Sentirsi di un sesso diverso da quello che il proprio corpo esteriormente suggerisce può essere difficile da accettare per alcuni, ma essere rifiutati dalla comunità in cui si vive è la peggior condanna possibile. Per fortuna, tuttavia, i piccoli transgender potranno sentirsi più accettati e condividere coi loro coetanei esperienze uniche: da lunedì 30 gennaio, infatti, saranno ammessi nel gruppo dei Boy Scout. Ma solo negli Stati Uniti.
Ad annunciare la novità che va incontro ai diritti della comunità LGTB è stato lo stesso corpo dei Boy Scout of America. La decisione va a modificare il precedente statuto, secondo cui l’eleggibilità o meno dei ragazzi veniva stabilità in base al sesso dichiarato all’anagrafe.
“Essendo una delle più grandi organizzazioni giovanili d’America, la nostra continua a lavorare per portare benefici a quanti più ragazzi, famiglie e comunità possibile” fa sapere Effie Delimarko, il direttore del gruppo. “Siamo impegnati a identificare un programma che possa essere al servizio di tutti” continua poi.
Tutto è nato dalla segnalazione di una mamma del New Jersey, che ha fatto causa al consiglio di zona per suo figlio Joe, cacciato dagli scout in quanto identificato come transgender. La storia di Joe e della mamma Kristie aveva fatto il giro dei media a stelle e strisce, poiché l’avvocato che rappresentava la famiglia aveva parlato di “violazione delle leggi statali” nella discriminazione sessuale del ragazzo. “Sono sconvolto e arrabbiato” aveva detto Joe alla CNN. “Non è giusto escludermi solo perché nato femmina”.
La risoluzione dei Boy Scout d’America arriva dopo anni dalla prima richiesta della comunità LGTB. Nel 2013 il consiglio direttivo aveva già deciso che i ragazzi gay avrebbero potuto iscriversi all’organizzazione, mentre nel 2015 si aprivano le porte ai capo gruppi omosessuali. Sui transgender, invece, si è deciso solo ora, all’inizio del 2017.
• Segui gli aggiornamenti sulla nostra pagina Facebook
• Per essere aggiornato sulle notizie de L’HuffPost, clicca sulla nostra Homepage