AGI – “Non capisco cosa altro debba dimostrare ancora: Roger Federer è quello che ha vinto di più, ha guadagnato tantissimo, forse è tempo che smetta. Uscirebbe a testa alta, da numero quattro del mondo, non è da tutti”.
Nicola Pietrangeli, 86 anni, oggi ambasciatore del tennis italiano, affida all’Agi il suo consiglio competente indirizzato al campione svizzero che ha annunciato di essere sono stato costretto a sottoporsi ad un nuovo rapido intervento in artroscopia al ginocchio destro e di pensare al ritorno in campo nel 2021, nell’anno in cui compirebbe 40 anni.
— Roger Federer (@rogerfederer) June 10, 2020
“Se l’operazione e la riabilitazione riusciranno a rimettere a posto il ginocchio di Federer, non mi sorprenderebbe vederlo tornare a vincere nel 2021 – chiarisce Pietrangeli – perché il suo talento, in tutti gli anni passati sul campo, gli ha permesso di correre e affaticarsi molto meno degli altri: quando finisce un match raramente è sudato, tennisticamente è molto più giovane quindi della sua età anagrafica”.
Più che per la seconda artroscopia al ginocchio destro, a quattro anni dall’intervento al menisco del sinistro, Pietrangeli invita a sorprendersi del fatto che, in un mondo dove (stop forzati per il coronavirus a parte) si gioca a ciclo continuo e gli infortuni sono all’ordine del giorno, “Federer sia andato in sala operatoria soltanto per le ginocchia”.
Resta però, fa notare, il punto interrogativo sull’esito della nuova operazione: “Se quando tornerà in campo non sarà in grado di correre e giocare come prima, è probabile che si ritirerà – analizza – perché tocco ed esperienza non basteranno, probabilmente comincerà a perdere parecchio e chi lo batterà dirà di aver sconfitto il campione” e non “Federer con un ginocchio dolorante”.
Pietrangeli si ritirò, rievoca, proprio a 40 anni, quelli che Federer compirà l’8 agosto 2021, nell’anno del rientro annunciato. “Non avevo alcun problema fisico, ma perdevo troppo – racconta – allora ci si usurava meno: prima eri un talento e poi diventavi un atleta, oggi se non sei un atleta neanche ti fanno entrare in campo”.
Il mondo del tennis senza Federer non sarebbe più triste e monotono? “Ma è un percorso inevitabile e non soltanto per lui, anche Nadal e Djokovic, che escono stravolti da ogni partita, tra non molto dovranno cominciare a pensare al ritiro”, chiarisce Pietrangeli che conclude con una considerazione personale: “Se non potrò più vedere Roger in campo mi dispiacerà, ma non è che stanotte sarò insonne per la sua artroscopia, mi fanno molta più pena le vittime del coronavirus”.