Prima e dopo la strage dei Georgofili: Palermo, Capaci e poi gli attentati a Roma e Milano

FIRENZE – Il prologo della strage dei Georgofili inizia un anno prima, nel 1992. Il 12 marzo viene ucciso il parlamentare europeo ed ex sindaco di Palermo, Salvo Lima. Il 23 maggio c’è l’attentato di Capaci, in cui muoiono il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, magistrato anche lei, gli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Due mesi più tardi, il 19 luglio, è la volta in via d’Amelio del giudice Paolo Borsellino e degli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Casentino e Claudio Traina. Poi arriva il 5 novembre, quando nel giardino di Boboli a Firenze viene fatto ritrovare un proiettile di artiglieria avvolto in un sacchetto per rifiuti: l’ordigno era collocato vicino alla statua del Magistrato Cautius, inventore della cauzione, e l’episodio fu poi definito dagli inquirenti come l’anticamera delle stragi del 1993.

La prima è del 14 maggio: un’autobomba esplode a Roma in via Fauro ai Parioli, poco dopo il passaggio della vettura del giornalista Maurizio Costanzo che rimane illeso. I feriti sono ventiquattro. Il 27 maggio tocca a Firenze: un furgone imbottito di esplosivo viene fatto saltare in aria sotto la Torre dei Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili. Muoiono in cinque, quarantuno i feriti. La torre del Pulci viene quasi completamente distrutta e la stessa Galleria degli Uffizi subisce notevoli danni: tre dipinti furono perduti per sempre e 173 danneggiati, insieme a 42 busti e 16 statue anch’essi rovinati.

Il 27 luglio , quasi in contemporanea, altre due bombe esplodono davanti alla Basilica di San Giovanni Laterano a Roma e in via Palestro a Milano, dove muoiono un vigile urbano, due vigili del fuoco e un cittadino marocchino che passava sul lato opposto della strada.  Dodici i feriti. Il giorno dopo, il 28 luglio, un’altra vettura esplode davanti alla chiesa di San Giorgio al Velabro, sempre a Roma. Una ventina, anche in questo caso, i feriti.

Ci sono anche due attentati falliti. Il 23 gennaio 1994 non esplode una Lancia Thema imbottita con oltre 120 chili di esplosivi, parcheggiata nelle vicinanze dello Stadio Olimpico a Roma. A Formello, paese della provincia romana, il 14 aprile viene invece ritrovato dell’esplosivo sotto il ciglio di una strada dove solitamente passa il collaboratore di giustizia Salvatore Contorno.

In tribunale
ll pool di magistrati fiorentini che lavorò alle inchieste sulla stragi del 1993 era composto da Gabriele Chelazzi, Giuseppe Nicolosi e Alessandro Crini, sotto la guida dell’allora procuratore capo della Repubblica Pier Luigi Vigna, coadiuvato dal procuratore aggiunto Francesco Fleury. I responsabili materiali della strage vengono individuati velocemente. Resta ancora aperta la ricerca degli eventuali mandanti “occulti”, che Chelazzi aveva avviato e per cui l’associazione “Tra i familiari delle vittime” ha chiesto  la riapertura delle indagini.

Il processo sulla strage dei Georgofili si apre il 12 novembre 1996.  La sentenza di primo grado arriva il 6 giugno 1998, con 14 ergastoli e varie condanne.  Nel 2000 c’è la sentenza stralcio relativa a Riina, Graviano e altri, con due ergastoli. Nel 2002 la Cassazione conferma  15 ergastoli. Tra i condannati c’è Bernardo Provenzano (all’epoca latitante, fu arrestato nel 2006) e Matteo Messina Denaro (considerato, dopo l’arresto di Provenzano, il capo di Cosa nostra, è tutt’ora latitante).

Nel 2009 nuovi elementi d’accusa inducono la procura della Repubblica di Firenze, guidata da Giuseppe Quattrocchi, a chiedere la riapertura della vecchia inchiesta, archiviata, sui mandanti “occulti” delle stragi del 1993 e che vede imputato Francesco Tagliavia accusato di essere uno dei responsabili degli attentati del 92/93. I pm Quattrocchi, Nicolosi e Crini hanno motivato la richiesta di riapertura dell’inchiesta con l’esigenza di nuove indagini che prendono spunto dalle rivelazioni dei collaboratori di giustizia, uno dei quali, Spatuzza, direttamente coinvolto nell’esecuzione dell’attentato di via dei Georgofili.

Al processo si costituiscono trenta parti civili con Regione, Comune e Stato. Alti esponenti delle istituzioni come Mancino e Conso sono chiamati a testimoniare sulla presunta “trattativa” che sarebbe intercorsa con Cosa nostra per l’eliminazione del 41 bis, quale movente mafioso per le stragi del 1993. Il 5 ottobre 2011  boss mafioso Francesco Tagliavia viene condannato all’ergastolo per tutte le stragi del ’93 di Roma, Firenze e Milano. La sentenza è la prima che riconosce la piena attendibilità del pentito Gaspare Spatuzza, l’ex reggente del mandamento di Brancaccio.

Un nuovo processo si apre il 27 maggio 2013 per la cosiddetta “trattativa Stato-mafia”. Il 20 aprile 2018 la Corte di Assise di Palermo condanna  il boss mafioso Leoluca Bagarella a 28 anni di reclusione, il boss mafioso Antonino Cinà a 12 anni,  l’ex senatore Marcello Dell’Utri e gli ex vertici del Ros Antonio Subranni e Mario Mori a 12 anni, l’ex colonnello Giuseppe De Donno a 8 anni. Viene assolto l’ex ministro Nicola Mancino, mentre interviene la prescrizione per il pentito Giovanni Brusca.

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Giovanisì, il 30 maggio al Caffè delle Murate a Firenze per raccontare le tante opportunità

FIRENZE – Ci sono i tirocini o le borse per volare in un altro paese dell’Europa ed accrescere le proprie capacità professionali. A disposizione anche aiuti per creare start up innovative e poi ancora voucher per giovani professionisti da impiegare in corsi di formazione, altri voucher per mettere su il proprio ufficio in uno spazio di lavoro condiviso, assegni di ricerca e voucher per continuare a studiare (all’università o negli istituti tecnici superiori). C’è anche il servizio civile regionale.  Tante opportunità e tutte rivolte ai giovani, per aiutarli a rendersi autonomi.

La Regione Toscana ha raccolte da tempo tutte queste misure nel progetto Giovanisì ed ha organizzato anche un tour, nei singoli territori, per meglio raccontarle partendo dalle storie e dalle esperienze di chi ne ha usufruito. 

La prossima tappa, la quattordicesima del “Giovanisì Tour”, sarà giovedì 30 maggio dalle 18 alle 19.30 al Caffè letterario delle Murate a Firenze. A raccontare alcune delle storie possibili degli oltre 298 mila beneficiari, in nove anni, del progetto regionale saranno Vincenzo e Antonella, che hanno svolto tre diversi tipi di tirocinio, Andrea e Leonardo che, da giovani professionisti, hanno usufruito il primo di un voucher di formazione e il secondo un aiuto per creare una start up. Gian Marco se ne è andato in Danimarca per accrescere le proprie competenze di lavoratore, Giulia ha affittato, grazie alla Regione, uno spazio in un coworking; Alessia ha fatto lo stesso ed utilizzato anche l’opportunità di frequentare un master, un po’ come Laura, assegnista di ricerca in scienze biomediche, o  Bernardo, che dopo la laurea in comunicazione ha seguito un corso Its in marketing per il turismo e le attività culturali. Giacomo invece ha svolto i dieci mesi di servizio civile regionale presso il Centro internazionali Studenti “Giorgio La Pira”.

Durante l’incontro lo staff Giovanisì illustrerà tutte le opportunità e le misure inserite nel progetto regionale, con altre storie tratte dal blog di storytelling, Accenti, di Giovanisì. L’ingresso è libero, ma è consigliata l’iscrizione su Evenbrite. 

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Lavoro, gli ex dipendenti Baekert presentano il loro progetto di cooperativa

FIRENZE – Da dipendenti a imprenditori attraverso la costituzione di una cooperativa di lavoro con l’obiettivo di rilevare lo stabilimento ex Bekaert di Figline Valdarno e proporre una nuova realtà, tutta toscana, sul mercato dei cavi in acciaio. Questa la sfida che il comitato promotore per la nascita di una cooperativa di ex dipendenti Bekaert ha presentato questa mattina al presidente della Regione Toscana ed al suo consigliere per il lavoro nel corso di un incontro al quale hanno preso parte anche il sindaco di Figline e Incisa Valdarno, il presidente di Lega Coop e tecnici incaricati di verificare la fattibilità del progetto e le sue prospettive sul mercato.

La Regione – come ha sottolineato il presidente – ha preso atto di questa coraggiosa proposta, che dimostra la volontà degli ex dipendenti Bekaert di essere protagonisti e mettersi attivamente in gioco per costruire il proprio futuro.
La Regione Toscana è favorevole ad esperienze di questo tipo e pronta a supportarle, nei limiti degli strumenti legittimi a sua disposizione, e chiede che questa proposta nata dai lavoratori venga valutata con la stessa serietà con cui sono trattate le altre proposte provenienti da altre imprese, senza ostracismi o preconcetti.

L’idea di costituire una cooperativa di lavoro per rilevare l’ex stabilimento Bekaert e farlo ripartire, garantendo il proseguo dell’attività del polo produttivo di Figline, è nata – secondo le informazioni fornite – da un nucleo di 52 iscritti alla FIOM, successivamente hanno aderito altri lavoratori. Al momento sono 64 gli ex dipendenti pronti a trasformarsi in imprenditori, ma nelle volontà il progetto industriale in fase di elaborazione garantirebbe impiego per tutti i 236 lavoratori.

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Crisi Due Emme di Piombino: la Regione convocherà a breve tutte le parti

FIRENZE – La Regione Toscana convocherà tutte le parti coinvolte nella crisi della Due Emme di Piombino, la storica azienda interessata anche al settore gas&oil che ha presentato al Tribunale di Livorno un piano concordatario. Lo ha assicurato il consigliere per il lavoro del presidente della Regione che stamani, nella sede del Comune, ha partecipato insieme al sindaco della città ad un incontro con i rappresentanti di Fiom, Fim e Uilm.

I sindacati hanno ricordato l’importante storia produttiva della Due Emme, come testimoniato dalle rilevanti commesse che ne hanno scandito l’attività, chiedendo alle istituzioni l’impegno a lavorare per rilanciarne le prospettive industriali.

Una richiesta che sia la Regione che il Comune hanno subito accolto e che, entro il mese prossimo, si concretizzerà nell’apertura di un tavolo al quale saranno invitati le istituzioni, l’azienda, il commissario nominato dal Tribunale e i sindacati.

Due gli obiettivi che il consigliere del presidente della Regione ha indicato per il primo incontro: individuare gli elementi che consentano di garantire la continuità produttiva a partire dal piano concordatario e fare il punto sulla situazione degli ammortizzatori sociali, in scadenza a fine giugno, e che riguardano i 47 lavoratori dell’azienda.

Sempre nella mattinata di oggi il consigliere e il sindaco hanno incontrato il commissario del Tribunale che ha fornito informazioni sullo stato dei lavori del piano concordatario.
 

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Professioni, in Toscana presto la legge sul giusto compenso

FIRENZE – La Toscana avrà presto una legge sul giusto compenso delle prestazioni erogate dai professionisti nei confronti sia della pubblica amministrazione che dei privati.

E’ quanto prevede la proposta di legge “Disposizioni per la tutela delle prestazioni professionali rese a favore delle Amministrazioni regionale e locale e della committenza privata nell’ambito di procedimenti amministrativi” approvata dalla Giunta regionale, su richiesta del presidente della Regione e dell’assessore alla presidenza, e che passa quindi all’esame del Consiglio regionale.

Il dispositivo prevede che nelle procedure di acquisizione da parte della Regione dei servizi professionali erogati dai professionisti (come architetti, ingegneri, geometri, geologi, ecc.) le loro prestazioni devono essere remunerate secondo il principio del giusto compenso, in proporzione alla quantità, alla qualità, al contenuto, ovvero sulla base di parametri prefissati con decreti ministeriali e relativi alle varie professioni.

La Toscana era stata, un anno fa, la prima Regione italiana ad adottare una delibera in tal senso.

Con la legge approvata sarà rafforzato il divieto di prevedere corrispettivi costituiti da forme di sponsorizzazione o da mero rimborso delle spese sostenute. Nell’individuazione del contraente non sarà consentito il ricorso a criteri di valutazione delle offerte che alterino l’equilibrio tra le prestazioni professionali rese e il compenso riconosciuto.

L’ulteriore novità è che la proposta di legge è tesa a stabilire che anche nel rapporto tra i privati e i professionisti sia salvaguardato il principio del giusto commpenso. Viene quindi previsto lo stop alle attribuzioni di punteggi per servizi aggiuntivi che siano eventualmente offerti e l’impossibilità di introdurre clausole vessatorie. Quindi le istanze presentate alla Regione o ad altre Pubbliche amministrazioni dovranno essere corredate, a pena di improcedibilità del provvedimento, da una autocertificazione in tal senso dalla quale si evinca che ai professionisti sono riconosciuti compensi proporzionati alle prestazioni fornite, che i tempi dei pagamenti saranno definiti e certi e di aver adempiuto a tutte le obbligazioni assunte in tal senso a pena dell’improcedibilità. La Pdl prevede inoltre che vengano effettuati controlli a campione sulle autocertificazioni.

Il provvedimento è frutto del lavoro fatto dalla Commissione regionale con i soggetti professionali, organismo che svolge un ruolo di consulenza verso Giunta e Consiglio regionali su tutte le materie che riguardano il mondo delle professioni in Toscana, che ha chiesto che dalla delibera che riguardava gli incarichi dati da Regione e enti collegati si passasse alla legge e all’estensione della norma anche ai privati.

Vai alla pagina delle professioni sul sito della Regione Toscana

 

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Incendio Monti Pisani, Rossi chiede aggiornamento al Lamma: permane il vento per oggi

FIRENZE – Proseguirà anche oggi a soffiare il vento che da ieri sera sta spirando attorno a una media di 20 km/h con raffiche tra 30-40km/h.

Lo annunciano le previsioni del Lamma al quale il presidente Rossi, da stamani a Calci per serguire le operazioni di spegnimento, ha chiesto un aggiornamento delle condizioni meteo.

Il vento, con direzione prevalente da nordest, risulta molto variabile sul sito dell’incendio poiché questo situato sottovento al flusso e per ragioni morfologiche del rilievo.

Le previsioni per la giornata di oggi annunciano condizioni pressoché invariate il che non faciliterà le operazioni. Tuttavia, dalle ultime informazioni evidenziate dalla modellistica, tra le ore 12 e le 17 sembra possibile un’attenuazione del vento  con valori medi attorno a 15 km/h e raffiche attorno a 30 km/h.

In serata sembra tornare ai valori attuali che rimarranno per tutta la mattinata di domani, mercoledì. Dal pomeriggio di domani graduale attenuazione.

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