del 17 dicembre 2018, che approva il “Piano regionale dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica per l’anno scolastico 2019/2020”, per le/i figure/profili del Repertorio Regionale delle/dei Figure/Profili Professionali indicati nel medesimo allegato J.

Destinatari

I destinatari degli interventi sono i giovani di età inferiore ai 18 anni in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo d’istruzione.

Nel caso di percorsi di durata biennale, da avviare a partire dalla seconda annualità, i destinatari sono i giovani di età inferiore ai 18 anni in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione e iscritti nell’anno 2019-2020 alla seconda classe di un percorso IeFP realizzato in sussidiarietà da un Istituto Professionale.

Sono ammessi anche i giovani che non hanno conseguito, o non sono in grado di dimostrare di aver conseguito, il titolo di studio conclusivo del primo ciclo d’istruzione, purché vengano inseriti in un percorso finalizzato al conseguimento del titolo di licenzia media in contemporanea alla frequenza del corso IeFP. La licenza media dovrà essere conseguita nell’anno scolastico e formativo precedente a quello di ammissione all’esame di qualifica del percorso di IeFP.

Modalità di presentazione delle domande

Le domande di finanziamento possono essere trasmesse al “Settore programmazione in materia di IeFP, apprendistato, tirocini, formazione continua, territoriale e individuale. Uffici regionali di Grosseto e Livorno” a partire dal giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso sul BURT e devono pervenire entro e non oltre la data del 20 settembre 2019 ore 23.59.

La domanda, comprensiva della documentazione allegata prevista dall’avviso, deve essere trasmessa tramite l’applicazione “Formulario di presentazione dei progetti FSE on line” previa registrazione al Sistema Informativo FSE all’indirizzo https://web.rete.toscana.it/fse3.

Per accedere al Sistema Informativo FSE è possibile utilizzare la Carta nazionale dei servizi oppure le credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

Per saperne di più e scaricare la domanda

Avviso per finanziare percorsi IeFP realizzati in sussidiarietà dagli Istituti Professionali – Annualità 2019-2020
http://www.regione.toscana.it/-/finanziamenti-per-corsi-iefp-degli-istituti-professionali-in-sussidiarieta-2019-2020

Settore “Programmazione in materia di IeFP, apprendistato, tirocini, formazione continua, territoriale e individuale. Uffici regionali di Grosseto e Livorno”, e-mail:
formazione.iefp@regione.toscana.it

Ufficio Giovanisì: www.giovanisi.it numero verde: 800.09.87.19 e-mail: info@giovanisi.it

 

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La scomparsa di Marcello Martini, ex deportato, Barni: Un grande testimone per i nostri giovani

FIRENZE – La sua testimonianza sui campi di concentramento lasciava il segno: era sempre capace di trasmettere quella terribile memoria riuscendo a alleggerirla con un tocco di ironia tipicamente toscana. Era infatti originario di Montemurlo (Prato), Marcello Martini, morto oggi all’età di 89 anni.
Martini era una delle ultime memorie viventi dell’orrore nazista: a soli 14 anni aveva trascorso quasi un anno nell’inferno di Mathausen e in alcuni campi limitrofi come deportato politico, ma era riuscito miracolosamente a sopravvivere. Avrebbe poi trascorso gran parte della sua vita nei dintorni di Torino dove aveva lavorato come dirigente d’azienda.

“La scomparsa di Martini – ha commentato la vicepresidente della giunta regionale Monica Barni –  tocca nel profondo tutta la comunità toscana, a nome della quale vorrei esprimere alla famiglia le più sentite condoglianze. Martini ha vissuto dal di dentro la pagina più tragica della nostra storia recente, ma ha saputo anche riaprire più volte quella pagina per trasmettere direttamente ai giovani i valori fondanti della nostra umanità e il senso più profondo delle istituzioni democratiche”.

“In tante occasioni – ha proseguito la vicepresidente – ha partecipato alle iniziative della Regione sulla memoria e proprio nel gennaio scorso è stato insignito, insieme a altri sette sopravvissuti ai campi di sterminio, della medaglia d’oro “Pegaso” per aver spinto migliaia di giovani toscani a riflettere sulle conseguenze dell’indifferenza, del fascismo e della sua terribile guerra, “mostrando con la propria vita un esempio di resilienza, di spessore umano e morale”. La sua testimonianza resterà viva nei nostri cuori”.

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Nadia Toffa, Barni e Grieco: “La ricordiamo al Meeting dei Diritti umani”

FIRENZE – Si è spenta stamani a soli 40 anni Nadia Toffa, uno dei volti storici del programma ‘Le Iene’ ma anche conduttrice di due edizioni del Meeting dei Diritti Umani. Dalla vicepresidente Monica Barni e dall’assessore regionale all’istruzione Cristina Grieco, che l’hanno conosciuta nei due appuntamenti al Mandela Forum di Firenze, un breve ricordo e un messaggio di cordoglio per la famiglia.

“Conserviamo un ottimo ricordo di Nadia – hanno commentato la vicepresidente Monica Barni e l’assessore regionale all’istruzione Cristina Grieco – dopo averla conosciuta in occasione di due Meeting dei Diritti Umani. A lei infatti, per la sua energia e verve contagiose, vennero affidate le conduzioni delle edizioni del 2015 e 2016, la prima insieme a Roberto Vecchioni”. Questo il ricordo di Barni e Grieco che, rammentandone la grande professionalità ed umanità, esprimono alla famiglia le condoglianze a nome di tutta la giunta regionale toscana.

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Antenna Radio Esse, licenziamenti in vista. Incontro in Regione

FIRENZE – Stamani il consigliere del presidente per il lavoro, Gianfranco Simoncini, ha incontrato, assieme al consigliere regionale Simone Bezzini, due giornaliste e lo speaker dell’emittente senese Antenna Radio Esse. I giornalisti hanno riferito di essere stati nei giorni scorsi avvicinati dalla proprietà, che ha detto loro di mettersi in ferie, e che subito dopo, a settembre, sarebbero partite le lettere di licenziamento.

La proprietà di Antenna Radio Esse è una cooperativa, la cui situazione di bilancio, secondo il Cda, sarebbe tale da non consentire la prosecuzione delle attività informative che hanno fatto la storia dell’emittente, che da oltre quarant’anni svolge un’informazione costante, sia sulla cronaca che sulla vita e lo sport del territorio senese.

Sulla base di queste notizie, Gianfranco Simoncini ha deciso di convocare entro fine agosto la proprietà, per uno scambio informativo. “A seguire – comunica – promuoverò un incontro con Associazione Stampa Toscana, l’azienda e i rappresentanti dei lavoratori, per verificare se esiste la possibilità di evitare licenziamenti e garantire la prosecuzione di un’esperienza importante per la realtà senese”.

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Lettera aperta dell’assessore Fratoni: “La ricchezza della biodiversità. Le tartarughe marine in Toscana e l’opera di salvaguardia”

FIRENZE – “Anche quest’anno la stagione estiva ha portato nuovi ed eccezionali frutti in tema di biodiversità marina, basti pensare che sono già quattro i nidi di Caretta caretta accertati sulle coste toscane”. Comincia così la lettera aperta che l’assessore all’ambiente e alla difesa del suolo Federica Fratoni invia a tutti i toscani e ai turisti che vengono sulle nostre coste. L’appello dell’assessore vuole essere non solo un richiamo alla ricchezza della biodiversità e al grande lavoro fatto dalla Toscana a tutela di questi esemplari, ma anche un invito alla consapevolezza, ad adottare comportamenti responsabili e rispettosi.

“Un risultato – prosegue la lettera – che nasce anche dal lungo lavoro di preparazione della rete dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità e dal coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali costieri, i Parchi, la Direzione Marittima, le Università, insieme agli operatori delle spiagge, le associazioni ambientali, le associazioni di categoria, i volontari, i Diving, e, in prima fila, i turisti, che, appena raggiunti i loro ombrelloni in spiaggia, hanno potuto ricevere informazioni sulla presenza delle tartarughe marine e sui comportamenti da adottare. E sono stati proprio loro, i turisti più giovani, i primi a riconoscere le tracce di passaggio della tartaruga, grazie alla campagna di informazione “Chi trova un nido trova un tesoro”, curata negli ultimi tre anni dai nostri uffici”.

“Tutte le volte una grande emozione, testimoniano questi preziosi osservatori, e sono tanti quelli che hanno scelto di passare il loro tempo libero sorvegliando all’alba le spiagge delle nostre coste, alla ricerca di questo incredibile fenomeno – continua l’assessore – La tartaruga deposita circa un centinaio di uova, in due o tre ore, spesso superando lettini, ombrelloni, aggirando ostacoli, per trovare il posto giusto per nascondere e ricoprire il suo tesoro. Grazie ai volontari e alla campagna di informazione, sono stati trovati i nidi di Cecina, le cui uova sono vicine ormai alla schiusa, quelli di Rimigliano, a San Vincenzo, di Marina di Grosseto e l’ultimo, recentissimo, di Castiglione della Pescaia. Resta sempre un mistero, quanti di questi piccoli nasceranno, quali nidi hanno trovato le condizioni climatiche giuste per la schiusa e se supereranno mareggiate o avversità climatiche impreviste. Certo è che i nostri esperti stanno facendo del loro meglio per adottare tutte le misure di protezione e salvaguardia, come negli ultimi sei anni da quando è iniziata questa avventura”.

“In Toscana – ricorda Federica Fratoni – sono nate oltre 500 tartarughine, con una percentuale di successo di schiusa di circa il 60%, un dato che viene considerato molto
positivamente in ambito scientifico. Mamma tartaruga è nel nostro mare, vive e nuota intorno a noi. Bisogna esserne consapevoli e, mentre si è in barca a largo oppure sulla
spiaggia, adottare comportamenti responsabili e rispettosi della sua presenza, cercando di non disturbarla e soprattutto di non danneggiarla. Con queste premesse – sottolinea ancora – rivolgo un invito a tutti i cittadini, gli operatori e in prima linea i Comuni, a collaborare attivamente, segnalando subito al numero 1530 della Guardia Costiera ogni
avvistamento di tartarughe o tracce, senza disturbare le deposizioni, non usando flash o luci bianche, e aspettando l’intervento dei soggetti pubblici per la messa in sicurezza del nido”.

“Il resto è solo gioia e spettacolo della natura – conclude l’assessore Fratoni – Una natura che sa vincere ogni ostacolo, come ci dimostra quella piccola buca nella sabbia, da cui usciranno i piccoli; un vero e proprio miracolo che ci conquista e ci rende tutti migliori e più attenti alla tutela dell’ambiente”.

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Pirogassificatore Kme, la giunta regionale ha deciso di indire l’inchiesta pubblica

FIRENZE – Sul progetto di pirogassificatore della Kme in Garfagnana la giunta regionale ha deciso di indire un’inchiesta pubblica, la cui relazione finale sarà consegnata agli uffici preposti alla Via, la valutazione di impatto ambientale, avviata a gennaio e al momento sospesa per la necessità di acquisire ulteriore documentazione. Il percorso è stato approvato dalla giunta nel corso dell’ultima seduta di agosto.

“La giunta regionale ha deciso di favorire la massima partecipazione al procedimento – chiarisce l’assessore all’ambiente Federica Fratoni -, al fine di fugare qualsiasi dubbio sulla correttezza del percorso e sugli impatti ambientali del progetto. Le ragioni dell’ambiente, dello sviluppo e del lavoro possono e devono trovare un punto di equilibrio avanzato, per il quale la Regione sta lavorando. All’azienda – fa sapere l’assessore – abbiamo posto una condizione ambiziosa ma necessaria, ovvero che il quadro emissivo e il bilancio ambientale conseguenti alla realizzazione dell’impianto siano migliorativi rispetto alla situazione attuale. Invito quindi il comitato – conclude Fratoni – ad abbandonare posizioni preconcette e a partecipare a un percorso positivo e propositivo”.

L’inchiesta sarà condotta da un comitato composto da un presidente, indicato dall’autorità competente per la Via, e due commissari, nominati dal presidente stesso. Tre almeno saranno le audizioni previste, tutte aperte al pubblico. Nel corso dei lavori saranno esaminati il progetto e lo studio di impatto ambientale, nonché l’eventuale documentazione integrativa.

La Kme ha proposto la realizzazione di un nuovo gassificatore di rifiuti speciali non pericolosi, principalmente provenienti dal distretto della carta lucchese, per fornire energia elettrica allo stabilimento metallurgico e consentirne così il rilancio che consisterebbe nella riconversione dalla fusione termica alla fusione elettrica del rame e delle sue leghe, con la sostituzione degli attuali forni. Il progetto interessa i comuni di Barga e Gallicano.

 

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Condoglianze dell’assessore Grieco per la scomparsa di Lazzari, il preside di Lucca che aveva gestito il caso dei bulli

FIRENZE – “Sono addolorata e profondamente colpita dalla scomparsa del professor Lazzari, che lo scorso anno aveva brillantemente gestito il delicato caso di alcuni bulli che, a Lucca, avevano vessato un docente. E’ un lutto che ha gettato nello sconforto il mondo scolastico lucchese. Alla famiglia, alla scuola ed a tutti coloro che gli hanno voluto bene, e non ho dubbi che siano molti, va un abbraccio sincero e forte”.
Così si è espressa l’assessore ad Istruzione, formazione e lavoro della Regione Toscana, Cristina Grieco, nell’apprendere la notizia dell’improvvisa scomparsa, avvenuta ieri sera in Sicilia, del preside dell’istituto Carrara Nottolini Busdraghi di Lucca e delle scuole medie di Bagni di Lucca, Cesare Lazzari, a cui un malore è stato fatale mentre nel pomeriggio stava facendo il bagno nel mare di Sampieri, in provincia di Ragusa, terra di origine della moglie Loredana.

Nato a Lucca, Lazzari si era laureato in Fisica all’università di Pisa ed era stato docente prima al liceo Vallisneri di Lucca, lo stesso in cui si era diplomato, poi al scientifico Majorana di Capannori. Era quindi diventato dirigente scolastico ed aveva ricoperto quel ruolo alle scuole Mazzini di Livorno, prima di passare al Carrara di Lucca nel 2015 dove ancora era in servizio.

Nel 2018 si era trovato a gestire la vicenda dei bulli, assunta alle cronache nazionali dei giornali e delle tivù, che avevano vessato un insegnante. In quel frangente, dimostrando capacità direttive e di giudizio, aveva deciso delle misure disciplinari.

 

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Forteto, Rossi: “Il commissario risponda formalmente. Regione Toscana parte lesa ma pronta a soprassedere richiesta danni”

FIRENZE –  La Regione ha aspettato l’esito del processo penale sulla vicenda del Forteto, per poi comunicare formalmente l’intenzione di intentare come parte lesa una causa civile. E’ pronta eventualmente anche a soprassedere alla richiesta dei danni, ma: è necessaria una risposta formale del commissario governativo. Lo chiarisce il presidente della Toscana, Enrico Rossi.

“La Regione Toscana, nella vicenda, si è sempre considerata parte lesa – spiega – , è al fianco delle vittime e difende i lavoratori della cooperativa con determinazione. Per queste ragioni si è costituita parte civile in sede penale e, al termine del processo penale, come disposto dallo stesso giudice, ha comunicato formalmente la volontà di intentare una causa civile, l’unica sede deputata a quantificare il danno subito come parte lesa”.

“Abbiamo agito con coerenza  – sottolinea Rossi – e nel rispetto del procedimento indicato dai giudici”. Lo fa per ribadire ancora una volta le ragioni formali della richiesta di risarcimento avanzata il 6 agosto scorso.  “Le vittime, le loro famiglie e i lavoratori della cooperativa – prosegue il presidente – non hanno nulla da temere. Siamo come sempre dalla loro parte, ma – sottolinea Rossi – il commissario governativo, che ho incontrato personalmente al suo insediamento e che è informato delle nostre azioni e iniziative a tutela delle vittime e dei lavoratori, farebbe bene a prendere carta e penna e a rispondere formalmente alla nostra lettera”.

“Non sfuggirà a nessuno, neanche ai consiglieri regionali di maggioranza o di opposizione – conclude il presidente – che nella pubblica amministrazione contano gli atti formali e non le dichiarazioni per mezzo stampa. Per queste ragioni, al più presto, il commissario provveda ad una risposta solenne e formale alla lettera della Regione Toscana. Solo in questo modo noi potremo prendere le nostre determinazioni e essere pronti a soprassedere alla richiesta danni con atti formali e conseguenti”.

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